Museo Diocesano Tridentino
Trento
piazza Duomo, 18 (Palazzo Pretorio)
0461 234419 FAX 0461 260133
WEB
La committenza artistica di Federico Vanga
dal 13/12/2012 al 6/4/2013
9.30 - 12.30 e 14-17.30

Segnalato da

Museo Diocesano Tridentino




 
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13/12/2012

La committenza artistica di Federico Vanga

Museo Diocesano Tridentino, Trento

Un vescovo, la sua cattedrale, il suo tesoro. Un'occasione per approfondire il ruolo assunto dal Vanga (1207-1218) in ambito architettonico e la sua relazione con Adamo d'Arogno, capomastro del cantiere del duomo.


comunicato stampa

a cura di Marco Collareta e Domenica Primerano

Organizzata in occasione dell’ottavo centenario dalla fondazione della cattedrale di San Vigilio, la mostra Un vescovo, la sua cattedrale, il suo tesoro. La committenza artistica di Federico Vanga (1207-1218) focalizza l'attenzione sulla figura del principe vescovo di Trento che diede avvio ai lavori di ricostruzione del nuovo edificio di culto. Federico Vanga – che l'imperatore Federico II definì "nostro consanguineo" in virtù dei legami di parentela con le più potenti dinastie dell'area alpina – giocò un ruolo decisivo sul piano pastorale, politico, economico e legislativo. Non meno importanti furono le iniziative promosse in ambito artistico: edifici, codici miniati, oggetti d'oreficeria ci tramandano il ricordo indelebile di uno dei più interessanti mecenati del Medioevo alpino e attestano le relazioni ad ampio raggio con centri di produzione artistica tra i più famosi e di più alto livello che il presule seppe coltivare.

La mostra ruota attorno al piccolo ma preziosissimo nucleo di oggetti mobili, oggi custoditi dal Museo ma in passato conservati nell’ambito del tesoro della cattedrale, per la quale furono commissionati dal presule. In particolare il Lezionario e il Messale di Federico Vanga, ornati da preziose miniature e racchiusi entro piatti in argento dorato che lo mostrano, a figura intera, vestito in abiti pontificali, con libro e pastorale, in un ritratto ‘tipologico’ finalizzato ad evidenziarne ruolo e autorità piuttosto che a riprodurne le fattezze fisiche. Attorno a queste testimonianze la mostra propone una oculata scelta di opere provenienti da altre istituzioni, così da ottenere la rievocazione storicamente rigorosa di un momento che fu tra i più gloriosi in oltre un millennio e mezzo di vita della sede vescovile tridentina.

L’altarolo portatile in argento parzialmente dorato è testimone d’eccezione dei continui viaggi imposti al presule dai molti impegni internazionali; insieme ad altri cinque ancora conservati in Italia – due dei quali presenti in mostra – costituisce un raro esempio di suppellettile liturgica utilizzata nel corso di tutto il Medioevo per garantire la celebrazione eucaristica a papi e uomini di chiesa in continua mobilità. Da questi viaggi, secondo una tradizione – priva tuttavia di riscontri documentali certi – Federico portò a Trento tre cofanetti in avorio dipinto, di manifattura arabo-sicula, esposti in mostra accanto all’Historia scolastica di Petrus Comestus, un raffinato prodotto librario risalente al primo decennio del XIII secolo, realizzato presso un atelier attivo a Parigi, sicuramente appartenuto al principe vescovo.

Infine vengono proposti preziosi oggetti atti ad evocare concretamente e al massimo livello di qualità le insegne vescovili che accompagnano i ‘ritratti’ di Federico miniati sul Codex Vangianus, anch’esso presente in mostra: vale a dire un riccio di pastorale del Museo del Bargello a Firenze, una mitra ed un anello vescovile della chiesa di San Zeno e del Museo Capitolare di Verona, una spada del Museo Storico della caccia e del territorio di Cerreto Guidi e un faldistorio del Museo Capitolare di Perugia.

L’esposizione intende inoltre approfondire il ruolo assunto dal Vanga in ambito architettonico e la sua relazione con Adamo d’Arogno, capomastro del cantiere del duomo, citato quale magister dell’edificio nell’iscrizione commemorativa un tempo murata all’esterno della cattedrale, in prossimità dell’attacco dell’abside maggiore. Essa indica nel 29 febbraio del 1212 la data di avvio dei lavori, allorché “presidente e disponente” era appunto “il venerabile vescovo di Trento, Federico Vanga”; l’epigrafe ricorda inoltre il luogo di sepoltura di Adamo d’Arogno, dei suoi figli e nipoti che, per un secolo circa, furono impegnati nel cantiere della cattedrale. In questa sezione, accanto all’epigrafe, trova posto anche l’altorilievo in pietra con l’immagine di un vescovo non meglio identificato, a conferma dell’idea medievale che il ruolo trascende l’individuo. La scultura, forse pertinente ad una recinzione presbiterale o al parapetto

Immagine: Miniatura raffigurante Gesù Cristo crocifisso con la Madonna e San Giovanni Evangelista nel manoscritto Ordo Missae Pontificalis, primo-secondo decennio del XIII secolo, Trento, Museo Diocesano Tridentino

Inaugurazione 14 dicembre

Museo Diocesano Tridentino
piazza Duomo, 18 (Palazzo Pretorio) - Trento
Orario: dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.30
Costo del biglietto: € 5,00 intero, € 3.00 ridotto, ingresso gratuito ogni prima domenica del mese; Per informazioni 0461 234419
Prenotazione: Facoltativa; Telefono prenotazioni: 0461 234419; Url prenotazioni: info@museodiocesanotridentino.it

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