La ricostruzione di un paesaggio. Sulla tela un materico composto di prodotti variegati: di catrame e di carta, di vetro e di ceramica, di malte e di stucco.
LA RICOSTRUZIONE DI UN PAESAGGIO: Fulvio Dot presenta a La Fortezza il nuovo approdo della sua ricerca pittorica
Dal“Paesaggio Fragile” (come aveva battezzato una delle sue ultime mostre) Fulvio Dot passa oggi a “La Ricostruzione di un Paesaggio”. Ed è chiaro sin dal titolo, allora, come la ricerca pittorica dell’artista monfalconese sia approdata ad una nuova – e , in certi versi, più ottimistica - dimensione. Questa sua personale, che s’inaugura il prossimo Sabato 14 Luglio alle ore 20.30 , lo riporta dopo più di due anni negli spazi della Galleria D’Arte La Fortezza di Gradisca D’Isonzo (Via Ciotti 25) di cui è uno dei soci fondatori. La presentazione critica di Franco Savadori introdurrà, in tale contesto, l’evoluzione creativa testimoniata dalla sua più recente produzione. “La Ricostruzione di un Paesaggio” rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 7 Agosto con i seguenti orari: da mercoledì a domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 19.30 alle 22.30
Quelli che, fino a poco fa, Fulvio Dot dipingeva sulle sue tele erano frammenti di ricordi corrosi dal tempo, o edifici distrutti dall’incuria dell’uomo. S’aggrappavano agli spaghi come le linee del riconoscibile cercavano tenacemente di salvarsi dalla completa astrazione. Eppure, il loro destino sembra essere cambiato. Nel dichiararlo c’è una punta di ottimismo: oggi, per quel paesaggio, ci si impegna nella ricostruzione. Di più: oggi è possibile, quella ricostruzione.
La tecnica è la stessa di sempre, marchio stilistico che rende inconfondibile l’opera dell’autore. E parliamo di un materico composto di prodotti variegati: di catrame e di carta, di vetro e di ceramica, di malte e di stucco. Parliamo dello spago, per l’appunto, sempre più protagonista in quelle sue composizioni a ragnatela che, unite a ghiere e anelli di metallo, sembrano sorreggere l’intera struttura compositiva. Invece, è il supporto a cambiare. Strati di tele vengono incollati gli uni sugli altri. E poi strappati. E poi, a volte, ricuciti. Si viene così a creare una sorta di enorme cicatrice che pare solcare sia la tela che il soggetto. In fondo, potrebbe farsi simbolo essa stessa della difficoltà che ogni rinascita porta inevitabilmente con sé. Insomma: come se Dot volesse mettere l’accento sul fatto che nessuna ricostruzione può nascondere del tutto le sofferenze del passato. Il paesaggio, che fu fragile, conserva ancora i resti intrinseci di quella sua fragilità. Rimangono a ben vedere, anche nella massiccia presenza del bianco, utilizzato a dare l’impressione che dalle urbanizzazioni sia stato brutalmente sottratto un pezzo, tagliato con le forbici, annullato da un lapsus mentale. Solo che questa volta gli appigli sono di più, e danno l’illusione – meglio, la certezza – che quelle tracce di vita umana saranno riscattate. Ancorate a trovare la salvezza su una base di scritte, graffiti, parole che molto spesso danno il titolo all’opera. Il soggetto di Fulvio Dot ormai non cade più a picco, ingoiato dal nulla: si appoggia, viceversa, sui simboli dell’era odierna: sugli asterischi, i codici a barre, i cancelletti e le icone elettroniche che compongono la nostra quotidianità. Segni che l’artista spoglia di contesto e valore per riscoprirne il puro e semplice valore grafico. Pretesti e mezzo d'equilibro tra descrizione e decorazione. E che tuttavia, volendo leggere oltre le righe, si potrebbero anche interpretare come un messaggio positivo nei confronti del futuro. Un messaggio che, probabilmente, tutti avevamo voglia di ascoltare.
Fulvio Dot è nato a Monfalcone (Go) nel 1956. Negli ultimi anni sue mostre personali sono state allestite in importanti città italiane quali Avellino, Bolzano, Genova, Parma, Milano e Verona. E’ stato presente agli “Artexpo” di Bologna, Padova, Reggio Emilia e Pordenone. Per un’azienda di Verona ha creato una linea di design per complementi d’arredo che comprendono vasi, tappeti, specchiere, portafoto ed altro denominata “Easy by Fulvio Dot” e presentata alle fiere specialistiche di Francoforte, Valencia, Parigi e Milano. Vive e lavora a Monfalcone (Go).
Ilaria Dot
Ufficio stampa La Fortezza
Per info: 347 4647937
Inaugurazione 14 luglio ore 20.30
Galleria La fortezza
via Ciotti, 25 - Gradisca d'Isonzo (GO)
Da mercoledì a domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 19.30 alle 22.30
Ingresso libero