Anomalia Exstinta. Un non-luogo, una dimensione in parallelo al museo, che dirotta il percorso zoologico in un'atmosfera evocativa innaturale, artificiosa, tipica dell'egoistica invadenza dell'uomo sulla natura.
A cura di Federica Cirri e Antonio Budetta
Teschi di animali in bronzo e argento, resine di insetti giganti, blow-up di animali ad incerti stati di decomposizione, crust di vitellone come antichi cartigli e poi profumi mistici, suoni sciamanici, gli elementi che contraddistinguono l'atmosfera evocativa di Anomalia Exstinta.
Originalmente ispirato ai metodi di classificazione di Georgie Cuvier e Juan Valverde de Amusco , il nome della mostra trae la propria linfa immaginifica dalla memoria di certe pratiche artigianali, in contrapposizione al luogo di apertura delle diverse realtà di cui la Specola è contenitrice.
Ecco dunque lo scintillante sorgere di teschi metallici di Fabio Anfossi, se non di candide libellule giganti di Lorenzo Possenti, anomalie materiche che tendono non solo a stravolgere il soggetto, ma anche a violentarlo nei suoi parametri anatomici, in relazione a specifiche pratiche alchemiche di conservazione e consolidamento dell'organico. E poi ancora una pelle di vitellone grezzo inciso da punte metalliche e colore da Alessandro Di Grande, nel quale l'esagerato supporto in relazione al medium impiegato diventa vettore di terzi messaggi.
Analisi e osservazione di un mondo che nella fotografia di Giovanni Presutti certo non manca di elevare a potenza il soggetto animale, che sceglie però di rappresentare trasversalmente attraverso una serie di gigantografie. Ad avvolgere l'intera visione è l' intervento sonoro di Darshan.
Ponendosi con distacco rispetto a quello spirito di scienza e classificazione che ne cataloga ogni specie di razza animale, l'ambiente proposto in situ dagli artisti ne raccoglie le spoglie, fungendo quasi da reliquiario di una natura che smarrisce i propri connotati.
Anomalia exstinta vuole essere un non luogo, una dimensione in parallelo al museo, che dirotta il percorso zoologico in un'atmosfera evocativa innaturale,artificiosa, tipica dell'egoistica invadenza dell'uomo sulla natura.
Immagine: Fabio Anfossi, Lamantino somalo, bronzo e argento, 35x23x22cm
Inaugurazione: venerdì 19 ottobre, ore 19
Museo di Storia Naturale - Sezione Zoologica La Specola
Via Romana, 17
Ingresso libero