Hackatao (Hacker e Tao) scioglie le perizie dell'hacker nel decifrare complesse sfide intellettive e visive.
A cura di Julie Kogler
“Deformography” è il titolo originale e allusivo della nuova mostra del duo artistico italiano
Hackatao, che si tiene a Brescia nella Galleria Allegrini Arte Contemporanea, dal 29 settembre al
24 novembre 2012.
Dietro lo pseudonimo Hackatao si celano le due vivaci personalità creative di Sergio Scalet (Transacqua, 1973)
e Nadia Squarci (Udine, 1977), che dal 2007 intraprendono insieme questa via artistica.
Entrambi provengono dall’ambiente creativo della pubblicità, da cui si sono poi allontanati per dedicarsi ad una
missione dalle aspirazioni più elevate, una ricerca artistica tout court dove il tempo è dilatato e la contemplazione
una virtù.
Nomen est omen, e così la denominazione Hackatao (Hacker e Tao) scioglie le perizie dell’hacker nel
decifrare complesse sfide intellettive - o meglio visive -, in opere d’arte dove il tratto talvolta si
addensa nei dettagli, altre volte evapora nelle essenziali sagome dall’immaginario pop generando riuscite
armonie pittoriche.
Nelle loro opere alternano ampie campiture monocromatiche, sulla scia del maestro del superflat giapponese
Takashi Murakami, a un disegno dettagliato quasi maniacale alla Pieter Brueghel dove le innumerevoli figure
s’incastrano l’una all’altra evocando anche le opere visionarie dell’incisore olandese Cornelis Escher.
Questa densa tessitura visiva cattura subito la sensibilità estetica di chi la guarda ed esprime le due componenti
complementari di questa fortunata alleanza artistica.
Le fantasiose figure battezzate Podmork, che si collocano al centro della loro ricerca immaginifica,
assumono le vesti di esploratori dei mondi interiori dei due artisti, i quali disegnano le loro riflessioni
filosofiche come metafore sulle loro superfici.
I Podmork sono sculture di resina dalle forme sinuose e dagli occhi osservatori realizzate dagli Hackatao a
quattro mani mediante un animato processo che avviano con tanti schizzi preliminari ed accese discussioni,
abbandonandosi al contempo all’acume dell’intuito.
Tutte le loro opere nascono dalla fusione di due stili distinti che si amalgamano in tele, disegni e
sculture che emanano un meditato senso di completezza.
Questi characters si manifestano sempre in manti diversi e conducono attraverso viaggi nella fantasia, facendosi
messaggeri messianici di speranza che tentano d’addolcire l’esistenza sulla nostra terra.
Minuziose figure s’affastellano su ogni superficie in un flusso di parole disegnato con grafite come
nelle più raffinate calligrafie orientaleggianti. Da contorno fanno i profili di personaggi che generano una
sorta di dejà vu, fosse della vita quotidiana o di quella onirica.
Sono oltre trenta le opere della mostra “Deformography” tra sculture e tele create perlopiù con grafite,
smalti e colori acrilici che presentano un effervescente figurativismo, espressione delle ultime estetiche del
XXI secolo dove le icone del nuovo Millennio si fondono con un immaginario subconscio che invita
lo spettatore ad avventurarsi nel mondo dei sogni.
I titoli delle opere conferiscono un’ulteriore chiave di lettura all’osservatore; alla maniera dadaista i titoli si
discostano dall’essere didascalici all’opera per lasciare spazio ad insolite interpretazioni.
Attribuire una collocazione precisa all’interno del sistema dell’arte ai due artisti equivarrebbe ad una limitazione
della loro portata creativa e capacità comunicativa. Infatti, il duo sa muoversi con abilità tra cultura alta
e cultura popolare inserendosi tra quelle schiere di artisti che si cimentano in un figurativismo dal
respiro surreale veicolato mediante un immaginario stimolante e accessibile, sempre più ricercato dal
pubblico internazionale e corteggiato da rinomati collezionisti.
Da abili “borderliner”, Hackatao sanno fondere le citazioni colte del passato a forme coraggiose e
ultra-contemporanee, stagliandosi come esponenti innovativi di uno scenario artistico pulsante e
straordinario che comincia a spopolare nei più importanti musei del mondo.
L’occasione inaugurale della mostra personale “Deformography” alla Galleria Allegrini coincide con la
nuova edizione dell’ormai consolidata Notte Bianca a Brescia, che celebra anche la brulicante attività di gallerie
e musei della città lombarda.
Qui s’illumina il reame chimerico ricco ed esplosivo di Hackatao, che offre ai visitatori un itinerario attraverso
mondi fantastici dove non si finisce mai di fare inattese scoperte.
Inaugurazione: Sabato 29 Settembre, ore 18.30
Galleria Allegrini Arte Contemporanea
P.le Cesare Battisti, 17, Brescia
Ingresso gratuito