Nella mostra 'Presenze', Caterina Matricardi sperimenta il postproduzione, ricreando fotografie sospese fra l'onirico e il reale immaginato.
Wave Photogallery inaugura giovedì 6 settembre 2012 alle ore 19,00 la mostra “Presenze” di Caterina Matricardi. Attraverso l'uso della tecnologia digitale abbinata agli strumenti ottici tradizionali e ad un elaborato processo di postproduzione, la fotografa ricrea atmosfere sospese tra l'onirico e il reale immaginato, in cui le sagome dei soggetti perdono la loro naturale consistenza, per riemergere come ombre velate e sagome senza tempo.
Caterina Matricardi è nata a Brescia, dove vive e lavora. Ha iniziato a partecipare a concorsi fotografici per assecondare la sua passione per la fotografia e da allora ha voluto sperimentare sempre nuove tecnologie. Dopo aver conseguito il diploma artistico, ottenuto presso il liceo Foppa, si è specializzata presso la Scuola Politecnica di Design a Milano come grafica pubblicitaria. Da Bruno Munari ha imparato a ricercare e creare sempre nuove immagini. Ha lavorato presso La Scuola editrice come grafica ed ha insegnato “Arte e immagini” presso l'istituto elementare Arici.
Tra i vari concorsi, ha vinto nel 1993 il secondo premio del Fotoclub Ticino ENS, e si è classificata prima sia nel 1997, al torneo “città di Varese”, sia nel 2002, al concorso “le fotografie in internet” indetto da bresciaonline. Recentemente, nel 2011, è stata tra i finalisti del concorso “Visioni in Giallo”. Tra i premi, si è vista assegnare la menzione speciale all'European Arteam Prize” (2006) e il premio del pubblico al concorso “tuttocittà” (2009).
Ha partecipato a varie mostre, collettive e personali, a Brescia, Roma, Latina, Venezia, Parigi e Vienna.
Dal 2000 al 2010 ha realizzato copertine per la rivista “La Voce del Sordoparlante”.
La struggente solitudine umana della Matricardi
Bagliori, velature e folgorazioni trasformano ogni sagoma umana
Caterina Matricardi propone elaborazioni fotografiche di assoluto silenzio e di struggente solitudine umana, nella quale si amplifica il frastuono cacofonico del mondo e l'isolamento del soggetto. L'incomunicabilità dei rapporti umani appare quasi una necessità inevitabile della sua pratica artistica, una considerazione tragica dell'esistenza, che l'arte riesce a tramutare in malinconiche visioni di raggelato romanticismo e in luoghi d'attesa di ciò che nel tempo ignoto sta per accadere.
La fotografia si esibisce come strumento veritiero e credibile nel prelievo fedele della realtà, ma nel gioco delle luci, orchestrato dall'artista, bagliori, velature e folgorazioni fulminanti trasformano ogni sagoma umana in entità oscura in cerca di un rapporto tra corpo, spazio e tempo. Essi appaiono esseri paralizzati nell'ombra impalpabile che li costituisce, essenze di bellezza fragile e anonima che, dunque, sfuggono ad ogni possibile riconoscimento e giudizio.
La luce che da sempre è alba del mondo, diventa qui accecamento della vista, riverbero del nulla, sprofondamento nell'abisso o l'ultimo bagliore della morte che corteggia la follia e il pensiero impensabile. La coltre nera fotografica, che nasconde e protegge l'identità degli individui, si oppone ai discreti bagliori che illuminino i colori delle loro sagome, fino ad accompagnarli nei vicoli della malinconia e nell'inconsistenza del reale.
Nella fotografia di Matricardi, dunque, ciò che rimane è un vagare di spiriti, di fantasmi che, nella loro dissolvenza eterea, trattengono la drammaticità della vita e della morte. Il profilo della forma percorre lentamente le sembianze di corpi ormai smaterializzati, mentre la luce trattiene il ricordo, l'ultima impronta di un rapporto negato con il mondo.
Inaugurazione: 6 Settembre, ore 19
Wave Photogallery
Via Trieste, 32a Brescia
Orario: mar-ven 10-12 e 15-19.30 sab 15-19.30
Ingresso gratuito