Ar/ge Kunst Galleria Museo
Bolzano
via Museo, 29
0471 971601 FAX 0471 979945
WEB
Andreas Bunte
dal 3/9/2012 al 2/11/2012
mar-ven 10-13 e 15-19, sab 10-13

Segnalato da

Verena Rastner




 
calendario eventi  :: 




3/9/2012

Andreas Bunte

Ar/ge Kunst Galleria Museo, Bolzano

Girato in 16 mm e costruito come un'esplorazione visiva di tre chiese tedesche, la nuova video installazione 'Welt vor der Schwelle (World at the Threshold)' interroga le modalita' ideologiche dell'architettura religiosa in Germania dopo il disastro della Seconda guerra mondiale.


comunicato stampa

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A cura di Luigi Fassi

Il centro del lavoro di Andreas Bunte è dato da un interesse per la storia sociale dell’uomo in relazione al suo ambiente metropolitano, politico e architettonico. L’artista tedesco analizza elementi laterali della storia moderna e contemporanea, riflettendo sul rapporto tra il paesaggio urbano e lo sviluppo civile dell’uomo, tra la storia dell’architettura e i comportamenti sociali. L’artista tedesco è autore di un particolare procedimento analitico, al tempo stesso rigoroso e immaginifico, capace di coniugare realtà storica e finzione per dar forma a narrazioni visionarie. I suoi film in 16 mm, realizzati per lo più in bianco e nero, sono un affresco su alcuni delle manifestazioni al tempo stesso più grandiose e sinistre della storia moderna ed è proprio la modernità dall’Ottocento in poi, nel suo doppio volto di utopia salvifica e catastrofe incombente, ad essere la vera protagonista della sua ricerca artistica. Bunte offre così un viaggio spazio-temporale attraverso i secoli della tarda modernità mediante opere che se osservate nel loro insieme acquisiscono i tratti di un’epica fantasmagorica, tesa tra enciclopedismo scientifico, storia delle idee e cronaca politica.

La nuova video installazione presentata e prodotta dall’artista in occasione della sua prima mostra personale italiana presso l’ar/ge kunst Galerie Museum di Bolzano è intitolato Welt vor der Schwelle (World at the Threshold) ed è una sintesi dei molteplici interessi analizzati da Bunte in tutti i suoi lavori precedenti. Incentrato sull’architettura religiosa tedesca del Dopoguerra, il cuore teorico dell’opera è dato da due libri scritti dall’architetto Rudolf Schwarz, intitolati proprio Welt vor der Schwelle (1960) e Vom Bau der Kirche (1938). Girato in 16 mm e costruito come un’esplorazione visiva di tre chiese tedesche, quelle di Johannes XXIII a Colonia (Josef Rikus, 1968), di Wallfahrtskirche a Neviges (Gottfried Boehm, 1966-68) e di St. Anna a Dueren (Rudolf Schwarz, 1951-56), il film di Bunte interroga le modalità ideologiche dell’architettura religiosa in Germania dopo il disastro della Seconda guerra mondiale. Frutto del boom economico del Paese successivo dalla metà degli anni Cinquanta, le tre chiese studiate da Bunte dimostrano un orientamento verso le forme di un razionalismo rigoroso e senza compromessi, capace di ridefinire una nuova relazione dell’uomo con il Divino e una rinnovata interpretazione del ruolo della Chiesa in una società secolarizzata. Centro essenziale del film è proprio il rapporto intimo tra l’individuo e l’architettura, determinato dall’interazione che si crea tra lo spazio del
culto e la sua percezione tramite i sensi della vista, dell’udito e del tatto. I dettagli costruttivi in calcestruzzo grezzo, l’assenza di ornamenti e la severità brutalista degli spazi e degli arredi sono al centro delle inquadrature del film che trasfigura i volumi architettonici in una riflessione estetica sul rapporto tra forma materiale e uso spirituale, tra luogo pubblico e devozione privata.
In termini narrativi l’opera è costruita secondo i canoni dei film di divulgazione scientifica, il cui linguaggio è finalizzato a rendere intellegibili fenomeni altrimenti complessi e inaccessibili all’occhio e alla percezione umana. Visioni al rallentatore, ingrandimenti microscopici, animazioni, diagrammi e voci di commento sono strumenti formali di analisi propri del genere del Scientific Research Film che Bunte ha attivato per realizzare Welt vor der Schwelle, in modo da conferire all’opera un carattere al tempo stesso neutrale e ideologico, nel suo essere perfettamente comprensibile nei suoi passaggi logici ma anche manipolativa nella sua capacità di guidare lo spettatore verso una determinata interpretazione dei fatti.

