Guido Airoldi, Diego Mazzaferro e Davide Paglia sono i tre protagonisti della mostra, tutti molto diversi tra loro ma accomunati dal gesto e dall'uso concreto e tangibile della materia pittorica.
Dopo il successo dell’Atto I (visitabile fino al 5 febbraio 2013), il progetto Spirito Italiano continua la sua missione con
la presentazione dell’Atto II, che inaugurerà mercoledì 13 febbraio 2013 a partire dalle ore 18.30. Perché è proprio
di una missione che si tratta: promuovere concretamente la giovane arte italiana, anche attraverso la vendita delle
opere degli artisti.
Se l’Atto I ha visto ha scelto come interpreti di questo messaggio tre giovani donne, l’Atto II vede come protagonisti
tre ragazzi, tutti molto diversi tra loro ma accomunati dal gesto e dall’uso concreto e tangibile della materia pittorica.
Guido Airoldi è di Bergamo ma vive a Verona. Orienta la sua attività artistica verso la pittura, il collage e la
performance, con una particolare attenzione al recupero di immagini preesistenti. Le carte di Guido sono il risultato
di un lavoro manuale che comincia con un gesto: staccare il manifesto dal luogo pubblico dove è stato incollato e
ricollocarlo in un altro luogo. Nata come riflessione sulla presenza degli animali sulle locandine pubblicitarie del circo
"arrivato in città", man mano l’attenzione si è spostata sempre più sulla memoria che le carte conservano nei punti
in cui sono sbiadite dal sole, bagnate dalla pioggia o sporcate dall’inquinamento. Per Spirito Italiano, Guido ha
lavorato su un nuovo soggetto, la desolata pianura veneta, utilizzando una tecnica inedita: collage di carta di
manifesto applicata su fotografia.
La ricerca artistica del marchigiano Diego Mazzaferro prosegue da diversi anni attraversando i campi della filosofia,
della sociologia e della semiologia. Il suo lavoro nasce da un interesse verso l’idea di oggetto, come consapevolezza
di ciò che ci sta attorno e che rendiamo parte di noi, e il concetto di apparenza; in particolare, le sue ultime ricerche
sono volte verso l’idea del volo. Come un estemporaneo Dedalo, Diego traduce i suoi studi in atto pratico nel
momento in cui sagoma e compone materiali diversi, legno, cartone, pelli, corda in forma di ali.
Davide Paglia abita a Novate Milanese. La sua pittura è istintiva, una necessità di espressione libera che prima di
tutto riguarda se stesso e il bisogno di raccogliere tutte le emozioni perché possano esplodere all’esterno, tra i colori
e i materiali, un ritorno al gesto puro, primitivo, all’uso del corpo che si fonde con l’opera attraverso la danza e il
gesto, l’impulso che arriva prima della ragione. Graffi, lanci, colpi di spazzole, passi di charleston, colore steso con le
dita o colato dal barattolo, non esiste nulla di premeditato nel lavoro di Davide. I suoi supporti sono materiali
recuperati, scarti della società che tornano a vivere con la dignità e l’orgoglio di un’opera d’arte.
E dai giovani artisti passiamo quindi ai giovani musicisti italiani. L’Atto II verrà animato dall’incontro “Lo spirito
italiano nel jazz” (mercoledì 19 marzo 2013 – ore 21, ingresso libero): conferenza di Maurizio Franco e a seguire
concerto di Alberto Gurrisi Trio (organo Hammond) e Davide Incorvaia Trio (piano). L’incontro viene realizzato in
collaborazione con Bollate Jazz Meeting.
Inaugurazione mercoledì 13 febbraio ore 18.30
Fabbrica Borroni
via Matteotti, 19 - Bollate (MI)
La mostra è visitabile da lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 18.00 e sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Ogni giovedì alle ore 17.30 visita guidata su prenotazione
Ingresso libero