...Non c'e' dubbio che il senso vero di questi lavori e' da cogliersi negli sguardi, nel modo con cui si guarda, nel 'vedere' e poi essere 'visto'. L'artista attraverso questo pensiero tesse tra lui e il 'soggetto' un'amplissima ragnatela concettuale, leggera, e al tempo stesso resistente, che oscilla tra la realta' della fotografia e la realta' della pittura. (...) Marisa Vescovo
Testimoni per caso (opere e video)
Presentazione: Marisa Vescovo; Enrico Ghezzi
Inaugurazione: Sabato 14 giugno 2003, ore 18:30
...Non c'è dubbio che il senso vero di questi lavori è da cogliersi negli
sguardi, nel modo con cui si guarda, nel 'vedere' e poi essere 'visto'.
L¹artista attraverso questo pensiero tesse tra lui e il 'soggetto'
un¹amplissima ragnatela concettuale, leggera, e al tempo stesso resistente,
che oscilla tra la realtà della fotografia e la realtà della pittura. (...)
Tutto diventa così 'racconto', una complessa rifigurazione della esperienza
pittorica e filmica dell¹artista, in cui vengono spinte in primo piano
metafore cariche di senso, mentre le immagini si intrecciano, si fondono,
ritornano, riportando i tratti di un¹esperienza temporale 'diversa' da
quella articolata, ma 'chiusa', del passato. (...) Il presente in questa
prospettiva diventa una 'forma' di transizione che si muove tra divenire e
memoria. Ma è lo sguardo che rende visibili differenza e complessità , senza
mai distruggerle. L'arte riduce l¹infinito a 'immagine finita', in cui il
soggetto sta dentro i corpi, come un attore in 'scena'...
MARISA VESCOVO
...Di "The Fable" mi colpì la malinconia appunto, un po¹ cattiva peraltro,
ironica forse nei lunghissimi finti titoli di coda, peraltro infiniti e
genealogici come nei kolossal tecnohollywoodiani, esatti nel sapere che in
una semplice raccolta di fotografie culmina ogni volta e ad ogni sguardo
tutta la storia del mondo. Sottolineo che si trattava di 'video' (...)
ŒVideo¹ quanto Œfilm¹ erano e sono quelli del suo non imparentato Raffaello
Matarazzo (sempre nomi di pittore, 'guarda' (senza) caso). Glielo chiesi
subito, e subito mi deluse: 'no, non sono parente'. (...) Trovo lì, ritrovo,
la composta capacità di sapere l'inanità dell'artista, di sapersi 'figlio di
nessuno' in una cava dove miliardi di mani senza nome, umiliate o ribelli,
hanno scavato da sempre, bestie da lascaux o minatori prigionieri o cavatori
anarchici, forse per ricavarsi una fossa. O il gusto amarognolo di
rifiutarsi all¹imperativo virale capitalistico dello stampar cartamoneta,
che tanto non siamo, noi/them, eterni. Figli di nessuno, infine un po¹
fratelli, forse ci si riconosce senza conoscersi...
ENRICO GHEZZI
Immagine: Stammo tutt' bbuono (1999), acrilici su tela, cm. 115x140
on line: http://www.antonellomatarazzo.it
Studio Vigato, via Ghilini 30, 15100 Alessandria