Nomadic Landscape Elements. Per questo progetto espositivo i due artisti hanno agito per sottrazione su tutto cio' che li circonda "fino a ottenere un frammento in cui e' presente un barlume di pura identita". Attraverso video, fotografia, installazione e pittura, i due artisti propongono un viaggio tra natura e mondo artificiale.
Venerdì 25 gennaio 2013 alle ore 20 Adiacenze inaugura
la mostra Nomadic Landscape Elements,
doppia personale di Luca Coclite e Andreco.
Per questo progetto espositivo l’incontro tra i due artisti è stato fortemente voluto
e determinante per la creazione di un discorso univoco riguardante il tema della
mostra: il paesaggio e la sua fruizione estetica.
Rispetto ad un tempo in cui c’erano città, territori e posti geografici differenti,
ci troviamo oggi a vivere con modelli unici e stereotipati,
che hanno generato flussi di immagini amalgamate
e sovrapposto paesaggi differenti.
Siamo così di fronte a una visione unica, dove le linee spezzate delle coste o quelle
curve dei promontori sono venute a coincidere e i colori della natura si sono
inesorabilmente mescolati, generando una perdita di informazioni che si traduce in un
residuo modulare di un paesaggio “difficile”.
D’altro canto la visione di una natura selvaggia e spontanea rispecchia
l'organizzazione e la società preferita dai due artisti, e non solo.
In Nomadic Landscape Elements Coclite e Andreco hanno agito per sottrazione
su tutto ciò che li circonda, fino ad ottenere
un frammento in cui è presente un barlume di pura identità.
L’esposizione ad Adiacenze prende vita proprio da questo frammento:
attraverso diversi media quali il video, la fotografia, l’installazione e la pittura,
i due artisti propongono un viaggio tra natura e mondo artificiale:
costringono i visitatori a volgere lo sguardo verso piante e figure simboliche,
tra trame di alberi o all’orizzonte del mare,
scardinando i connotati di riconoscibilità e di caratterizzazione del paesaggio.
Secondo la visione di Coclite, stringendo il campo di visione,
schiacciando il punto di vista nella struttura interna della
rappresentazione del paesaggio, con l'intento di interpretare una deriva della realtà,
l'imprevisto diventa l'ingrediente principale per una nuova pianificazione estetica.
Andreco, invece, partendo da studi scientifici portati avanti in questi ultimi anni,
propone installazioni composte da piante che, secondo uno studio della NASA,
sono capaci di depurare l’aria da particolari inquinanti prodotti dall’uomo.
Attraverso le sue installazioni e le opere su carta,
l’artista mette in mostra una natura non omologata
e un equilibrio dato dalla coesistenza delle diverse specie, che andrebbe preso come
modello di riferimento per un paesaggio e una vita migliore.
Insieme, Coclite e Andreco prendono possesso delle tre sale di Adiacenze
portandone all’interno la ricerca e lo stile coadiuvate dallo studio scientifico,
mai completamente slegato dall’importanza dei segni
e dei simboli, portatori sani della ribalta del rapporto tra uomo e natura:
tutto questo ha permesso ai due artisti di intraprendere questo progetto
e di porsi delle domande fondamentali per la realizzazione dello
stato attuale del paesaggio sia “esterno” che “interno”.
Si ringraziano Gaspare Caliri (Snark) e Francesco Careri (Stalker).
Andreco Bio.
Andreco è originario di Roma, dal 2002 vive in altre città italiane ed europee. Da
gennaio 2011 vive tra New York e Bologna, ha un dottorato in Ingegneria per
l'Ambiente ed il Territorio ed il tema principale della sua ricerca artistica è il rapporto
tra l'uomo e la natura in tutte le sue declinazioni. Dal 2000, Andreco, parallelamente
alla formazione scientifica, porta avanti la sua ricerca artistica, interessandosi anche di
simbologia, antropologia, urbanistica e sostenibilità ambientale. Andreco utilizza varie
tecniche artistiche, dal disegno alla pittura, dalla scultura al video, che nelle
esposizioni sono spesso combinate tra loro. Nella sua produzione video è
predominante l'animazione sperimentale e dei “video-report” di sue performance ed
installazioni. Andreco realizza installazioni per spazi chiusi e aperti, molte delle quali
sono progetti di arte pubblica basati su concetti cari agli ambientalisti radicali.
