Linea di Confine. La mostra e' l'ottavo ed ultimo appuntamento del ciclo Interferenze. Attraverso una sequenza di tredici immagini fotografiche in bianco e nero, che ad eccezione dell'ultima sono di identico formato, la mostra Linea di confine sottolinea con cambiamenti minimi d'immagine e lievi scarti d'inquadratura laterali la labilita' incerta del confine tra normalita' e diversita'.
Linea di Confine
INTERFERENZE 8
Martedì 10 giugno 2003, alle ore 18,30 a Roma, presso lo Studio Arte
Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura l'esposizione Andrea
Ambrogetti. Linea di Confine, curata da Ivana D'Agostino.
La mostra, è l'ottavo ed ultimo appuntamento del ciclo Interferenze, in
cui i critici Ivana D'Agostino e Loredana Rea hanno presentano nell'arco
di tempo compreso tra gennaio e giugno otto artisti - oltre ad
Ambrogetti, Antonio Menenti, Aldo Bandinelli, Paolo Cosenza, Paolo
Gobbi, Roberto Rocchi, Vito Capone, Raffaele Maddaluno - differenti per
formazione, scelte, metodologie e progettualità . Si spazia dalla
pittura, alla scultura, alla fotografia nell'intenzione di offrire uno
spaccato delle sperimentazioni linguistiche e progettuali della
contemporaneità .
Attraverso una sequenza di tredici immagini fotografiche in bianco e
nero, che ad eccezione dell'ultima sono di identico formato, la mostra
Linea di confine sottolinea con cambiamenti minimi d'immagine e lievi
scarti d'inquadratura laterali la labilità incerta del confine tra
normalità e diversità .
Il modello maschile seduto, unico soggetto dell'intera serie fotografica
propostaci da Andrea Ambrogetti - che non a caso, oltre che fotografo è
anche scrittore e poeta -, pur essendo riconducibile a modalitÃ
compositive proprie della tradizione del ritratto fotografico, qui
ripercorso in sei fotogrammi che si differenziano tra loro solo per
minime varianti della ripresa e della posa, non intende porre
l'attenzione tanto sulla fisicità del modello quanto piuttosto su di
una sua interiorità non apparente e profondamente intima, a cui
alludono e l'uso di una luce fluida, e la quasi inconsistenza corporea
del soggetto, come ectoplasmica e allusiva ad una verità più profonda,
e occulta.
Lo svelamento dell'anima che è celata allo sguardo distratto avviene
negli altri sette fotogrammi che completano la sequenza. In essi,
spogliatosi degli abiti che lo rivestono nelle prime sei foto, il
modello si riveste di elementi seduttivi appena citati, tradizionalmente
usati dal femminile come potenzialità attrattive: un vezzo per il collo,
un pizzo nero per nascondere-mostrare lo sguardo.
Queste foto alternate alle altre come in un campo e controcampo sono
come flash di riflessioni su ciò che è, che potrebbe essere od
eventualmente sembrare. Con queste foto Ambrogetti non vuole stabilire
confini sicuri e invalicabili tra normalità e diversità , perché nulla è
scontato né tantomeno certo o risolto stabilmente. E l'alteritÃ
proposta non è né volgare né esibita. Esiste, semplicemente.
Inaugurazione Martedì 10 giugno 2003, alle ore 18,30
La mostra rimarrà aperta fino al 27 giugno, secondo il seguente orario:
dal martedì al venerdì dalle 17 alle 20.
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
via Ercole Bombelli 22, 00149 ROMA - 06.5578101