Dalla veduta alla visione: il mito della citta'. La pittura di Ciccarini, pur accogliendo le suggestioni della modernita', ha un'impronta del tutto personale e descrive megalopoli e citta', carpendone il cuore e il movimento.
A cura di Daniela Brignone e Giovanni Faccenda
I prestigiosi spazi rinascimentali del Chiostro del Bramante a Roma ospitano dal 5 settembre al 7 ottobre 2012 una mostra personale di Carmine Ciccarini intitolata “Dalla veduta alla visione: il mito della città”. Curata da Daniela Brignone e Giovanni Faccenda, l’esposizione raccoglie 40 dipinti (oli su tela) realizzati per lo più negli ultimi due anni di attività e dedicati al soggetto prediletto dall’artista: la metropoli contemporanea.
La pittura di Ciccarini, pur accogliendo le suggestioni della modernità (dal realismo americano degli anni trenta di Hopper e Sheeler che ha influenzato letterati come Carver alle evocazioni sironiane, al cinema di Antonioni e Wenders), ha un’impronta del tutto personale e descrive megalopoli e città, carpendone il cuore e il movimento.
Mobili e pulsanti, le sue metropoli colpiscono lo spettatore con le vedute aeree di grattacieli, palazzi e ponti, ma soprattutto con il fascinoso dinamismo delle loro strade, nelle quali freme il flusso veloce delle automobili e scorre - inquieta - l’esistenza degli uomini.
Scrive Giovanni Faccenda: «La pittura di Carmine Ciccarini echeggia questi turbamenti: l’insicurezza e la precarietà insite nell’esistenza dell’uomo del terzo millennio; il fagocitante, incontrollato e perfino disumano moltiplicarsi del cemento nelle ormai ciclopiche città; i mille presagi racchiusi dentro un monotono quotidiano che offre a tutti, o quasi, qualche vaga verità la notte o al volgere della sera».
Il segno di Ciccarini è essenziale e tende a volte a impennarsi in taglienti sciabolate, ma sa anche dipanarsi in campiture morbide e pastose d’ampio respiro. Nell’alternanza e contrapposizione di tinte fredde e calde, colpisce l’emergere di un giallo allusivo: «declinato ogni volta - sempre secondo Faccenda - con ruolo di luce salvifica, se non addirittura come fonte di speranza, nel buio della ragione, fra le tenebre che imprigionano la spiritualità».
La mostra è corredata da un catalogo edito da Arte in Books, con testi dei curatori.
Cenni biografici
Carmine Ciccarini nasce a Chieti nel 1956. Laureato in medicina con specializzazione in oculistica, vive e lavora a Perugia. Avviato al disegno da uno zio pittore, conosce in gioventù Giovanni Omiccioli e ha modo di incontrare a Firenze Pietro Annigoni, che lo influenzerà nel disegno.
Nel 1981 alla Galleria Mazzoli di Modena conosce Jean–Michel Basquiat che lo stimola all’approfondimento dell’arte moderna e contemporanea. Attraverso la frequentazione di Fernanda Pivano, scopre Kerouac, Ginzberg, Corso, Duchamp, Warhol. La grande scrittrice e traduttrice lo incita a proseguire nel suo percorso riconoscendogli talento, coraggio e personalità.
Giramondo, visita incessantemente musei e mostre, studia i più diversi generi pittorici, dall’arte rinascimentale alla computer grafic. Nel 2005 stringe amicizia con Edo Bertoglio, film-maker e fotografo della rivista “Interview” fondata da Andy Warhol e Glenn O’Brien.
Ciccarini ha tenuto mostre a New York, Francoforte, Londra, Parigi, Salisburgo e Sidney; in Italia ha esposto al Museo dei Panciatichi di Firenze, sede del Consiglio della Regione Toscana (una sua opera, La vita, 2001, è stata acquisita alla Collezione regionale), quindi a Milano, Cetona, Perugia, Spoleto, Asolo. Numerosi critici, fra cui Carlo Franza, storico dell’arte e allievo di Argan, si interessano alla sua produzione.
Nel 2007, a Milano, gli viene conferito il Premio dell’Internazionalità alla XIX edizione del Premio delle Arti-Premio della cultura, istituito da Indro Montanelli nel 1988. L’anno successivo, alla XX edizione della stessa manifestazione, vince il riconoscimento quale artista dell’anno. Ciccarini è stato invitato da Vittorio Sgarbi alla 54ª Biennale di Venezia. Nel 2012, nelle sale di Palazzo Zenobio a Venezia, ha tenuto la personale “Brain Maps” a cura di Roberta Semeraro.
Catalogo bilingue (italiano e inglese)
edito da Arte in Books, con testi dei curatori
Inaugurazione 5 settembre
Chiostro del Bramante
Arco della Pace, 5 Roma
Orario: mar-dom 10-19
Ingresso libero