Fantacity. Partendo dalle immagini delle incisioni di Giovan Battista Piranesi, nelle quali gli antichi monumenti di Roma vengono visti in evidente stato di decadenza, l'artista intraprende un proprio percorso di sintesi storica per la creazione di un vero e proprio racconto del contemporaneo.
Mostre e catalogo a cura di: Massimo Domenicucci e Fortunato D’Amico.
L’eclettica personalità di Andrea Felice, architetto, videoartista, cultore del fantasy, creatore e
progettista di vision-town, viene pienamente messa in luce mediante la selezione delle opere
presenti in questa sua nuova personale romana, promossa dall’Ordine degli Architetti di Roma e
allestita in un prestigioso spazio espositivo istituzionale: il Complesso dei Dioscuri al Quirinale.
“Fantacity”, infatti, non è solo la “visualizzazione” della posizione estetica dell’opera dell’artista
ma è anche, se non soprattutto, l’esplorazione dei circuiti di consapevolezza, maturati lungo il
suo personale percorso professionale oltre che di vita.
Nel momento in cui Felice destruttura, seziona, analizza una figurazione in un contesto critico
temporale, volto a restituirne una lettura densa di significati di ordine tecnico oltre che artistico,
finisce per ricostruire il senso stesso del processo culturale messo in atto, svelando apertamente
le intenzioni del “creatore” rispetto al “creato”.
Partendo dalle immagini delle incisioni di Giovan Battista Piranesi, nelle quali gli antichi
monumenti di Roma vengono visti in evidente stato di decadenza, l’artista intraprende un
proprio percorso di sintesi storica per la creazione di un vero e proprio racconto del
contemporaneo, «volto alla ricerca – come lo stesso scrive – di una dialettica di confronto tra la
memoria e la propria identità culturale».
Tra le immagini suggestive di architetture fantastiche è presente, infatti, un’opera ispirata alle
sedici tavole di Piranesi dedicate alle “Carceri d’invenzione”, nelle quali enormi sotterranei a
volta, con gigantesche scale in pietra, si fondono con possenti macchinari provenienti da un
futuro lontano ispirato ai frames dei films di George Lucas, Stanley Kubrick e George C. Scott.
La posizione critica assunta dalle immagini create da Andrea Felice ha, prima di tutto, come
riferimento la dinamica conoscitiva proiettata verso la consapevolezza e l’evoluzione del
linguaggio artistico contemporaneo, dove passato, presente e futuro si amalgamano e
convivono in una originale “variazione sul tema”.
Sul piano progettuale ed esecutivo delle opere, l’artista sperimenta tutte le tecniche compositive
tradizionali, innestandovi però un importante supporto linguistico dato dai nuovi strumenti della
grafica computerizzata.
Dal punto di vista creativo la realizzazione dell’opera di Andrea Felice, come lo stesso afferma,
«segue un iter consolidato che, partendo dallo schizzo iniziale contenente le ipotesi dimensionali,
schematizza la visione generale dell’opera, da cui ha inizio la ricerca iconografica delle immagini:
stampe di Piranesi, fotografie, fotogrammi di film, fumetti di Carl Barks, scenografie, layout di
films di animazione, fantascienza, illustrazioni, successivamente ritoccate, plottate e rielaborate
manualmente con tecniche diverse, ancora ritagliate, nuovamente scansionate prima
dell’assemblaggio finale, ulteriormente ritoccate per arrivare all’opera compiuta. Le selezioni
scansionate, poi, vengono nuovamente assemblate in una ulteriore opera digitale, che consente
la creazione di stampe fedeli dell’opera o, anche, di nuovi originali».
La tecnica dell’assemblaggio, utilizzata già dai dadaisti e dai surrealisti negli anni Venti del
Novecento con l’intento di rivoluzionare l’immaginario collettivo, viene rivisitata da Felice in
chiave tecnologica, digitale e, associata all’estetica di derivazione fumettistica, «attiva in modo
esponenziale la sensibilità creativa e origina le regole per conseguire attitudini drammaturgiche
nell’illustrazione delle scene».
Presso il DAI Studio di Roma, dal 20 settembre, verrà esposta un’installazione futuribile, nata
dalla collaborazione di Andrea Felice con lo scultore e designer fiorentino Roberto Fallani,
intitolata Battito di cuore su Roma eterna.
Il catalogo relativo alla mostra è pubblicato da Palombi Editori in italiano/inglese e raccoglie
alcune delle opere esposte, oltre ai saggi critici di Fortunato D’Amico e Cesare De Sessa.
Sedi:
Spazio espositivo: Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale
Durata: 4-14 settembre.
Spazio espositivo: Roma, DAI Studio, viale Trastevere n. 143.
Inaugurazione: giovedì 20 settembre, ore 18,00.
Durata: 20 settembre – 4 ottobre 2012.
Apertura ore 16,00-20,00 (sabato e domenica esclusi /
altri orari su appuntamento. Info 06.64561239).
Inaugurazione: martedì 4 settembre 2012, ore 16,00.
Finissage: giovedì 13 settembre 2012, ore 16,00, presentazione del catalogo (Palombi Editori).
Complesso dei Dioscuri al Quirinale
via Piacenza n. 1, Roma
Apertura ore 9,30-18,45 (sabato e domenica esclusi).
Ingresso libero