In questi nuovi dipinti dominano le metamorfosi delle figure, le combinazioni floreali, il piacere dei colori, la sensualità dei soggetti, il regno del fantastico.
Presso Pizia Arte a cura di Manuela e Patrizia Cucinella mostra personale di Sarah Bowyer.
Nel testo critico di accompagnamento alla mostra Elisabetta Tolosano scrive:
''Pittrice errante, Sarah Bowyer ha fatto del nomadismo e del viaggiare un suo stile di vita.
Nata in Gran Bretagna a Eastbourne, da madre italiana e padre inglese, cresciuta in estremo oriente, Sarah Bowyer ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Torino dove ha realizzato le sue prime mostre personali e collettive, vincendo, tra l'altro, il premio Arte Giovane del Concorso Torino Incontra l'Arte.
Buone prospettive si stavano aprendo nel capoluogo sabaudo per la giovanissima Sarah che si dedicava alla pittura con instancabile vitalità . Con un taglio vagamente espressionista, una pennellata coloratissima e violenta sceglieva come soggetti persone, cose e luoghi a lei più familiari. Frequenti i ritratti di amici e gli autoritratti che scandivano la sua crescita fisica e stilistica. Intorno al 1997 inizia il tema della maschera ripreso in numerose opere; bello un aggressivo autoritratto con il volto dipinto e un grande punto interrogativo sulla fronte.
La maschera è per lei ricerca di trasgressione, antidoto alla banalità e alla mancanza di stimoli. L'alternativa alla noia urbana e alla routine della vita torinese Sarah la cerca in India. Si trasferisce ad Auroville, una città nuova a Sud dell'India, di fronte allo Sri Lancka, progettata ex novo sul mare,''una città futuristica, utopica -afferma lei stessa- ma sopratutto meravigliosa''. Ad Auroville, Sarah fa nascere la sua bambina proprio i primi giorni del 2000, come una promessa verso futuro.
Intanto, in India Sarah Bowyer continua a dipingere e ad esporre; ne consegue un riconoscimento ufficiale con una personale al Centro Culturale Indiano di Auroville.
Ora Sarah Bowyer vive tra l'India, Imperia e Torino.
Nell'immediato futuro ha in programma, sempre in India, una collettiva a Madras e una mostra all'ambasciata francese di Pondicherry; altri progetti riguardano l'Australia con Galleria Gombok di Perth, Londra e l'Italia.
La sua pittura ha attraversato diverse fasi ma è sempre stata figurativa: talvolta più realistica e immediata, altre volte più legata al fantastico.
La più recente serie di dipinti è legate al territorio dell'onirico. Il suo stile attuale sta prendendo la via di un neo-surrealismo fantastico dove centrali sono la figura, il corpo e il volto della donna.
Alcune opere potrebbero ricordare quelle del gruppo torinese di Surfanta, sviluppatosi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Sicuramente Sarah Bowyer non ha scelto di ispirarsi a quegli artisti. In comune, forse, c'è l'idea di fondo che l'ispirazione artistica nasca della libertà creatrice, dall'evasione delle regole, dall'abbandonarsi all'erotismo.
In questi nuovi dipinti dominano le metamorfosi delle figure, le combinazioni floreali, il piacere dei colori, la sensualità dei soggetti, il regno del fantastico.
In un'opera recente, sullo sfondo di un cielo stellato una curiosa composizione antropomorfa è formata da due grandi occhi blu di donna, da un sesso femminile al centro di un corpo-volto e da una bocca-fiore sorridente. Il quadro emana un senso di serenità , dolcezza ed equilibrio.
Come nei ritratti picassiani del periodo surrealista elementi sessuali e particolari del volto sono rappresentati in simultaneità , con la differenza che quelli erano omaggi di un uomo alle sue amate, mentre i dipinti di Sarah Bowyer nascono da una creatività tutta femminile.''
Pizia Arte
Viale Crucioli 75/a
Teramo