Mediterranea. Un viaggio attraverso 9 citta', viste e rielaborate con gli occhi dell'artista, e raccontate da 54 opere in un gioco di seduzioni cromatiche e mistero. La mostra e' affiancata da un percorso di attivita', condotte in sette giornate dallo stesso artista.
Un viaggio attraverso nove città raccontato da 54 opere in esposizione. E’ la mostra
“Mediterranea. Pedro Cano” - 33mila visitatori nei due mesi di permanenza a Cartagena (Murcia,
Spagna) - ospitata ai Mercati di Traiano dal 28 settembre 2012 al 13 gennaio 2013, promossa da
Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali,
con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura, un percorso della memoria in cui Pedro Cano
rappresenta tutti i colori, la storia e i segreti di un Mediterraneo, sipario invisibile del suo viaggio
dell’anima.
Una mostra affiancata da un percorso di attività, condotte in sette giornate dallo stesso artista,
iniziando dal 29 e 30 settembre, Giornate Europee del Patrimonio. In questi sette appuntamenti
Pedro Cano accompagnerà i visitatori in percorsi guidati, mostrerà ai bambini l’arte del colore e
della forma. Tutto per rendere ancora più coinvolgente la fruizione del percorso espositivo.
Cosa racconta “Mediterranea. Pedro Cano”? Tre isole – Maiorca, Patmos, Sicilia – e sei città –
Alessandria, Cartagena, Istanbul, Napoli, Spalato, Venezia – per un viaggio individuale dell’artista
alla ricerca della propria storia in un gioco di affetti e ricordi selezionati.
Ed ecco i vecchi alfabeti di Alessandria, i ritratti di Alessandro Magno ripresi da marmi e antiche
monete, mappe del porto quando la città aveva ancora la parvenza di sosta per carovane.
A Cartagena l’attenzione di Pedro Cano è dedicata al sale, legato per secoli a questa città, in
quanto si dice che sia stato uno dei tesori che volevano conquistare i romani quando arrivarono in
questo luogo: tonni e polipi che si asciugano al vento convivono con memorie di esili anfore.
Istanbul vuol dire Santa Sofia, gran tempio del cristianesimo eretta per volere di Giustiniano,
l’opera più importante che conserva oggi questa città, incontro dell’architettura cristiana e
islamica. L’attenzione dell’artista non si è concentrata sul caleidoscopio di mercati spezie e tappeti
che si mescolano con argento e sete colorate, ma su questo spazio millenario prototipo di tutta
l’architettura religiosa del mondo islamico.
Le grate di un chiostro della certosa di Valldemossa – tra le colline circondata da orti - unica
rappresentazione di Maiorca, ci rimandano il frangere delle onde anche se da lì non si vede il
mare. Una rappresentazione che ricorda una Maiorca fatta non solo di marinai ma anche di
un’agricoltura fonte di alimentazione, perno principale di questo giardino interno.
Napoli capitale del Regno delle Due Sicilie. Napoli con il sole che invade alcune case e ne
dimentica altre. Ma è la Smorfia – con le novantuno raffigurazioni numeriche - la sua vera faccia e
Pedro Cano rappresenta con altrettante immagini questa specie di enciclopedia naturale della città,
aprendoci la porta di un mondo di tradizioni fantastiche.
L’isola greca di Patmos viene descritta da ghirlande, ispirandosi alla tradizione che il primo giorno
di maggio fa raccogliere nei campi rami di ulivo, grano, uva, rose, limoni, lavanda per decorare
con queste composizioni le porte delle case, una sorta di buon augurio dalla spiritualità antica per
gli abitanti dell’isola che celebrano i doni che la terra offre in quel periodo.
Le memorie greche della Sicilia sono raccontate dal confronto con la scultura: la Venere di
Siracusa e il calore della pelle rappresentato dalla pietra e la carnalità del suo gesto, il Satiro
Danzante – ritrovato dopo secoli nei fondali marini di Mazara del Vallo – col corpo che pare
spiccare un salto nell’aria, il Giovane di Mozia conservato in un museo circondato da alberi di
pino, che incanta per la modernità dell’enorme pezzo di marmo bianco che lascia intravedere il
corpo di un uomo.
Spalato, prima dimora e mausoleo dell’Imperatore Diocleziano, poi rifugio, infine città che oggi
ospita quasi tremila persone. Ed ecco immagini di labirinti di case e palazzi, un luogo che non ha
spazi esterni o interni ma racchiude entrambe le opzioni, le raffigurazioni delle quattro porte,
ognuna con il nome di un metallo, che conducono sempre nella città-palazzo o palazzo-città.
Impossibile – dice Pedro Cano – dipingere Venezia dopo Turner. Bisognava individuare uno
spunto molto veneziano ma non banale. E lo ha trovato nei colori malinconici della laguna e delle
sue paline, i pali che spuntano dall’acqua, a volte attracco per le gondole ma spesso solitari, come
“vecchi specchi imprigionati negli oscuri palazzi dei canali che, non sono più guardati da nessuno
e hanno dimenticato di riflettere le immagini”.
Nove luoghi della memoria, nove rielaborazioni profonde e affascinanti del vagare di un artista,
Pedro Cano, che diventano, da appunti di viaggio, testimonianze di civiltà, di antichità ma anche
di futuro. Un Mediterraneo che trova nelle radici della propria storia anche quella dell’artista e del
suo eterno vagabondare.
Pedro Cano nasce nell'agosto del 1944 a Blanca (Spagna).
Studia all'Accademia San Fernando di Madrid poi, nel 1969, si trasferisce a Roma all'Accademia di Belle
Arti, dopo aver vinto il Prix de Rome all’Accademia di Spagna.
Da qui comincia la sua carriera che lo vedrà esporre in alcune tra le più grandi città del mondo, da Madrid
a Beirut, a Lisbona, Amsterdam, Parigi, New York, Toronto, Bogotà, Salisburgo.
I suoi lavori recenti sono un ciclo di grandi carte sui muri di Roma, 55 acquerelli sulle 55 città invisibili di
Calvino. Del 2008 è la serie "Identità in transito" alle Terme di Diocleziano a Roma e poi a Firenze a Palazzo Vecchio.
Dall’11 novembre 2010 è stata istituita a Blanca la Fondazione Pedro Cano.
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Patrizia Bracci p.bracci@zetema.it
Preview stampa della mostra Giovedì 27 settembre 2012 ore 11.00 – 13.00
Mercati di Traiano
via IV Novembre, 94 Roma
Orario
Da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00; chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima
29 e 30 settembre 2012, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, ingresso € 1,50
Sabato 6 ottobre 2012, per la "Notte dei Musei" il museo è aperto a ingresso gratuito dalle ore 20.00 alle 02.00 (ultimo ingresso alle ore 01.00)
Ingresso
Biglietto unico integrato museo + mostra: Intero € 11,0; Ridotto: € 9,00
Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) Intero: € 10,00 Ridotto: € 8,00