Fantomars arte accessibile (nuova sede)
Bologna
via De' Marchi, 23a
335 6910063
WEB
Tele Visioni
dal 5/10/2012 al 31/10/2012
lun-sab 16,30-19,30
335 6910063

Segnalato da

Fantomars arte accessibile




 
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5/10/2012

Tele Visioni

Fantomars arte accessibile (nuova sede), Bologna

I curatori Fulvio Chimento e Antonella Malaguti hanno invitato 11 artisti a misurarsi con un tema di stretta attualita': il rapporto tra i mass-media e la contemporaneita'.


comunicato stampa

A cura di Fulvio Chimento e Antonella Malaguti

In occasione della VIII giornata del contemporaneo, “Martino Design” (inaugurazione 5 ottobre ore 18.30) e “Fantomars Arte Accessibile” (inaugurazione 6 ottobre ore 18.30) ospitano a Bologna la collettiva Tele-Visioni. I curatori Fulvio Chimento e Antonella Malaguti hanno invitato 11 artisti a misurarsi con un tema di stretta attualità: il rapporto tra i mass-media e la contemporaneità; il progetto espositivo prevede l’utilizzo di vecchie tv non più utilizzabili a causa del recente passaggio al digitale terrestre. Gli artisti in mostra nelle due sedi espositive sono: Artediparte (performance), Elena Bellantoni (video arte), Simone Fazio (pittura), Valerio Giacone (pittura), Pier Lanzillotta (pittura), Selene Lazzarini (video e fotografia), Giovanni Monti (collage -tecniche miste), Cristina Panicali (fotografia, reportage), Giuliano Pastori (pittura), Angelica Porrari (video arte) e Trisegno (design). Artediparte, gruppo formato da Daina Pignatti, Irene Guadagnini e Matteo Verri, si esibirà venerdì 26 ottobre in una performance artistica itinerante dal titolo Teletrasporto_le trasmissioni riprenderanno appena possibile, ospitata in entrambe le location.

Rosalid Krauss, influente critico d’arte dei nostri tempi, sostiene che quando un medium perde la sua funzione quotidiana inizia a suscitare un nuovo interesse. La condizione di “fuori moda” permette a certi oggetti di liberarsi dal pregiudizio d'uso e di innescare un rapporto con l'ambito estetico. Il passaggio dalla tv via cavo al digitale, avvenuto nel 2011, ha decretato il definitivo spegnimento di molti apparecchi non più convertibili alle nuove tecnologie e la conseguente necessità, da parte dei comuni, di riciclare un grosso quantitativo di apparecchiature elettroniche non più utilizzabili. Come “salvare” questi monitor abbandonati re-inventandoli per fini estetici? I curatori hanno posto questo interrogativo a 11 artisti, che indagano il “piccolo schermo” considerandolo al pari di un qualsiasi ready made (vaso, cornice, acquario, lampadario, casa per le bambole…). L’esposizione ha l’intento di indagare dinamiche sottili legate alla comunicazione di massa, in un momento in cui un mezzo interattivo come internet ha innescato un cambiamento epocale, che coinvolge i singoli individui, la società, il mercato e, di conseguenza, l'arte. I sociologi evidenziano come le nuove generazioni abbiano maggiore dimestichezza con la rete rispetto alla tv: "YouTube", che fino al 2008 stimava più di 85 milioni di video, oggi contiene un numero di filmati che non può essere calcolato. Se è vero quanto scrive Giuseppe Granieri nel suo libro Blog Generation (Editori Laterza, 2005) che “i social network trasformano ogni individuo in una sorgente informativa potenzialmente di massa”, la tv non ha forse iniziato a perdere il suo scettro?

Quanto auspicava Lucio Fontana nel suo Manifesto spaziale per televisione (1952), ovvero “una nuova dimensione per la ricerca estetica accessibile attraverso la tecnologia”, sembra compiersi proprio nei nostri giorni, se pensiamo per esempio alla grande fortuna di cui ha goduto la video arte già a partire dagli anni 90 e al rapporto ormai quotidiano, e inconsapevole, che si è instaurato tra l’individuo e l’universo delle immagini. L’edonismo di massa che la tv è stata in grado di generare sembra oggi celarsi sotto nuovi modelli, e se la tv è simbolo per eccellenza della realtà artificiale e dell’assenza di verità, l’artista è colui che con il suo intelletto può mettere a nudo i travestimenti della società dei consumi, ricorrendo all’artificio creativo. Le opere in mostra sono state realizzate tenendo conto di un rapporto diretto con il piccolo schermo, oggetto con il quale ogni individuo ha instaurato nel corso della propria esistenza un legame quotidiano, quasi “familiare”, che prescinde dall’oggetto in sé e rimanda a significati complessi che possono coincidere con i tratti distintivi della società contemporanea. Interrogarsi sulla tv significa focalizzare l’attenzione sul nostro tempo e sulle dinamiche che lo determinano.

Inaugurazione 6 ottobre ore 18

Fantomars arte accessibile (nuova sede)
Via De' Marchi 23a - Bologna
dal lunedi al sabato ore 16,30-19,30

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