Spazio giovani Cure d'Arte
Firenze
Via Faentina, 145
WEB
In certi sensi
dal 3/6/2003 al 14/6/2003
055 2767840
WEB
Segnalato da

Fondazione studio Marangoni




 
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3/6/2003

In certi sensi

Spazio giovani Cure d'Arte, Firenze

Dodici fotografi si confrontano con la realta' urbana del quartiere delle Cure, ciascuno con uno sguardo peculiare. Lo spazio viene letto, e restituito fotograficamente, secondo modalita' differenti, sia per quanto riguarda l'approccio tecnico che quello espressivo: sono presenti fotografie a colori, in bianco e nero, manipolate e non, organizzate in sequenze o come immagini singole.


comunicato stampa

La Fondazione Studio Marangoni e il Quartiere 2 organizzano l'esposizione fotografica In certi sensi, che sarà inaugurata mercoledì 4 giugno presso Lo Spazio Giovani Le Cure, in Via Faentina, 145 -Firenze, alle ore 18.00. (fino al 14 Giugno - apertura da lunedì al sabato 15/19 ingresso libero).

Dodici fotografi si confrontano con la realtà urbana del quartiere delle Cure, ciascuno con uno sguardo peculiare. Lo spazio viene letto, e restituito fotograficamente, secondo modalità differenti, sia per quanto riguarda l'approccio tecnico che quello espressivo: sono presenti fotografie a colori, in bianco e nero, manipolate e non, organizzate in sequenze o come immagini singole.

Rimane comunque una cifra comune: la capacità di uno sguardo diverso, al di là di una visione del territorio idilliaca, stereotipata. Le fotografie esposte sono estremamente attuali, si configurano come un' analisi del territorio vissuto, segnato dalla presenza dell'uomo, dal suo abitare. Ogni visione è sempre partecipata, fatto questo che permette all'indagine fotografica di non risolversi in una semplice ricognizione documentaria: la ricerca personale si incontra qui con la lettura del territorio.

Andrea Abati, docente di Fotografia a Colori per lo Studio Marangoni, osserva i Luoghi del Mutamento, spazi e segni del cambiamento, contraddizioni e seduzioni. Ha uno sguardo evocativo: usa immagini e video dove le cose e le immagini del quartiere sono suggerite, affidate all' attenzione e alla memoria. Suggerite non dichiarate, ambigue non certe. In mostra anche immagini virtuali e private

Niccolò Rastrelli ha fotografato un gruppo di giovani skateboarders, che attraverso il loro agire diventano i protagonisti del luogo che gli fa da scenografia. L'attenzione è rivolta alla relazione di questi personaggi con lo spazio e il modo in cui in definitiva lo caratterizzano.

Mohamed Abdel-Salam attraverso il suo lavoro ha voluto rappresentare Via Desiderio da Settignano da differenti punti di vista, con uno sguardo curioso e attento alla natura che si riappropria dei luoghi che le erano stati sottratti. Ha cercato di mettere in immagine il proprio sentimento del luogo.

Laura Garcia Serventi attraverso immagini sovrapposte ha reinventato lo spazio, evocando una realtà 'altra', al di là della percezione ordinaria, trasportandola in una dimensione onirica: il suo lavoro si pone come indagine sul concetto di realtà.

Le immagini di Lucia Marana, insieme ai luoghi fotografati, rappresentano la percezione dei luoghi stessi, che risulta frammentaria, riflessa, filtrata: la visione non è mai aperta, diretta, i piani si intersecano destrutturando la tradizionale visione prospettica.

Chiara Cochi ha realizzato le immagini lungo la linea ferroviaria Faentina fotografando da due differenti punti di vista: da dentro il treno, documentando momenti del viaggio e da fuori, nelle stazioni di fermata del quartiere delle Cure.

Bianca Rizzuto, con la serie di immagini in bianco e nero realizzate in edifici abbandonati, ne ha messo in luce il fascino, il mistero del loro essere vestigia di un passato in un certo senso ancora presente in forma di tracce.

Luca Rolando ha realizzato una serie di fotografie che, attraverso l'espediente della vignettatura e della fuga prospettica, attirano lo sguardo dentro l'immagine: si configurano come delle aperture, degli squarci sul reale.

Filippo del Vita ha scattato le fotografie utilizzando il foro stenopeico, mezzo che gli ha permesso di trasfigurare fantasticamente i luoghi fotografati, evocando attraverso dei flash back ora un paesaggio antichissimo ora immagini legate all'infanzia.

Luca Ponzanelli ha concentrato la sua indagine su alcuni dettagli, tracce, segni che qualificano il paesaggio come antropizzato, come spazio in cui si sente la presenza umana anche se ne è assente la figura.

Tiziana Condito ha fotografato il sottopassaggio di Piazza delle Cure, restituendone l'atmosfera labirintica e soffermandosi sulla particolarità di un luogo reso tale anche dalla presenza di Salvatore, la persona che si 'prende cura' del sottopassaggio.

Marco Susini, nella sua ricerca sul territorio, ha concentrato il suo sguardo sulla stratificazione, dove l'edilizia rurale in decadenza convive con i segni della contemporaneità.

Nell'immagine: Accostamenti, Il Mare: Roseto degli Abruzzi 1999, Andrea Abati.

Spazio Giovani Le Cure, Via Faentina, 145 -Firenze

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