Mostra di Riccardo Cavallari. L'allestimento fotografico prevede l'esposizione a tandem. Grandi opere riguardanti mondi opposti e lontani vengono allestite in parallelo: binomio per colori, significati e significanti, dove lo spettatore verra' maggiormente colpito dal diverso linguaggio e dalla forte carica emozionale percependone la reale lontananza. Studiato e intrappolato nelle opere di Cavallari e' proprio questo senso di mancanza e di vuoto, di non appartenenza.
Mostra di Riccardo Cavallari
a cura di Simona Pilla
"Un titolo indefinito che rispecchia il sapore delle mie immagini lievemente
silenziose, dal leggero fondo di tristezza e solitudine (.)"
Per chi considera l'allestimento primo e fondamentale elemento di comunicazione
non verbale, la mostra fotografica che si inaugura giovedì 10 luglio in uno
spazio privato in zona navigli a Milano, diventa un'occasione imperdibile,
scrigno prezioso dove la fruizione diviene esperienza intima. Milano sempre
proiettata verso un fare arte internazionale e polivalente. Un approccio
newyorkese intimo, ma nello stesso tempo aperto al pubblico.
L'allestimento fotografico prevede l'esposizione a tandem. Grandi opere
riguardanti mondi opposti e lontani vengono allestite in parallelo: binomio per
colori, significati e significanti, dove lo spettatore verrà maggiormente
colpito dal diverso linguaggio e dalla forte carica emozionale percependone la
reale lontananza. Studiato e intrappolato nelle opere di Cavallari è proprio
questo senso di mancanza e di vuoto, di non appartenenza. Fugacità . Come
l'artista stesso, in continuo spostarsi, apolide dei suoi stati d'animo, alla
ricerca continua e spasmodica di se stesso, della sua poetica e del suo blues.
Quelli esposti sono momenti rubati al tempo, attimi di sospensione.
Due mondi a confronto. Due indagini. Occidente effimero, colorato contenitore
del nulla, annoiato e soffocato fatto di immagini mosse, estremamente
pittoriche, dai colori saturi. Africa misteriosa, profonda, silenziosa poesia
monocromatica di personaggi densi e di una natura solcata da profonde rughe. Una
terra autentica e selvaggia.
Riccardo Cavallari è nato in Alabama nel 1964. A soli 12 anni si ritrova sui
colli fiorentini dove studia arte e apre il suo studio fotografico a Firenze.
Lavora nel contempo come assistente fotografo a New York e Londra. Agli inizi
degli anni 90 comincia a interessarsi alle tecniche alternative di stampa
fotografica. Riscopre la tecnica del bromolio creando una serie di fotografie
che danno vita alla sua prima personale a Berlino. Con il successo avuto e
l'incoraggiamento del critico d'arte Natalie Leleu espone anche al Carousel du
Louvre di Parigi. Viene chiamato al Pratt Institute di New York dove tiene una
conferenza sui metodi della stampa al bromolio. Inizia nuovi lavori come la
serie di grossi ritratti in bianco e nero su fondo nero che verranno esposti
nella personale al Centro Culturale di Belem a Lisbona. Chiamato come reporter
al primo Social Forum Europeo, espone grossi ritratti e nudi alla Biennale del
mar Baltico in Polonia. Docente di fotografia e relatore ad Orvieto Fotografa
2003.Oggi vive e lavora tra Berlino e Firenze.
Inaugurazione 10 Luglio - dalle ore 20.00
Performance poetica di Paolo Frullini
Party dalle ore 21.00
SpazioPrivato - Via Barbavara, 4 - Milano