The Golden Age. Per il pittore la ripetizione del gesto minimale diviene una sorta di pratica 'mistica' rivolta ad esaltare la bellezza di un tempo perso, ritrovato, scandito e indagato in una raffinata riflessione formale e teorica.
Il Comune di Aieta è lieto di presentare la mostra di Massimo Kaufmann
(Milano, 1963), The Golden Age, a cura dell’Atelier du Faux Semblant e
organizzata in collaborazione con la Prearo Editore di Milano.
Protagonista della scena artistica italiana già dalla seconda metà degli
anni ’80, dopo aver lavorato con i dispositivi linguistici della trasparenza e
del mimetismo in una continua e raffinata manipolazione della realtà, nell’ultimo decennio Massimo
Kaufmann orienta la propria ricerca verso una dedizione a valori pittorici, ritrovando temi che nel passato
erano stati affrontati con materiali meno tradizionali, come i disegni di silicone su tulle, i disegni con la
macchina da scrivere.
L’artista sceglie di operare unicamente su supporti di diverse dimensioni, superfici singole o composizioni
articolate in dittici e trittici, agendo sulla tela o sulla carta con pennellate da cui prendono vita forme cellulari
di colore pulsante, atomi nebulosi - talvolta più densi talaltra più radi - disposti in modo calibrato, spesso
secondo ordini geometrici da cui irradia una luce iridescente che schiude l’occhio dello spettatore verso un
universo pulviscolare fatto di astrazione e ornamento decorativo. Esigenze apparentemente opposte
trovano mediazione in una pittura in cui pensieri astratti e simboli si materializzano in forma tangibile
attraverso il veicolo emozionale del colore.
Proprio al tema del tempo come ritmo sembra ritornare incessantemente la poetica di Massimo Kaufmann,
fino a costituire la cifra artistica decisiva della sua produzione realizzata nell’ultimo decennio, in cui si
cimenta in un estenuante esercizio della pittura dall’aspetto performativo sempre più centrale.
La ripetizione del gesto minimale diviene una sorta di pratica mistica rivolta a esaltare la bellezza di
un tempo perso, ritrovato, scandito e indagato in una raffinatissima riflessione formale e teorica. Alla
proliferazione molecolare del colore, l’artista affida infatti il tentativo di tradurre sulla tela la condizione
esistenziale del tempo liberamente articolato come in una partitura musicale, alla ricerca di una coincidenza
possibile tra il ritmo compositivo dell'esecuzione e il tempo della percezione.
In questi esiti, il gesto artistico di Massimo Kaufmann eccede lo specifico pittorico insinuandosi nella
profonda essenza della vita per approdare al conseguimento di un piacere estetico puro come priorità stessa
dell'atto creativo.
In occasione della mostra la Prearo Editore pubblica il volume The Golden Age contenente un’intervista di
Antonio Somaini a Massimo Kaufmann, contributi di Gianfranco Maraniello e Riccardo Caldura, oltre a un
ampio apparato iconografico.
Per ulteriori informazioni:
Comune di Aieta 0985/71016 - anagrafeaieta@tiscali.it
Inaugurazione 26 luglio 2012 ore 18
Palazzo Rinascimentale
P.zza Palazzo - Aieta (CS)