As We May Think. Il percorso espositivo si snoda fra pitture, sculture e video che vogliono esplorare il tema dell'autorialita'. A cura di Maria Cristina Strati.
a cura di Maria Cristina Strati
Una chiave di lettura del lavoro di Maurizio Bongiovanni si trova in un apparente
paradosso:
Maurizio Bongiovanni non è un pittore.
Ovvero lo è, ma, nonostante la dimensione oggettuale delle opere - che sono
inevitabilmente, ma non solo, dipinti - il suo lavoro va ben oltre la pittura, per
toccare un più ampio spettro di indagine.
Tra i vari argomenti della ricerca di Bongiovanni vi è inoltre, come egli dichiara,
la nozione di ipertesto. Il titolo di questo progetto espositivo - As we may think
(Come potremmo pensare) - è infatti mutuato da un testo degli anni trenta del secolo
scorso, dove per la prima volta (o una delle prime volte) veniva definito il
concetto di ipertestualità.
Ma la ricerca artistica di Bongiovanni ha prima di tutto a che fare con la messa in
gioco del concetto stesso di pittura e dell’autorialità dell’opera d’arte. Il
percorso che conduce all’attuazione dell’opera è illustrato nei tratti salienti da
alcune tele esposte nella prima sala della galleria, dove è presente anche un video.
In tutti i lavori, anche di grandi dimensioni, sono ricorrenti temi di carattere
esistenziale e atmosfere metafisiche, cui si contrappone la riflessione sul
linguaggio e la composizione pittorica. Ovunque è presente un senso di fluidità,
come un dissolversi della materia sulla superficie delle opere. La stessa sensazione
si mantiene anche nelle sculture che completa il progetto: sorta di objet trouvé,
scarti di materiale industriale recuperati a nuova vita. Il percorso espositivo si
snoda dunque attraverso molteplici tipologie di opere e risultati, dando luogo a una
ricerca ricca di sempre nuove possibili letture e interpretazioni. Le considerazioni
sul linguaggio si aprono così a una dimensione progettuale, dove ciascuna opera è
esaltata anche e soprattutto per il proprio potenziale evocativo: la capacità di
farsi a sua volta stimolo e spunto di una riflessione aperta al dialogo, sempre
personale e potenzialmente infinita.
Inaugurazione: 15 Novembre ore 19
Uno+Uno
Via Ausonio, 18-Milano
Orario: lun-ven 10-13 e 15-19
Ingresso gratuito