Roberta Amurri
Alessandra Barocci
Pietra Barrasso
Vanda Bettozzi
Pino Canali
Luigi Cioli
Mariagrazia Dardanelli
Luigi Ferretti
Lucilla Frangini Ballerini
Stefano Frasca-Vergerio
Laura Gaddi
Alessandro Gozzuti
Velia Iannotta
Benedetta Jandolo
Emiliano Juri Paolini
Angelo Larocca
Monica Lasconi
Lughia
Fabrizio Maffei
Paolo Malfanti
Daniela Martinis
Anna Massinissa
Massimo Melchiorri
Francesco Nolli
Pino Spaziani
Sara Palleria
Rosella Passeri
Marcello Paternesi Meloni
Achille Quadrini
Corinna Ricci
Rossella Ricci
Paolo Rinaldi
Rodolfo Roschini
Simone Salimbeni
Simona Salvuccelli Ranchi
Eugenio Sgaravatti
Marijcke Van Der Maden
Sabrina Ventrelli
Giuseppe Salerno
Numerosi pittori, scultori, fotografi, ma anche poeti e musicisti, si sono impegnati in una considerazione sull'oggetto travalicando la sua funzionalita'.
a cura di Giuseppe Salerno
Roberta Amurri, Alessandra Barocci, Pietra Barrasso, Vanda Bettozzi, Pino Canali, Luigi Cioli, Mariagrazia Dardanelli, Luigi Ferretti, Lucilla Frangini Ballerini, Stefano Frasca-Vergerio, Laura Gaddi, Alessandro Gozzuti, Velia Iannotta, Benedetta Jandolo, Emiliano Juri Paolini, Angelo Larocca, Monica Lasconi, Lughia, Fabrizio Maffei, Paolo Malfanti, Daniela Martinis, Anna Massinissa, Massimo Melchiorri, Francesco Nolli & Pino Spaziani, Sara Palleria, Rosella Passeri, Marcello Paternesi Meloni, Achille Quadrini, Corinna Ricci, Rossella Ricci, Paolo Rinaldi, Rodolfo Roschini, Simone Salimbeni, Simona Salvuccelli Ranchi, Eugenio Sgaravatti, Marijcke Van Der Maden, Sabrina Ventrelli
Un oggetto, tanto più quando si trova ad aver accompagnato per un lungo tratto il cammino dell’umanità, difficilmente lo si può considerare semplicemente un oggetto.
Molte creazioni dell’uomo, anche quelle più semplici nate per soddisfare esigenze elementari, si sono arricchite, nel corso dei secoli, di implicazioni che hanno ampliato l’immaginario che le accompagna.
Oggetti del quotidiano assurgono così ad altro offrendo spunto per riflessioni che, travalicando la cosa in sé e la sua funzionalità, rafforzano memorie affioranti e invadono nuovi orizzonti.
Con queste considerazioni da tempo invito gli artisti a produrre opere che ispirate ad oggetti speciali hanno il potere esse stesse di evocare, come è proprio dell’arte, suggestioni a catena.
Una sfida sempre raccolta con entusiasmo da un gran numero di pittori, scultori, fotografi ma anche poeti e musicisti i quali, prescindendo dalle modalità espressive abituali, hanno animato rassegne rivelatesi occasioni preziose di confronto e di scambio tra gli artisti stessi, nonché di avvicinamento per un pubblico nuovo, richiamato da opere insolite e intriganti.
Dopo “La Tele-Visione”, “Il Telefono”, “L’Arte seduta”, “L’Attaccapanni”, “Artisti con Bagaglio al seguito” e “Il Mese degli Spaventapasseri”, “Ri-Cicli, Bici d’Autore” è la raccolta di lavori d’artista dedicati alla “bicicletta”.
Nate per agevolare gli spostamenti, le due ruote sono emblematiche di un procedere in equilibrio che, affidato alla sola forza fisica, ci consente di fissare traguardi ambiziosi ma sempre alla portata dei nostri muscoli. Un procedere cosciente del limite che porta l’uomo del terzo millennio a riscoprire un quotidiano nel quale apprezzare la dimensione locale e maturare scelte diverse, in sintonia con quella natura dalla quale da tempo abbiamo preso le distanze.
L’universo “bicicletta”, metafora di equilibri ed ecologie della mente, viene variamente rivisitato da artisti che, investendo lo spazio di forme e pensieri colorati, producono opere talvolta nate dal riciclo della materia ma tutte sempre tese al riciclaggio delle coscienze.
Una mostra d’arte questa che si realizza a Fabriano, sede del Museo degli Antichi Mestieri in Bicicletta, realtà unica dove cento biciclette con i loro originari allestimenti documentano una società della prima metà del XX secolo nella quale il pedalare lento accompagnava lo scorrere delle ore.
Giuseppe Salerno
Inaugurazione 27 ottobre ore 17.30
Pinacoteca Civica B. Molajoli
via del Poio, 18 Fabriano
10-13 e 16-19, lun chiuso
Ingresso libero