A' Rebours. 2012-1814-1814-2012 Viaggio Spazio Temporale, Pagano incontra Ingres e Ingres incontra Pagano. Quattro dipinti in mostra.
Un artista del nostro tempo incontra un pittore del passato in una specie di viaggio spazio temporale che solo l'arte può consentire: così il torinese Otello G. Pagano ora residente nel parmense si mette direttamente in comunicazione con il pittore francese Ingres. Li unisce la visione del nudo femminile protagonista dell'opera di Ingres "L'odalisca adagiata" o "Grande odalisca", ora al Louvre, dipinta nel 1814: opera fondamentale non tanto per il neoclassicismo alla quale si ascrive, ma proprio per l'inizio dell'arte moderna, che rompe con il passato. Si tratta quindi di un quadro paradigmatico ed esemplare, che naturalmente fu ferocemente criticato dia contemporanei ed avversato, per le stesse ragioni per le quali lo apprezziamo oggi: la forma allungata della figura, le evidenti e volute deformazioni anatomiche, le zone di colore pressoché piatte, eppure ricchissime di sensibili accenni volumetrici, il trasferimento di un linguaggio "orientaleggiante" nella raffigurazione occidentale, che proprio rifiutando sottilmente il realismo apre la strada per perdersi nel linguaggio più specifico della pittura che è quello della forma, dei colori e del rimando alla storia dell'arte come un lungo dialogo, non sempre armonico tra artisti:
Ecco Otello G. Pagano che a lungo ha esercitato la pazienza del restauratore immedesimandosi nell'arte del passato, ma che è anche artista di sottili emozioni concettuali, individuando questa opera paradigmatica all'origine della rottura con tutto il passato inizia un dialogo che lo porta a muoversi " a ritroso", "controcorrente", per dirla con il titolo tradotto in italiano di un famoso romanzo di Joris Karl Huysmans, che, nel 1881, pubblicò "Á rebour", in piena stagione impressionista".
Otello G. Pagano inizia il suo viaggio riprendendo l'opera di Ingres, ovviamente con il proprio sguardo e linguaggio di uomo di oggi e inserendo la propria mano che dipinge per indicare che si tratta di un percorso non di una meta raggiunta, anche se nell'opera che chiude lo iato nel tempo, appunto "1814-2012 Viaggio Spazio Temporale J. A. D. Ingres nel mio studio" vediamo il collega ottocentesco di spalle che guarda la copia della sua famosa odalisca tra opere di Pagano:
E nello studio dell'artista, nel suo atelier pittorico, in Str. per Parma 17/a, Pilastro di Langhirano Pr, sabato 13 ottobre alle ore 10.30 la mostra sarà inaugurata dallo storico dell'arte Marzio Dall'Acqua, presidente dell'Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma, che ha curato anche il catalogo disponibile in galleria.
Oltre alle due opere citate saranno esposti due oli significativi: "deliziosi punti di vista” e “il senso dell’ appartenenza" che è il ritmo del corpo femminile come lo sintetizza Pagano, nella sua seducente astrazione, ultima tappa del processo iniziato da Ingres, e gli strumenti del dipingere nella tavola "il senso dell'appartenenza". Intorno pennelli, colori e strumenti del pitturare di una curiosa collezione, che anche attraverso gli strumenti collega i due estremi temporali, oltre che alcuni studi dell'intera operazione realizzati durante il percorso, inteso come viaggio. La poetica di Pagano ed il suo rapporto con il passato, per cui egli dovunque fa il nido deve sentirsi circondato da tutti gli oggetti della sua esistenza è resa visivamente nel filmato, che sarà proiettato nella stessa mattinata, della regista Eleonora Soresini prodotto dalla Dodici Video.
Inaugurazione 13 ottobre ore 18
Studio Pittorico O.G.Pagano
str. per Parma, 17/a - Langhirano (PR)
Orari: 10,30 -12,30 / 16,00 - 19,00.
Giorno di chiusura lunedì
Ingreso Gratuito