Il tarlo del chiodo fisso. "Una tensione, un sentimento contrastante fatto di dolcezza e delicatezza ma anche di nostagia" (G. Deodato).
Anche questa volta, la ricerca di Pino Deodato e' rivolta verso lo status quo e la condizione dell' uomo, incarnata dal personaggio di " Chiodo fisso ", e quella del mondo della natura, rappresentata in modo emblematico dal cesto di frutta.
In particolare con " il tarlo del chiodo fisso " viene sollevata una denuncia di fronte alla non curanza e all' alterazione del paesaggio naturale, in tutte le sue declinazioni.
Qui i frutti della natura vengono ritratti " tarlati" , disturbati, violati, quasi come se fossero persone.
Un mondo che non esiste a tratti magico e fiabesco, che non trova piu' equilibrio tra gli elementi che lo costituiscono: come la natura morta anch'essa " Tarlata " , rovinata,priva di slancio vitale.
Il tarlo, fisico e mentale, ritorna cosi con al figura di " Chiodo fisso ", innalzato a simbolo di un ' umanita' alla ricerca ossessiva di risposte, certezze e costantemente frastornata da domande e dubbi. Alla fine, forse, cio' che rimane e' una tensione, un sentimento contrastante fatto di dolcezza e delicatezza ma anche di nostagia e amarezza.
Giuditta Deodato
Inaugurazione 14 luglio
Porto Mirabello
Viale Italia - La Spezia
Ingresso libero