Displaces - Teorie sulla cecita'. Il suo lavoro e il concetto di Rizhoma hanno molto in comune: la volonta' di vedere al di la', di oltrepassare il confine, senza intendere il disorientamento come rimedio.
a cura di Martina Colajanni
Limite oltre il quale c’è lo smarrimento. Come quando non si intravedono più i luoghi a noi cari, gli stessi che hanno formato, stimolato o cresciuto, lì si è in una condizione di displaces. Una sensazione simile alla vertigine che conduce Arianna Carossa a muoversi in questa nuova ricerca rimanendo fedele allo spirito di Rizhoma.
... Rizhoma, come Arianna, sente di non appartenere ad un luogo confinato, è oltre. Sperimentano entrambi lo stesso spaesamento, quello che spiazza e destabilizza lasciandosi dentro la sensazione di aver oltrepassato un limite, dopo cui tutto diviene nuovo ed inesplorato. Indefinito e precario.
Essere smarriti corrisponde a trovarsi di fronte a qualcosa che non ci aspettavamo accadesse ma è accaduto. E’ sentirsi, comunque sia, lontani da un luogo che non è il nostro, che non ci appartiene ma che diventa ugualmente familiare. E’ il futuro instabile. Dove i pensieri si fanno caotici. In questa vertigine di stati dell’anima il dove non è più in sé risorsa, ma un pretesto come un altro per tentare di superare questo spaesamento.
Il lavoro di Arianna e il concetto di Rizhoma hanno molto in comune: la volontà di vedere al di là del semplice fastidio, fisico e mentale, che questa indeterminatezza può portare . Ma oltrepassando il confine, si può tuttavia intendere il disorientamento come rimedio. Non per Arianna.
Vigile. Lei vive tutto questo come un ostacolo subendone le conseguenze; Rizhoma va in suo supporto ispirandola all’Autogenerazione, così come ovunque, e in modo autonomo, il Rizoma cresce a prescindere da condizioni esterne, non seguendo dunque la normale legge di natura.
Tuttavia questo meccanismo presente in natura, privo di logica e di coerenza, non riesce del tutto a placare l’opera e la vita della Carossa. Rimane sempre vigile, lei, ma priva di rasserenazione. Questa mancanza la induce a concepire un percorso di mostra travagliato e tormentato, estremamente vicino alla sua attuale condizione di cecità che non le lascia intravedere uno spiraglio di speranza all’orizzonte. Un offuscamento ottico rispecchia quindi l’offuscamento mentale.
Inaugurazione30 gennaio ore 19
RizHoma.gallery
via Plinio, 20 Milano
15.00 - 19.00
Ingresso libero