Pierpaolo Campanini
Loris Cecchini
Atelier van Lieshout
Costa Vece
Andrea Zittel
Absalon
Francis Alys
Paolo Canevari
Marco De Luca
Armin Linke
Sabrina Mezzaqui
Luca Vitone
Henrik Hakansson
Hassan Khan
Kim Sooja
Marco Vaglieri
Cesare Pietroiusti
Anri Sala
Melik Ohanian
Letizia Cariello
Lara Favaretto
Domenico Mangano
Stalker
Uri Tzaig
Marcello Maloberti
Sergio Risaliti
La mostra vuole essere una riflessione generale sul tema del dualismo di moltitudine/solitudine, che prende inevitabilmente l'avvio dalla complessa relazione tra 'folla' ed individuo: un concetto innescato con l'avvento delle metropoli del ventesimo secolo che trova molteplici declinazioni nel mondo dell'arte, le quali, senza mai 'illustrare' la tematica, propongono altre problematiche, diversi paradigmi d'interpretazione. Un progetto di Sergio Risaliti.
Una riflessione generale sul tema del dualismo di moltitudine/solitudine.
A cura di Sergio Risaliti
Museion e Ar/ge Kunst/ Galleria Museo di Bolzano
La mostra vuole essere una riflessione generale sul tema del dualismo di moltitudine/solitudine, che prende inevitabilmente l'avvio dalla complessa relazione tra 'folla' ed individuo: un concetto innescato con l'avvento delle metropoli del ventesimo secolo che trova molteplici declinazioni nel mondo dell'arte, le quali, senza mai 'illustrare' la tematica, propongono altre problematiche, diversi paradigmi d'interpretazione. Un progetto di Sergio Risaliti.
Per il secondo anno consecutivo Museion, Museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano, affida un progetto ad un curatore esterno con il duplice scopo di portare l'arte contemporanea in spazi diversi da quelli normalmente deputati all'arte e di fruire di uno sguardo esterno, altro sul tessuto urbano e sul territorio locale. Dopo l'intervento di Giacinto di Pietrantonio nel 2002 con il progetto 'Guida', Sergio Risaliti - già direttore del Palazzo delle Papesse di Siena ed al momento attivo come curatore indipendente - propone a partire da giugno 2003 l'esposizione 'Moltitudini-Solitudini'. La mostra vuole essere una riflessione generale sul tema del dualismo di moltitudine/solitudine, che prende inevitabilmente l'avvio dalla complessa relazione tra 'folla' ed individuo: un concetto innescato con l'avvento delle metropoli del ventesimo secolo (già lucidamente tematizzata in autori come E.A. Poe, Baudelaire e Benjamin) che trova molteplici declinazioni nel mondo dell'arte, le quali, senza mai 'illustrare' la tematica, propongono altre problematiche, diversi paradigmi d'interpretazione.
Tra le tematiche di riferimento la metropoli è appunto fonte ispiratrice di grande attualità , come spiega Achille Bonito Oliva ' L'interesse nei confronti della città è riesploso, non a caso, nelle grandi mostre internazionali dopo l'11 settembre, buco nero nell'immaginario collettivo e in quello individuale degli artisti. Documenta di Kassel e Expo 02 in Svizzera sono state la rappresentazione post-concettuale, multiculturale, multimediale e interattiva della rinnovata attenzione dell'arte contemporanea verso la megalopoli, intesa come paesaggio disarticolato, in cui confluiscono con una tensione quasi naturale verso l'omogeneizzazione e la perdita di una identità specifica i 'nuovi migranti' portatori di nuove esigenze, di nuove forze ma anche di comportamenti, abitudini e desideri diversi. La città sembra divenire oggetto di ricerca in quanto nella misura in cui esprime i conflitti, evidenzia le diversità , puntualizza la propria disgregante dimensione metropolitana. E' la bad city già resa mitica da Ridley Scott in Blade Runner e prima da John Carpenter in 1997, Fuga da New York - il modello a cui attinge, con i suoi conflitti le sue accelerazioni, il senso di perdita di qualunque centro.'
Non una mostra a tema dunque, ma un tema che possa aprire nuove ipotesi svolto attraverso una serie di opere, che attingono ad ambiti diversi, ma che alla fine possono essere condotte ad un comune denominatore. ' La mostra - spiega il curatore Sergio Risaliti - nasce da questa serie di riflessioni: il dualismo moltitudini, solitudini, al plurale, che sottintende una riflessione sull'essere singolare plurale, su quanto condiziona o libera la nostra soggettività , quanto ci aiuta nelle relazioni col molteplice e il complesso, con gli altri, i diversi da noi, con la fondamentale differenza che soggiace in noi stessi, con l'altrimenti che lega la moltitudine alla solitudine'.
