BY gallery
Milano
via Garofalo, 31
02 36750934
WEB
Natasha Shulte
dal 12/9/2012 al 25/10/2012
mart-ven 11.30-18.30

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Natasha Shulte



 
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12/9/2012

Natasha Shulte

BY gallery, Milano

Resignation. I modelli dei suoi lavori sono bambini abbandonati in un orfanotrofio ubicato in mezzo ad un bosco a diversi chilometri di distanza dal primo centro abitato.


comunicato stampa

BY gallery è lieta di annunciare la prima personale in Italia dell’artista ucraina Natasha Shulte.

L’artista presenterà per la prima volta nella sua completezza il progetto Resignation, realizzato appositamente per la I Biennale di Kiev (24 maggio 2012 – 31 luglio 2012), manifestazione alla quale è stata invitata direttamente dal direttore artistico David Elliott.

Resignation è il terzo progetto realizzato da Natasha Shulte, e sicuramente quello dal quale emerge con più forza il suo messaggio: partecipare attivamente alla società in cui viviamo, cercare di cambiarla con messaggi positivi, trasmettere significati ed emozioni, insomma “Social art”.

I modelli dei suoi lavori sono bambini abbandonati in un orfanotrofio ubicato in mezzo ad un bosco a diversi chilometri di distanza dal primo centro abitato. La realizzazione artistica di Natasha si sviluppa su un tema universale: il contrasto tra la felicità e l’angoscia, la realtà ed il sogno, la speranza e la “rassegnazione”. La sofferenza è il discrimine di questa ricerca personale, il punto di attenzione sul quale concentrare il nostro ego distratto. “Sono convinta”, dichiara Natasha, “che l’arte possa trasformare la società: chiaramente non tutta, ma almeno una parte di essa”. Perché “realtà”, per lei, significa “verità”: bambini meravigliosi e, allo stesso tempo, profondamente infelici che vivono tra noi. D’altra parte l’infanzia riguarda ognuno di noi: partiamo da quel mondo protetto e fiabesco prima di conoscere la privazione, la solitudine, la paura e la morte. Guardando attentamente i bambini ritratti da Natasha, però, percepiamo già presente in loro quella pena che noi proviamo da adulti e li capiamo, perché come ha detto Dostoevskij: "la compassione è la principale e forse l'unica legge della vita di tutta l'umanità”.

Nelle sue opere fotografiche, ma che per alcune sfumature appaiono quasi pittoriche, la componente spirituale è molto importante e questo risultato è magnificamente raggiunto grazie ad un accurato minimalismo: dai particolari dell’ambiente ai corpi filiformi, dalle posture alla luce ai colori, ogni dettaglio non è lasciato al caso ma attentamente studiato per esprimere alla massima potenza il suo messaggio senza dettagli superflui. Bellezza e squallore trovano un equilibrio, sulla soglia tra la realtà e il sogno. La purezza e l’innocenza sono proprie dei bambini, che sono agli albori della vita: quelli ritratti da Natasha sono bellissimi e irreali, come angeli. Soltanto nei loro occhi leggiamo una disperazione senza speranza, uno sguardo fisso nel vuoto: voltano le spalle alla finestra, agli spogli alberi invernali, ai muri screpolati, alle tubature, ai termosifoni, alle porte chiuse delle loro stanze. Le opere di Natasha vanno osservate e meditate con cura, perché ogni particolare ha un senso. Ci vuole attenzione per elaborarle e, ciò che è più importante, per accendere la nostra immaginazione e attivare la nostra reazione.

inaugurazione 13 settembre dalle 18.00 alle 20.30

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Via Garofalo, 31 - Milano
Apertura al pubblico da martedi a venerdi dalle 11.30 alle 18.30 sabato o in altri orari su appuntamento
Ingresso libero

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