Mediamuseum
Pescara
piazza Alessandrini, 34
085 4517898 FAX 085 4517909
WEB
Miona Marcovic
dal 25/1/2013 al 8/2/2013
lun-sab 10.30-12.30 e 17-19

Segnalato da

Gianfranco Zazzeroni



approfondimenti

Miona Marcovic



 
calendario eventi  :: 




25/1/2013

Miona Marcovic

Mediamuseum, Pescara

Incontro. La maggior parte dei quadri sono suddivisi in piccoli quadrati 10x10cm dove figurano gli abbracci, racchiusi, quasi "abbracciati", da una cornice sottile e colorata.


comunicato stampa

Miona Markovic è nata il 30 maggio 1979 a Sombor, Serbia. Allieva del prof. Slobodan Djurickov, si è laureata nel 2004 in pittura e tecniche murarie presso l'Accademia di Belle Arti e Arti Applicate di Belgrado, presentando la sua opera "Abbraccio" (realizzata con la tecnica della vetrata). Miona ha frequentato il Biennio Specialistico in Italia, presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli e si è laureata nel 2007 in Arti visive e discipline dello spettacolo, con il prof. Salvatore Provino. Nell'anno 2006 diventa membro dell' associazione nazionale serba di artisti (ULUS) e nell'anno 2009 diventa free-lance. Ha esposto suoi lavori in sei mostre personali (tre a Belgrado, una a Cacak, B.Monostor e Pratola Peligna) e numerose collettive sia in Italia che in Serbia. Negli ultimi anni Miona Markovic vive e lavora a Napoli. Scrive dell’artista il critico d’arte Patricia Pulles Miona Markovic vive da otto anni a Napoli.

Le mostre sono un incontro tra il lavoro dell'artista e il pubblico; in questo caso è pure l'incontro tra diverse città ( Sombor, Belgrado, Napoli, Pescara) che si uniscono nella persona di Miona, la quale per la prima volta fa vedere il suo lavoro a Pescara. La parola "incontro" diventa una possibile chiave di lettura della mostra. Nella mostra vediamo l'incontro tra i quadri e le incisioni di Miona, l'unione di due espressioni che l'artista ha realizzato negli ultimi otto anni. L'esposizione prevede circa 60 opere: una quarantina di quadri di diverse misure (formati che variano dal più piccolo 20x20cm, 40x40cm fino al più grande di 160x120cm) accompagnati da 20 incisioni. In molti dei suoi lavori l'artista introduce il motivo dell'abbraccio, il quale nasce con il quadro "Due tazze", basato sull'atto di bere il caffe in compagnia. Questi momenti pur essendo quotidiani hanno una grande importanza nelle nostre vite. Il tema si sviluppa con gli anni, in un abbraccio più intimo, tra due esseri umani: due amici, amanti, parenti.

La maggior parte dei quadri sono suddivisi in piccoli quadrati 10x10cm (come per esempio "Sopra è blu", "Basic", "A volte" ) dove figurano gli abbracci, che vengono racchiusi, quasi "abbracciati", da una cornice sottile e colorata. Questa divisione della tela mi fa ricordare gli arazzi con le lettere di Alighiero Boetti ( "Dare tempo al tempo" 1982; "Avere fame di vento" 1985; "Una parola al vento, due parole al vento, tre parole al vento, 100 parole al vento" 1989), e la Matrioska che contiene tante piccole bambole. L'abbraccio è un tema che spesso appare nei quadri dell'artista Gustav Klimt, vissuto durante il secolo della Seccessione (fin de sieclè) viennese. Nei quadri "Madre e figlio" 1905, "Il bacio" 1907-1908 e "La vergine" 1912, le figure che si abbracciano sembrano quasi espandersi l'una nell'altra. Allo stesso modo la nostra artista rappresenta tale tema nelle sue opere "Tre grazie", "Sunrise", "Abbraccio"... Le forme umane ritratte da Miona, nell'atto di abbracciarsi si ingrossano come gocce d'olio nell'acqua.

Le macchie di colore, larghe e piatte mi ricordano le opere dei Cloisonnisme di fine 800. L'uso di colori particolarmente forti (rosa, giallo, cobalto, turchese...) rimanda alle opere di Vasily Kandinsky; nel libro "La spiritualità nell'arte" l'artista russo paragona la musica alle forme e ai colori e pone l'idea che ogni colore esprima un suo linguaggio. Tanti colori e suoni hanno influenza sulla psiche umana, che Kandinsky chiamava "Seelisch vibration" ("vibrazioni dell'anima"), un suono inferiore. Partendo dallo studio del pensiero di Kandinsky, Miona ha sviluppato una personale tecnica di pittura: utilizzare gli spartiti musicali come se fossero delle tele (esempio: "Sonata", "Music basic") mentre in altri casi sono dei brani musicali a dare il titolo alle opere ("To bee cruel","Sonata"...). Il trittico "Boogie woogie" è tra le più recenti opere dell'artista ed è stato ispirato dal quadro "Victory Boogie woogie" di Pit Mondrian 1944, dipinto durante il soggiorno newyorkese, nel periodo della seconda Guerra Mondiale. Entrambe le opere rifflettono la realtà urbana molto dinamica vissuta nella metropoli. L'artista realizza nelle proprie opere un incontro tra diversi materiali: il pizzo, carta di riso, spartiti musicali, materiale fotografico, radiografie etc. Il tutto va ad arricchire una tela lavorata con la tecnica dell'imprimitura e dipinta con i colori acrilici. Miona spesso "stregha" la tela scrivendoci sopra un testo, a volte anche solo una parola; quasi come un mantra per realizzare la sua opera ( "Nome, nome, nome ... Soledad", "A volte", "Lettera"). La magia dei suoi lavori, composti da piccoli frammenti di richezza (lettere, tessuti,simboli...) comunica senza aver bisogno di una forte decodifica, è la sua impronta artistica che permane sulla tela, raggiungendo la mente dello spettatore, il quale dal 26 gennaio 2013 potrà visionare le opere dell'artista Miona Markovic presso il Mediamuseum di Pescara.

Inaugurazione 26 gennaio ore 17,30

Fondazione Edoardo Tiboni, Mediamuseum
Piazza Emilio Alessandrini 34 - Pescara
Orario: aperta dal lunedì al sabato 10.30-12.30; 17.00-19.00
Ingresso libero

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