Andreco ha partecipato a mostre e festival in Europa, negli Stati Uniti ed in Asia. Nel
2012 ha realizzato il dipinto murario “The Philosophycal tree” per il festival “Frontier”
organizzato dal Comune di Bologna, patrocinato dal museo MamBo e curato da
Claudio Musso e Fabiola Naldi. Nel 2011 ha esposto presso la “NO gallery” di New York
con la mostra personale “Contemporary alchemy, the relations between the humans
and the nature”. Nel 2010 ha realizzato l’installazione “Turtle’s organs dance” nel
cortile d’onore di palazzo Comunale a Bologna, ha partecipato alla mostra curata da
Mili Romano "Cuore di Pietra" e al festival "PupUp" in Ancona. Andreco ha esposto
anche presso la Galleria civica d’arte contemporanea di Termoli e il Grassi Museum di
Lipsia. I suoi video sono stati proiettati presso: il MAPPING festival di Ginevra, la
rassegna di videoarte curata da Cecilia Freschini in Nepal, la rassegna Videoart
Yearbook curata da Renato Barilli e dal dipartimento d’Arti Visive dell’Università di
Bologna, il festival internazionale del cinema astratto “Abstracta” di Roma, New York e
del Cairo. Nel 2008 Andreco ha costruito un’installazione con un gruppo di architetti
del paesaggio per “Glastonbury Festivals 2008” in Inghilterra.
http://ww.andreco.org
Luca
Coclite
Bio.
Luca
Coclite
è
artista
visivo.
Classe
1981,
vive
e
lavora
tra
Bologna
e
Lecce.
Dal
2011
è
artistic
project
curator
di
Ramdom
Association,
che
nel
2011
ha
promosso
la
residenza
per
artisti
“Default”:
progetto
di
residenza
internazionale,
con
cadenza
biennale,
che
nasce
dalla
necessità
di
riflettere
sul
ruolo
che
l’arte
pubblica
ha
e
deve
avere
nelle
politiche
di
rigenerazione
urbana,
nel
riutilizzo
di
spazi
dismessi,
nella
riappropriazione
e
nell’interazione
con
lo
spazio
pubblico.
Tra
le
più
recenti
collaborazioni,
mostre
e
partecipazioni,
“Journey
into
fragility”
progetto
itinerante,
su
scala
mondiale,
dell’artista
Rebecca
Ballestra;
“Ma
nessuno
mai!
presso
lo
Spazio
Natta
di
Como
a
cura
di
Gabriele
Perretta;
roBot
festival,
evento
internazionale
dedicato
alle
arti
digitali
e
alla
musica
elettronica;
Residenza
per
artisti
presso
Centre
Cultural
Borges
di
Buenos
Aires.
Utilizzo
il
video
e
il
suono
ponendo
alla
base
della
mia
ricerca
le
diverse
trasmutazioni
dei
livelli
percettivi
che
inducono
le
immagini
–
oscillanti
tra
creazione
e
disfacimento
–
a
riflettere
su
esse
stesse
la
propria
natura
immateriale.
https://sites.google.com/site/lucacoclite/
INAUGURAZIONE: venerdì 25 gennaio 2013 | ore 20.00
Adiacenze
Piazza San Martino 4f_Bologna
ORARI: dal martedì al sabato dalle 16 alle 20
(domenica e lunedì su appuntamento)
Apertura straordinaria fino alla mezzanotte di sabato 26 gennaio 2013 in occasione di ART CITY White Nigt!