Claude Closky
Paola Di Bello
Gianmaria Conti
Adriana Torregrossa
Annalisa Cattani
Stefano Pasquini
Armin Linke
Wolf Vostell
Laura Morelli
Sabrina Muzi
Manuela Gandini
Chiara Somajni
Dalla Guerra Fredda al sito http://ready.org. Una mostra curata da Manuela Gandini e Chiara Somajni, in collaborazione con Florian Wuest, sull'informazione pubblica della catastrofe: come veniva impartita negli anni della paura del nucleare, e come viene tematizzata oggi, con l'elettronica, la paura del terrorismo globale. Accanto a questi documenti ci sono riflessioni artistiche a margine che vanno dall'esplosione di Hiroshima alla mina antiuomo, dall'incidente d'auto alla paralisi sociale data dal sistema di accumulo di ricchezze asimmetrico.
Il linguaggio delle catastrofi dalla Guerra Fredda al sito http://ready.gov
a cura di Manuela Gandini e Chiara Somajni
in collaborazione con Florian Wuest
''IL LINGUAGGIO DELLE CATASTROFI. Dalla Guerra Fredda al sito
http://ready.org'' e' una mostra curata da Manuela Gandini e Chiara Somajni,
in collaborazione con Florian Wuest, sull'informazione pubblica della
catastrofe: come veniva impartita negli anni della paura del nucleare, e
come viene tematizzata oggi, con l'elettronica, la paura del terrorismo
globale. Accanto a questi documenti ci sono riflessioni artistiche a margine
che vanno dall'esplosione di Hiroshima alla mina antiuomo, dall'incidente
d'auto alla paralisi sociale data dal sistema di accumulo di ricchezze
asimmetrico.
Fuori dal clamore della cronaca, la mostra e' fatta di documentari, di video
e di installazioni e' propone alcuni film di propaganda risalenti agli anni
della Guerra Fredda provenienti dall'Imperial War Museum di Londra: The
house in the middle (Usa 1965, 7 min.) e Protect and survive (Gran Bretagna
1976, 20 min.) di autori anonimi, fatti per spiegare il nucleare e
affrontarlo in caso di concreto pericolo. ''Il risultato e' scrive Chiara
Somajni e' e' ben piu' allarmante che rassicurante: c'e' una tale sproporzione
tra quello che possiamo fare (attrezzare il nostro bunker privato, tenere la
casa pulita e imbiancata per contenere le fiamme) e la potenza distruttiva
della possibile catastrofe, che ad essere esaltata e' solo la nostra
impotenza. Lo stesso effetto sortiscono oggi progetti come quello del
dipartimento americano per la sicurezza interna dedicato alla minaccia del
terrorismo: http://ready.gov ''.
Con Bbrrraoumm (Francia 1995) di Claude Closky e What is this (Usa 1985) di
Raphael Montanez Ortiz viene portata all'eccesso la logica mediatica
dell'esaltazione esasperata dell'evento drammatico.
Le fotografie di Baghdad un anno fa e' scattate da Paola Di Bello, Gianmaria
Conti, Adriana Torregrossa, Annalisa Cattani, Stefano Pasquini, Armin Linke
e' dalla finestra dello Sheraton, a fianco all' Hotel Palestine, testimoniano
un'anomala fase di sospensione della tragedia, nel linguaggio dei monumenti
di regime. I diversi scatti, fatti da un medesimo punto di vista come quello
dei giornalisti durante l'ultima guerra in Iraq, propongono una visione
diversa, preventiva, ancora intatta, rispetto alla mattanza mediatica
successiva.
La Hiroshima di Imai e gli incidenti di Wolf Vostell fermano l'evento
distruttivo nell'impatto artistico, monumentale, nella memoria della
tragedia. Mentre una storia con la ''s'' minuscola e' raccontata in survivor
dalla sedia robotizzata di Laura Morelli dedicata alle vittime delle mine
antiuomo. Le gambe anteriori camminano trascinando le posteriori, se
qualcuno o qualcosa si avvicina troppo, survivor emette un forte segnale
sonoro.
Ricordando il dramma della catastrofe individuale nella societa'
dell'accumulo, Big, il video di Sabrina Muzi, e' il paradosso visualizzato e
assurdo dell'insaziabile fame economica occidentale. La donna filmata su una
distesa di abiti si veste incurante, mettendo un indumento sopra all'altro e
riducendo progressivamente ogni possibilita' di movimento proprio. ''Diventa
difficile distinguere e' scrive Wuest e' cosa e' reale in questa sconfinata
riproduzione di eventi visivi, e cosa e' pura finzione. Questa ambiguita'
rende difficile allo spettatore resistere all'attrazione della simbolica
violenza del disastro''.
I film d'epoca e i video di Closky e Montanez Ortiz sono stati scelti tra
quelli presentati lo scorso anno al Festival del Cortometraggio di
Oberhausen (Germania) diretto da Lars Henrik Gass, nell'ambito della
rassegna monografica dedicata al tema della catastrofe curata da Florian
Wuest.
Inaugurazione: Martedi' 27 Maggio 2003 h. 19-23
Approfondimenti:
Martedi' 3 Giugno, h. 21.00 incontro con Nicole Janigro e Giulia Ceriani.
Lunedi' 16 Giugno, h. 21.00 incontro con Multiplicity
Martedi' 24 Giugno, h. 21.00 conferenza di Florian Wuest sul tema
"Catastrophe, Fear and Fantasy"
e proiezione di una selezione di film storici sulla difesa civile e di film
sperimentali di
Bruce Conner, Sharon Sandusky, Jean-Claude Bustros, Alfred Guzzetti and
David Hoffos.
Artandgallery Via Arese 5 e' 20159 Milano
Orari: tutti i giorni 17-23
Sino: al 30 Giugno 2003
Ufficio stampa
Silvia Palombi Via della Moscova, 27 20121 Milano (Italia) direct +39-02659989 fax +39-026598577