Secondo Sergio Risaliti le opere della mostra si pongono rispetto a queste riflessioni in questi termini: '...le problematizzano, ne propongono delle varianti, le opere esposte sono paradigmi necessari d'interpretazione. Tuttavia in ognuna di esse si può riconoscere qualcosa del tema, si può fare un'esperienza analoga'. In mostra, dunque, dalle opere che si confrontano più prettamente con situazioni spaziali ed architettoniche e mettono in scena vere e proprie 'cellule d'abitazione' che tematizzano un complesso scambio tra dentro e fuori, io e mondo, tra cui troviamo lavori di Pierpaolo Campanini, Loris Cecchini, Atelier van Lieshout, Costa Vece, Andrea Zittel e i video di Absalon; a lavori che trattano il rapporto duro, a volte violento con gli altri, come nei video di Francis Alÿs e nelle opere di Canevari. Il concetto di solitudine tout court, vista come momento di estraniazione dalla realtà e di esperienza solipsistica, viene diversamente affrontata da Marco De Luca, Armin Linke, Sabrina Mezzaqui, Luca Vitone e Henrik Håkansson; mentre la solitudine in mezzo alla folla esperita emerge nelle riflessioni di Hassan Khan, Kim Sooja, Marco Vaglieri e Cesare Pietroiusti. Il tema dell'emarginazione come effetto della moltitudine è protagonista nelle fotografie di Anri Sala e nei video di Melik Ohanian. La moltitudine come indispensabile fardello, come condizione di necessario arricchimento o semplicemente come stato di caos, infine, si esprime in Letizia Cariello, Lara Favaretto, Domenico Mangano, Stalker e Uri Tzaig.
Come sfondo del progetto la città di Bolzano, incrocio di culture, culla di moltitudini, ma al contempo baluardo di solitudini che bene si adegua al concetto di inadeguatezza spiegato da Achille Bonito Oliva: 'In questo macroscopico quadro urbano, la città condensa dentro di sé una popolazione orami multietnica su territori costituiti ed aree geografiche inadeguati. L'arte prende atto della impossibilità di un progresso regolato della storia e rintraccia dentro il proprio operare la possibilità di costruire a futura memoria modelli problematici non soltanto di resistenza individuale ma anche di interrelazione col corpo sociale. L'artista si fa portatore di piccole utopie formalizzando attraverso le proprie opere ansietà collettive, emergenze sociali, a cui certamente non è possibile dare risposta ma su cui è necessario riflettere. L'arte, dunque, per meglio esplorare le zone di esistenza entro cui si muove la società di massa, ma non per documentare semplicemente l'esistente, piuttosto per intravedere oltre, come suggeriva Paul Valéry nei Cattivi Pensieri: 'il pittore non deve dipingere quello che si cede ma quello che si vedrà ''.
La mostra si snoderà tra le sale del Museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano, ma anche in diversi spazi della città come vetrine di negozi, cortili interni, banche, aeroporto, università , piscina comunale). In mostra opere inedite a fianco di altre già realizzate di personalità sia nazionali che internazionali offrendo un articolato programma di video, fotografie, installazioni e pittura. In occasione dell'inaugurazione avrà luogo una performance di Marcello Maloberti.
Immagine: Costa Vece, Heavens Gate, 2002, Installation view at ASA studioalbanese, Vicenza, Mixed media
Inaugurazione del percorso espositivo presso Museion: venerdì, 6 giugno 2003 ore 19.00, a seguire presso altre sedi.
Museion: 07.06. - 31.08.2003 - Orario mostra Museion: mar - dom 10.00 - 18.00, giov 10.00 - 20.00, chiuso il lunedì e festivi - Ingresso Museion: intero euro 2,60, ridotto per anziani e studenti euro 1,30
Ar/ge Kunst, Galleria Museo: mar - ven 10.00 - 13.00 e 15.00 - 18.00, sab 10.00 - 13.00, dom e lun chiuso. Ingresso: gratuito
Catalogo: con testi di Achille Bonito Oliva, Andreas Hapkemeyer, Letizia Ragaglia, Sergio Risaliti
Ufficio stampa artlink bolzano: T 0471 500483, F 0471 506592
Museion - Museo d'arte moderna e contemporanea Bolzano, via sernesi, 1 I - 39100 Bolzano
T +39 0471 312448 F +39 0471 312460