Con il gentile sostegno:
Antonio Dalle Nogare Collection
Regione Autonoma Trentino-Alto Adige
Consolato Generale di Germania Milano
Provincia Autonoma di Bolzano, Alto Adige, Deutsche Kultur
Fondazione Cassa di Risparmio, Alto Adige
Città di Bolzano, Ufficio Cultura

---english

curated by Luigi Fassi

The work of the German artist Andreas Bunte revolves around his interest in humanist social history related to the metropolitan, political and architectural environment. The byways of recent and contemporary history are analysed by Bunte as he reflects upon the relationship between the urban landscape and civic development, as well as between the history of architecture and social behaviour. Bunte is the initiator of a particular analytical procedure, one that is rigorous yet imaginative, and which blends together historical fact and fiction to create visionary narratives. His 16mm, mostly black and white films depict some of the most dramatic events of modern history. The true focus of his artistic research is in fact modernity itself, from the nineteenth century onwards, with its dual nature of redemptive utopia and impending catastrophe. Bunte thus offers a space-time journey through the centuries of late modernity, by means of his own work, which when viewed as a whole takes the shape of a phantasmagorical epic, stretching towards a scientific encyclopaedism and history of ideas as well as political record.

On the occasion of his first solo exhibition at the ar/ge Kust Galerie Museum in Bolzano, the artist presented his new film installation: Welt vor der Schwelle (World at the Threshold) (2012), which synthesizes many of the interesting points addressed by Bunte in his earlier works. The film revolves around the topic of German post-war religious architecture and owes its theoretical core to two books by the architect Rudolf Schwarz, Welt vor der Schwelle (1960) and Vom Bau der Kirche (1938). Shot in 16mm and conceived as a visual exploration of the three German churches of Pope John XXIII in Cologne (Josef Rikus, 1968), the Sanctuary in Neviges (Gottfried Boehm, 1966-68) and St. Anna in Dueren (Rudolf Schwarz, 1951-56), Bunte’s film examines the ideological features of religious architecture in Germany after the societal disaster of the Second World War. The three churches, fruits of the economic boom that swept the country from the mid-1950s onward, show a tendency towards a rigorous, uncompromising rationalism, allowing for a redefined relationship between man and the Divine as well as a reinterpreted role of the Church in a secularized society. The film concentrates indeed on the intimate relationship binding individual and architecture, determined by the interaction between the place of worship itself and its perception by the senses of sight, hearing and touch. Shots focus on details of raw concrete constructions, the absence of ornamentation and the brutalist severity of the spaces and furnishings. The film transfigures architectural volume into an aesthetic reflection on the relationship between material form and
spiritual use, public space and private devotion. In narrative terms, the work is conceived according to the standards of scientific demonstration, with a language designed to clarify phenomena which are otherwise complex and inaccessible to human perception. In Welt vor der Schwelle, Bunte used tools of formal analysis which are typical of the genre of the Scientific Research Film, such as slow motion, microscopic enlargements, animations, diagrams and commentary. He thus managed to confer a dual nature to the work: on the one hand, the clear logical suggests neutrality, while on the other hand, an underlying ideology adds a manipulative quality which leads the viewer towards a specific and intended interpretation of the facts.

With the kind support of:
Antonio Dalle Nogare Collection
Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol
Consolato Generale di Germania Milano
Provincia Autonoma di Bolzano, Alto Adige, Deutsche Kultur
Fondazione Cassa di Risparmio, Alto Adige
Città di Bolzano, Ufficio Cultura

Immagine: Stills da O.T. (Kirchen), 2012, 16 mm, a colori, suono, 10:27 min, Parte dell'installazione 'Welt vor der Schwelle' (World at the Treshold), due film a 16 mm, Courtesy the artist

Inaugurazione, Venerdì 04.09.2012 alle ore 18. Conversazione tra Andreas Bunte e Roberto Gigliotti (Libera Università di Bolzano)

Ar/ge Kunst Galleria Museo
via Museo, 29I–39100 Bozen/Bolzano
Orario di apertura: Ma-Ve 10 – 13, 15 – 19, Sa 10 – 13
Entrata libera

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Olivia Plender
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