Una retrospettiva nel luogo in cui l'artista (1910-1980) visse e lavoro'. La mostra va dal primo dipinto futurista del 1932 fino alle ultime produzioni 'purilumetriche'.
A cura di Andrea Baffoni e Francesca Duranti
La retrospettiva, rappresenta un ritorno del futurista, nella città tifernate, luogo in cui l’artista ha lavorato e vissuto intensamente, come insegnante, restauratore e artista. La mostra raccoglie opere che coprono l’intera attività di Bruschetti, partendo dal primo importante dipinto futurista del 1932 (Dinamismo di Cavalli), fino alle ultime produzioni “purilumetriche”.
In cinquant’anni Bruschetti ha saputo tradurre la lezione futurista attraverso una pittura raffinata, sensibile ai cromatismi e alla plasticità delle forme, mostrata in questa occasione, attraverso una selezione di una ventina di opere note, oltre a pezzi inediti e mai esposti.
La sua prima personale a Città di Castello risale al 1954 presso il circolo tifernate. In questo periodo di soggiorno a Castello, l’intensa attività di artista e la notevole popolarità, fanno si che in molti bussano al suo studio: collezionisti e artisti e fra questi anche Alberto Burri che, rientrato dalla prigionia, stava maturando il proposito di dedicarsi completamente all’arte. Nel periodo tifernate si impegnò molto in lavori di restauro e pittura murale.
La sua produzione artistica visse una stagione di riflessione evitando di diventare epigono di se stesso e sviluppando dal 1945 agli anni Sessanta ricerche rivolte al materialismo e polimaterismo, proiettandosi in una visione più spazialistica e tridimensionale; linguaggio che poi sfocerà nella fase denominata “purilumetria”, che lo accompagnerà fino alla morte nel 1980 avvenuta a Monza.
Disponibile per i tipi della Gangemi Editore in sede espositiva il volume “Alessandro Bruschetti. Futurismo aeropittorico e purilumetria”, a cura di Massimo Duranti.
Inaugurazione Giovedì 19 luglio, alle ore 11
Galleria delle Arti di Luigi Amadei
via Albizzini 21a, a Città di Castello (PG)