Storie intessute e' un progetto che nasce per indagare e comprendere il ruolo fondamentale del tessuto nell'arte. A cura di Sofia Sicula.
A cura di Sofia Sicula
Storie intessute è un progetto che nasce per indagare e comprendere il ruolo fondamentale del tessuto nell’arte.
La funzione di questo manufatto, sia come supporto che come soggetto, è presa in esame, nei diversi appuntamenti di questa rassegna, conducendo lo spettatore alla scoperta di differenti discipline artistiche contemporanee: la pittura, il teatro, la danza e guardandole dal punto di vista del tessuto che si fa, di volta in volta, loro complice nel processo creativo e che in questa iniziativa diventa protagonista.
Lo scopo dell’evento è offrire un modo attuale e coinvolgente di vedere e vivere l’arte: non escludente e settorializzato ma integrato e liquido, mettendo così in campo quelli che sono i tratti distintivi della contemporaneità.
A chiudere il percorso nell’arte contemporanea vi sarà una conferenza sul rapporto tra il tessuto e l’arte nella storia per dare al viaggio che abbiamo intrapreso un respiro più ampio e rappresentativo, completandolo con un occhio verso l’imprescindibile passato artistico.
SOFIA SICULA
PRESENTAZIONE
La storia intessuta di Gaspare Sicula
E’ un filo, non solo in senso figurato, a guidare l’osservatore nel percorso di dipinti e sculture raccolti nella maestosità delle antiche sale del Dongione di Carbonara Scrivia, capitoli di una storia che un destino pare aver cucito alla tela, tela per dipingere, tela da dipingere, tela dipinta. La storia è quella di Gaspare Sicula, il cui legame con i tessuti ha inizio nell’infanzia quando, figlio di una ricamatrice, fa amicizia con le stoffe, ne impara la varietà e con la spontaneità con cui le cose ci colpiscono e ci entrano dentro da fanciulli, si appropria delle loro consistenze, del diverso modo di catturare e rifrangere la luce, di abbracciare i corpi.
La presente personale antologica, inscritta nella rassegna “Storie Intessute”, promossa dal Comune di Carbonara Scrivia e curata dalla 11DREAMS Art Gallery di Tortona, si apre così con la tela a tempera “Venditore di stoffe”, del 1972, opera agli esordi della produzione artistica di Sicula e che non solo rimanda all’ambiente della sua prima giovinezza, ma contiene in nuce molte di quelle che saranno costanti del suo codice espressivo nei successivi quarant’anni, quali la scansione dello spazio pittorico in sequenze o la tendenza a una composizione fortemente simbolica, connotati tesi all’annullamento del tempo nella dimensione rappresentata; e il tema, appunto, del tessuto, elemento radicato e ricorrente all’interno della poetica dell’artista, modulo stilistico agente su diversi livelli del suo linguaggio artistico.
Un drappo, dunque, per svelare e celare, alludere alla presenza e marcare l’assenza, palesare il movimento ed evocare la quiete, è componente iconografica che torna nelle rarefatte atmosfere metafisiche dei cicli pittorici, per lo più a olio su tela, di Gaspare Sicula, dalle Nature morte, alle Composizioni, ai Paesaggi. Un panneggio che appare rabbrividire, in cui è dipinto il passaggio del vento, il moto del mare, che fa sentire il suono di una brezza, il suo respiro sulla pelle (Isole), un panneggio candido come neve (Comete), ma per lo più rosso come il sangue, corpo vivo, anche quando non riveste alcuna figura (Nudi rossi, Dracula). Rosso come la porpora preziosa secreta dalla conchiglia di murice (Conchiglie), per secoli utilizzata dagli antichi popoli del mediterraneo per la colorazione delle stoffe destinate ai manti regali. Da una delle ultime serie, infine, compare sulla scena Arlecchino, lavoro di notevoli dimensioni, a olio su quattro pluriball, del 2011. Arlecchino, protagonista e tessitore d’intrecci, si può qui configurare come alter ego dell’artista, un artefice di mondi, con la sua veste multicolore, insieme tela e tavolozza.
Il tessuto, dunque, è anche e soprattutto supporto e le opere di Sicula raccontano altresì la lunga storia d’amore tra la tela e la pittura. I quadri in cui si manifesta con maggior evidenza questo legame sono senza dubbio quelli raggruppati nella sequenza dei “Tessuti dipinti”, fino all’opera “meta-pittorica” proposta nella concettualizzazione della “Tela dipinta su tela, tela su tela dipinta”, dove nel gioco d’artificio dell’arte l’autore annulla la barriera tra la percezione dell’immagine del tessuto che da visiva diventa mentale e la percezione tangibile dello stesso, il fruscio al tatto, la sua robustezza, la sua caducità.
ELENA CARREA
inaugurazione 15 settembre ore 18
Castello
Piazza Mons. Goggi, 1 - Carbonara Scrivia (AL)
Orario: ven 16-20, sab 11-13 e 16-22, dom 11-13 e 16-20
Ingresso libero