L'umano sentire. La rassegna, a cura di Marianna Accerboni, riunisce una quarantina di opere recenti di gusto figurativo realizzate tutte a olio su tela e cartone telato.
a cura di Marianna Accerboni
S’inaugura sabato 8 settembre 2012 alle ore 18.00 alla Galleria Rettori Tribbio 2 (Piazza Vecchia, 6) di Trieste la mostra intitolata L’umano sentire di Luigi Forgini, che sarà introdotto dall’architetto Marianna Accerboni, curatrice dell’esposizione. La rassegna propone una quarantina di opere recenti di gusto figurativo realizzate tutte a olio su tela e cartone telato.
Un “amarcord” delicato e vitale - scrive Accerboni - rappresenta il filo conduttore della creatività del pittore triestino Luigi Forgini, espressa mediante pennellate vivaci e armoniose: la realtà agreste, simbolizzata attraverso la tranquilla, quasi bucolica, operosità della gente di campagna, è resa per esempio attraverso brillanti colpi di luce che suggeriscono un’interpretazione positiva di questo e degli altri temi affrontati dall’artista nella sua pittura, quasi sempre inondati dal sole e avvolti nella luce oppure colti in controluce.
La medesima impostazione luministica e briosa, sostenuta da un ottimismo convinto, che potremmo definire quasi soave, ritorna nel paesaggio carsico e nell’effervescente rappresentazione della vita e delle architetture triestine: osservando il vivo contrappunto cromatico del mercato, sembra quasi di udire il vivace cicaleccio della gente e delle venderigole di oggi e di ieri. E così, il brusio dei clienti traspare nella rappresentazione di un antico caffè o il tono più rumoroso degli avventori nell’immagine di un’osteria, mentre poco più in là, sull’antico masegno che pavimentava (e ancor oggi in parte pavimenta) le strade di Trieste, scivolano le carrozze e par di cogliere il fruscio di lunghi abiti femminili.
I mestieri sono pure un soggetto prediletto da Forgini, che li descrive con umana partecipazione: sentire comune in tutti i dipinti dell’artista, il quale, assieme al pittore Riccardo Tosti, che gli fu maestro, ha saputo condividere proprio questo modo così speciale e attraente d’interpretare la vita.
Ma Trieste è anche città di mare: ed ecco il pittore cogliere lo sciabordio delle acque, i tramonti infuocati, le luminose vedute notturne, le attività della pesca, il profumo della tempesta imminente, il Portovecchio, narrati attraverso un linguaggio d’ispirazione postimpressionista, permeato di una ricca, ineffabile luminosità coloristica e di una tensione che, - conclude Accerboni - sostenuta da un valido segno grafico, guarda da lontano anche alla tradizione pittorica del secondo ‘800 del Nord Italia.
Luigi Forgini, nato a Trieste nel 1934, ha frequentato il Liceo Artistico di Venezia, affinando quindi la sua pittura con i maestri Carlo Pacifico e Riccardo Tosti. In particolare a Tosti, allievo di Carlo Wostry, Forgini deve l’apprendimento di un’intensa e luminosa lezione chiaroscurale, che rappresenta il Leitmotiv delle sue opere. A partire dal 1974 ha allestito una trentina di mostre personali a Trieste e in altre città italiane.
Inaugurazione sabato 8 settembre ore 18.00
Galleria Rettori Tribbio
Piazza Vecchia 6
feriali 10 - 12.30 e 17 - 19.30, festivi 10 - 12, venerdi e lunedi chiuso
Ingresso libero