Andrea Dall'Asta
Antonio Pileggi
Gianluca Bernardini
Giovanni Chiaramonte
Silvano Petrosino
Paolo Zermani
Inaugura la seconda mostra dedicata al ciclo di Andrej Tarkovskij, che comprende alcune icone russe antiche, collocate tra i secoli XV e XVII, tipiche della tradizione bizantina.
Rassegna a cura di Andrea Dall’Asta S.I. e Antonio Pileggi S.I., Gianluca Bernardini, Giovanni Chiaramonte, Silvano Petrosino, Paolo Zermani.
Proiezione acusmatica di Giovanni Cospito e Dante Tanzi.
La seconda mostra dedicata al ciclo di Andrej Tarkovskij, comprende alcune icone russe antiche, collocate tra i sec. XV e XVII, ottenute grazie alla Galleria Carlo Teardo. In modo particolare, sono presenti due icone tipiche delle tradizione bizantina, riprese dal monaco Andrej Rublëv, vissuto tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV. Due icone di cui si conoscono gli originali del monaco ortodosso: l’Icona della Trinità (1410 ca) e quella della Natività (1420 ca). I principali motivi teologici di alcune icone in mostra sono chiaramente elaborati dalle tavole del monaco.
Se in quella della Trinità compaiono gli angeli che raffigurano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, con al centro la quercia di Mamre e sulla destra la raffigurazione simbolica della Chiesa e del Monte Tabor, in quella della Natività, il bambino Gesù, in fasce, è deposto in una culla simile a un sepolcro, in prossimità di una grotta oscura. Davanti a lui, Maria è distesa su di un lungo drappo rosso. Tuttavia, al di là del complesso simbolismo che caratterizza il mondo teologico dell’icona, emergono due aspetti fondamentali per comprendere la spiritualità orientale in cui il regista russo è immerso: la luce e la prospettiva rovesciata.
L’uno è strettamente legato all’altro. Se il mondo dell’icona rappresenta infatti l’eterno che discende nel qui e ora della nostra storia, accompagnandoci con la sua luce – e nell’icona si parla infatti di prospettiva rovesciata, a significare che non siamo noi i soggetti della visione ma Dio, diversamente dalla prospettiva rinascimentale in cui è l’uomo il soggetto del vedere, anche per Tarkovskij la luce si pone come un elemento centrale. Le immagini del regista non si presentano forse come visioni, apparizioni che ci parlano del divino, verso il quale tende in maniera insopprimibile il desiderio ogni uomo?
Andrea Dall’Asta SJ
Inaugurazione lunedì 10 dicembre, ore 18.00
Alle ore 20.00 in Auditorium San Fedele seguirà la proiezione acusmatica del film Andrej Rublev
Galleria San Fedele
Piazza San Fedele, 4 - Milano
Orario: mar-sab 16-19
Ingresso gratuito