Andrea Martone. L'opera nasce da una intuizione, da un rapimento, porta il segno di una gestualita' forte, di un cromatismo intenso, spesso affidato ad amalgami improvvisi, vibranti e tonali, si direbbe miracolosi.
Andrea Martone è di quegli artisti che sentono l'arte innanzitutto come felicitÃ
della visione, come esperienza del fare che colma l'anima e i sensi, che
attraverso l'immagine esteriore evocano quella interiore, dando un nome fisico a
ciò che non ha nome se non nel mistero della vita.
L'opera nasce da una intuizione, da un rapimento, porta il segno di una
gestualità forte, di un cromatismo intenso, spesso affidato ad amalgami
improvvisi, vibranti e tonali, si direbbe miracolosi.
Per altro verso l'intuizione non esclude il senso critico, la ricognizione.
"Spesso - dice l'artista - mentre dipingo mi fermo, capisco che non posso andare
più oltre, che potrei, anche solo con una traccia di colore, rovinar tutto;
allora lascio stare.., torno a lavorare dopo ore o giorni... Mi fermo quando ho
la percezione di aver detto ciò che volevo dire così come volevo; ed è una
sensazione intima che provo, un convincimento interiore". Pittura e scultura
nell'arte di Martone convergono; paiono muovere a primo avviso da opposte
tensioni espressive, in realtà vibrano sulla stessa corda psicologica ed
emotiva.
La pittura risente di una intrinseca tensione, di un bisogno di sforare la
superficie e dilatarla, di aggiungere al tessuto e all'intreccio tonale la
consistenza materica.
Nella scultura è più palese l'esperienza tecnica: il mestiere coltivato fin da
ragazzo (quando Andrea frequentava la bottega dei marmisti), affinato nella
preparazione di forme e calchi e nell'uso intelligente dei materiali.
Qui l'opera nasce da un segno mobile, da una tensione visiva, dal contrappunto
di pieni e di vuoti che diventano fasciature della forma figurata o meno, in cui
si riflettono le pulsioni di uno scavo nella materia che allude a suggestioni
arcaiche, legate tanto al mondo classico che al mondo contadino.
Più di tutto, Andrea è artista autentico. A seguirlo nel suo diuturno lavoro, si
resta colpiti dalla semplicità con cui si spende e si definisce nell'arte e
nella vita, con cui svela le sue carte, per così dire, senza infingimenti, senza
ritrosie.
Ciò è possibile perché la certezza dell'artista è soprattutto in quel segno
interiore, unico e rivelato, da cui solo può provenire l'irripetibile parola.
GIORGIO AGNISOLA
Andrea Martone è nato nel 1948 a Capodrise (CE), dove vive e lavora in Via
Rotella, 51 tel. 0823 820416.
Ha cominciato ad esporre sin da giovanissimo e, dopo un lungo tirocinio nelle
botteghe di marmisti specializzati nella realizzazione di opere sacre, ha
frequentato all'Accademia di Napoli i corsi di Augusto Perez.
Negli anni Settanta e Ottanta ha partecipato attivamente alle iniziative che si
sono sviluppate nella Provincia di Terra di Lavoro intorno all'impegno sociale
dell'Arte, recuperando - attraverso un personale modo di interpretare l'attivitÃ
plastica - temi e materiali delle radici culturali del territorio.
Successivamente, la sua personale tecnica di uso dei materiali si è diretta
verso una più lirica ed autonoma intenzione astratta e, in qualche caso, verso
un uso funzionale della scultura.
Ha realizzato vari monumenti pubblici collocati nelle piazze di alcuni Comuni
della Provincia di Caserta.
In Italia e all'estero, ha tenuto una ventina di mostre personali ed ha
partecipato ad una cinquantina di mostre collettive.
Orario di apertura: dal martedì al sabato h 16-19.30
Inaugurazione sabato 31 maggio, alle ore 18,30
la roggia
associazione culturale
v.le Trieste, 19 P.B. 167 - 33170 Pordenone tel. e fax 0434 552174