Spazio Artealcontrario
Modena
via Carteria n.60
059 217898 FAX 059 4399844
WEB
Brani da un vestiario
dal 23/5/2003 al 14/6/2003
059 217898 FAX 059 4399844
WEB
Segnalato da

Sonia Fabbrocino




 
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23/5/2003

Brani da un vestiario

Spazio Artealcontrario, Modena

Come indica il titolo della mostra, le opere di lamiera collocate a parete dichiarano la stretta relazione che l'Arletti - pittrice/scultrice modenese che ha fatto parte del locale Archivio dei Giovani Artisti - individua fra l'ambito della percezione e dell'emozione strettamente personali e il riferimento alla realtà esterna di un'epoca che lacera, consuma, modifica sentimenti e coscienze.


comunicato stampa

A cura di Sonia Fabbrocino
Testo critico di Valerio Dehò

Sabato, 24 maggio p.v. presso la galleria ARTEALCONTRARIO alle ore 18 aprirà la mostra di lavori di Maria Carolina Arletti 'Brani da un vestiario'.

Come indica il titolo della mostra, le opere di lamiera collocate a parete dichiarano la stretta relazione che l'Arletti - pittrice/scultrice modenese che ha fatto parte del locale Archivio dei Giovani Artisti - individua fra l'ambito della percezione e dell'emozione strettamente personali e il riferimento alla realtà esterna di un'epoca che lacera, consuma, modifica sentimenti e coscienze.

ARTEALCONTRARIO, che ha già mostrato nel suo primo anno di attività l'intento di intercalare nella sua programmazione artisti affermati e personalità da valutare o anche da riconsiderare, offre la prima vera occasione di avvicinare il lavoro di Maria Carolina Arletti attraverso opere realizzate fra il 2000 e il 2003.
Saranno esposti cinque grandi pezzi (quattro di cm.180x180 e uno di cm.130x130) e undici recentissimi lavori di cm.50x50.

L'Arletti lavora per cicli ( 'Carcassa', 'Fatto di ferro' e , ultimo, 'Il mio vestito consumato') e realizza opere tridimensionali da parete, utilizzando bande stagnate trattate chimicamente e sovrapposte in modo da ottenere effetti plastico/cromatici di forte pittoricismo, dove ruggini, lamiere argentee e segni ricostruiscono in nuove possibili forme i brandelli e gli strappi esistenziali di ognuno.
Alla fine dunque eccoci davanti ad una sorta di necessario e metaforico 'neo-ecologismo' dei sentimenti che, nulla intendendo lasciare alla retorica propria di questo tempo feroce pur nel continuo richiamo a valori etici di facciata , esplicita nelle stratificazioni metalliche realizzate dalla Arletti la durezza del ri-sentire, che consegue agli strappi del soprav-vivere.

In occasione della mostra è stato prodotto un catalogo che comprende un testo di presentazione critica di Valerio Dehò.

Maria Carolina Arletti è nata a Modena nel 1962 e, dopo essersi diplomata presso l'Istituto d'Arte 'A.Venturi', si è laureata a Firenze in architettura.

Dalla fine degli anni Ottanta ha partecipato a mostre in Italia e all'estero che l'hanno vista portare avanti una sperimentazione dei materiali e della loro resa visiva in chiave pittorica più che scultorea, nonostante l'effettiva tridimensionalità e l'abbandono delle pratiche pitto-scultoree tradizionali.
Ha realizzato anche installazioni urbane (a Carpi nel '97 e nel'98, a Campogalliano nel '99).

Inaugurazione: sabato, 24 maggio ore 18,00

Spazio Artealcontrario
via Carteria n.60
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