Colate e Altro. Artista e designer, la sua produzione e' stata caratterizzata da vari cicli, dal primo figurativo dal sapore surreale alle primavere quasi astratte dei primi anni '90.
a cura di Francesco Pieroni
Giuseppe fortunato, pittore scultore designer, inizia la sua carriera artistica nei primi anni ottanta a Notaresco in provincia di Teramo ( suo paese nativo). Frequenta alcuni artisti Abruzzesi con cui fonda nell’ottantacinque il gruppo Immages, tra questi: Astolfi, Di Febo, Javazzo, Di Monte, Guerrieri. A metà anni novanta si trasferisce con la famiglia nelle Marche in provincia di Macerata dove attualmente vive e lavora, dopo tre decenni di attività artistica dedicati soprattutto alla ricerca tecnica e stilistica; fino all’opera digitale a cui ha dedicato almeno sei anni di lavoro ( di questo periodo si ricorda nelle sue opere “I Sarchiaponi” ) in questi ultimi tempi ritrova l’Assempaforismo,(che sta per: Assemblaggio emendativo pittorico apodittico fortunato) un’espressione concettuale basata sull’analisi del rapporto tra materiali, spazi, colori, che aveva segnato il suo lavoro già negli anni ottanta. La sua produzione è stata caratterizzata da vari cicli, dal primo figurativo dal sapore surreale alle primavere quasi astratte dei primi anni novanta agli allestimenti e alle performance puramente concettuali, in questi ultimi lavori che suggeriscono il suo punto di arrivo, prevalgono “le colate”, colature di smalti su ampi spazi piatti.
Alcuni Lavori
1987 Bari, una delle prime performances, La Crocifissione, dove nell’occasione dell’expoArte si fa legare su di una croce di oltre tre metri e vi resta per diverse ore davanti ad una folla di diverse centinaia di spettatori e fotografi che si chiedono il significato dell’opera.
1988 Teramo, Non tutti siamo polli, una performances dentro a un pollaio Amadori circondato da oltre ventimila polli.
1991 Notaresco, Un Uomo cieco passeggiava, una performances con l’artista Luciano Astolfi dove il pubblico obbligato a seguire un lungo percorso fino araggiungere una stanza buia per visitare l’unica opera in mostra; i due artisti che vegliavano un teschio in una lussuosa bara.
2008 Cingoli, After the miracle, una delle ultime opere scultoree, una gigantesca sedia in acciaio e in piedi su di essa una figura femminile stile manichino realizzata in polvere di bianco carrara , istallata nel parco delle pietre vive e presentata dal critico Armando Ginesi.
Collaborazione: Elisabetta Colzi
Patrocinio: Comunità Europea
Repubblica Italiana
Provincia Macerata
Comune Montemonaco
Musei Museo della Grotta della Sibilla
via Trieste - Montemonaco (AP)
Orario: 10-12 e 19-21.30