La mostra presenta il lavoro di quattro artisti veneti: Roberto Mascella, Fabio Sandri, Arcangelo Sassolino e Giovanni Morbin. I primi tre riconoscono come loro ambito la scultura, mentre il quarto lavora sul comportamento e la performance. Oltre alla provenienza geografica e al rapporto con il paesaggio (naturale, urbano, antropologico) del Nord-Est italiano, li lega la frequentazione reciproca.
arcangelo sassolino
fabio sandri
giovanni morbin
roberto mascella
Nella foto: Scultura in ferro saldato cm 200x200x30, Roberto mascella , 2000.
La mostra N/E presenta il lavoro di quattro artisti veneti: Roberto Mascella
(1971), Fabio Sandri (1964), Arcangelo Sassolino (1967) e Giovanni Morbin
(1956). I primi tre riconoscono come loro ambito la scultura, mentre il
quarto lavora sul comportamento e la performance. Oltre alla provenienza
geografica e al rapporto con il paesaggio (naturale, urbano, antropologico)
del Nord-Est italiano, li lega la frequentazione reciproca. Il loro lavoro
si presenta in questa particolare occasione molto compatto dal punto di
vista formale. Tutte le opere in mostra sono caratterizzate da un rapporto
stringente con l'architettura, dall'uso di materiali industriali, dalla
rinuncia al colore, dalla forma ridotta all'essenziale (ma non
necessariamente "minimalista").
Roberto Mascella ha scelto come materiale il ferro grezzo, e come
interlocutore l'architettura. Le lastre e i blocchi di metallo massiccio che
impiega, del peso di molti quintali, non hanno esistenza autonoma, ma
vengono inserite nella muratura, costituendo un tutt'uno con essa. Il suo
lavoro ad O'artoteca accentuerà questa caratteristica fin quasi a far
scomparire l'opera, giocando fra la consistenza fisica di quest'ultima e la
sua effettiva visibilità .
Fabio Sandri usa come supporto la carta fotografica, impressionata
direttamente, senza l'ausilio della lente fotografica. È la luce che filtra
attraverso strappi e pieghe della carta stessa a tracciare delle forme
elementari, bianche e nere, con minimi passaggi di grigio. Grazie
all'accostamento di più pannelli di carta, queste figure raggiungono
dimensioni architettoniche. A Milano, Sandri realizzerà un lavoro su misura
per lo spazio di O'artoteca, alto più di quattro metri.
Arcangelo Sassolino lavora con il cemento, dandogli la forma di grandi
lastre e parallelepipedi. Spesso di dimensioni imponenti, le sue opere
sfruttano il contrasto tra i diversi tipi di superficie che si possono
ottenere da questo materiale edile, e tra la superficie e la massa. Ad
O'artoteca presenterà un lavoro ambientale, staccando porzioni di intonaco e
sostituendole con malta grezza, per realizzare una sorta di disegno murale.
L'oggetto di acciaio presentato da Giovanni Morbin è un segmento lungo circa
cinque metri è ottenuto ripetendo in linea retta lo stesso modulo
componibile di pochi centimetri, dotato di una estremità filettata da un
lato, e di una cavità dall'altro. Nelle intenzioni dell'autore, la struttura
modulare dopo l'esposizione sarà scomposta nelle sue parti, e queste ultime
utilizzate come pomelli o sostegni per il mobilio. Lo scopo è quello di
trasformare un oggetto fisico in uno virtuale, disseminato, e una scultura
in un utensile.
Catalogo con testo critico di Simone Menegoi.
INAUGURAZIONE martedì 6 maggio ore 19.00
fino al 27 maggio 2003, dalle 15.30 alle 19.30
sabato e domenica chiuso; lunedì aperto
Incontro/discussione con gli artisti e Simone Menegoi venerdì 16 maggio
ore 18.30
O'artoteca
associazione non profit per la promozione delle ricerche artistiche
via pastrengo 12, 20159 milano
tel.02 66823357 fax 02 39313654