I want to be loved. I have to be loved. Da una grande parete l'artista fa affiorare due superfici ovali smaltate e un altorilievo in gesso poco piu' grande di una testa che, per forma e colore, possono essere ricondotti a volti umani dai lineamenti solo abbozzati.
a cura di Chiara Agnello e Roberta Tenconi
I want to be loved. I have to be loved è la III tappa di Luna Palace
Careof DOCVA porta al teatro Elfo Puccini il terzo intervento d’artista, nell’ambito di Luna Palace un progetto a cura di Chiara Agnello e Roberta Tenconi, nato in occasione dell’apertura della nuova sede di corso Buenos Aires nel 2010.
Dopo l’installazione permanente di Pierluigi Calignano per il foyer, l’intervento di Davide Savorani per la sala Bausch, di cui rimane traccia nella scritta al neon No time to show installato al primo piano, è Giovanni De Francesco a dialogare con gli spazi del teatro.
Con I want to be loved. I have to be loved (2012), De Francesco apre una riflessione intorno al tema del ritratto e della maschera. Dalla grande parete adiacente alla sala Shakespeare fa affiorare due superfici ovali smaltate e un altorilievo in gesso poco più grande di una testa che, per forma e colore, possono essere ricondotti a volti umani dai lineamenti solo abbozzati.
Anche il rosa dell'incarnato è uniformato e reso campitura neutra, quasi a voler rendere ancora più silenti maschere già incapaci di amplificare il suono della voce.
I tre elementi, dal carattere fortemente simbolico, sono posti a dialogo con un imponente sipario in velluto, un filtro che suggerisce l’esistenza di uno spazio al di là di esso. “Mi interessa la forza in potenza di questo confine” sottolinea De Francesco. “Come in altri miei lavori, il nascondere, il deformare, il filtrare sono dispositivi che, celando, amplificano l'attenzione sul soggetto stesso”.
Nel luogo preposto alla rappresentazione, l’artista, da sempre vicino al mondo teatrale, mette a nudo una sua riflessione sulla difficoltà di essere attori – nel senso più ampio del termine - nella contemporaneità. Mette in atto una scena celata, un racconto sospeso in una dimensione di infinita attesa, che sembra dar forma allo stato della rappresentazione e alla sua crisi.
Il progetto si completa nella realizzazione del manifesto 50x70 cm, inteso come dispositivo autonomo e capace di creare un cortocircuito tra l'opera e la sua comunicazione. Qui, l’immagine dell’artista è accompagnata da una citazione di Opening Night di John Cassavetes che ben delinea il ruolo dell'attore nel suo rapporto dialogico con il pubblico: I want to be loved. I have to be loved.
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Giovanni De Francesco nasce a Bergamo nel 1976, vive e lavora a Milano.
Selezione recenti mostre personali. 2011: Bildung, Palazzo Durini, Milano; Suite, MARS, Milano. 2009: Short Visit, Studio dell’artista, Milano; 1:02:19, MAT Museo Arte Tempo, Clusone (BG).
Selezione recenti mostre collettive. 2012: Short visit, marsèlleria, Milano; Notturno, unosolo project room, Milano. 2010: Una luce rischiara l’oscuro scrutare. La morte non sa leggere, Galleria uno+uno, Milano. L’uomo ridotto, BROWN, Milano. 2009: Dritto e Rovescio, Triennale di Milano.
il progetto è realizzato in collaborazione con il teatro Elfo Puccini
Si ringraziano lo scenografo costumista Carlo Maria Filippelli, l'architetto Christian Galli e lo studio grafico Liligutt.
Immagine: Giovanni De Francesco, Studio per maschera (particolare), 2012, acrilico su tela
Inaugurazione 27 settembre ore 18.30
Teatro Elfo Puccini
corso Buenos Aires, 33 - Milano
Ingresso libero