Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Sulla soglia. L'artista ha realizzato due nuovi lavori introdotti da 11 collages nella stanza d'ingresso. Il titolo della mostra, cosi' come le opere su carta, si richiamano al secondo capitolo del libro pubblicato di recente da Paolini, che funge da guida per i suoi attuali progetti espositivi.
Per la personale da Giacomo Guidi, Giulio Paolini ha realizzato due nuovi lavori, introdotti da
undici collages esposti nella stanza d’ingresso. Il titolo della mostra, Sulla soglia, come pure le
opere su carta si richiamano al secondo capitolo del libro pubblicato di recente dall’artista, che
funge da guida per i suoi attuali progetti espositivi (G. Paolini, L’autore che credeva di esistere,
Johan & Levi, Milano 2012).
L’opera allestita al centro dell’ambiente principale e siglata con il luogo e la data d’inaugurazione
della mostra – Qui e ora (Roma, 15 febbraio 2013) – è costituita da materiali e oggetti addossati
gli uni agli altri, a formare un denso accorpamento di elementi “d’affezione”. Tele, telai, cornici e
immagini ritrovate suggeriscono, “qui e ora”, lontani echi e incerti indizi di un’opera in divenire.
Il secondo lavoro realizzato per l’occasione, Sulla soglia, occupa la parete di fondo e costituisce
una nuova variante di un tema avviato nel 2011. La metà posteriore di una testa dell’Apollo
Parnòpios, in gesso patinato color bronzo dorato, è posata su una base in modo da essere
addossata alla grande tela sospesa alla parete, come se il volto, invisibile, ne trapassasse la
superficie. Un disegno di riquadri delineato sulla tela a inchiostro dorato si diparte a raggiera dal
centro – ovvero dallo sguardo di Apollo – fino a proseguire, con un tracciato a matita, sull’intera
estensione della parete. La figura di spalle che, sulla soglia del quadro, avvista il “disegno” di
un’opera rappresenta una controfigura tanto dello spettatore quanto dell’autore, che notoriamente
in Paolini tendono a corrispondere: lo sguardo dell’uno e dell’altro si orientano, fino a perdersi,
verso le infinite immagini possibili di un quadro.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testi di Giulio Paolini, Ludovico Pratesi,
Maddalena Disch e Ilaria Bernardi.
La poetica di Giulio Paolini (1940) verte su tematiche che interrogano la concezione, il
manifestarsi e la visione dell’opera d’arte. Dopo le indagini intorno agli elementi costitutivi del
quadro nei primi anni Sessanta, la sua attenzione si è focalizzata sull’atto espositivo, sulla
considerazione dell’opera come catalogo delle sue stesse possibilità, nonché sulla figura
dell’autore e sul suo mancato contatto con l’opera, che gli preesiste e lo trascende.
Dalla prima partecipazione a un’esposizione collettiva nel 1961 (Premio Lissone) e dalla prima
personale nel 1964 (Galleria La Salita, Roma), Paolini ha esposto in numerose gallerie e musei
internazionali.
Tra le maggiori antologiche si ricordano quelle al Palazzo della Pilotta a Parma (1976), allo
Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), al Nouveau Musée di Villeurbanne (1984), alla
Staatsgalerie di Stoccarda (1986), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1988), alla
Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz (1998), alla Fondazione Prada a Milano
(2003) e al Kunstmuseum di Winterthur (2005). È stato invitato più volte alla Documenta di
Kassel (1972, 1977, 1982, 1992) e alla Biennale di Venezia (1970, 1976, 1978, 1980, 1984,
1986, 1993, 1995, 1997, 2013). Il suo lavoro è rappresentato in numerose collezioni pubbliche
internazionali.
Inaugurazione 15 febbraio 2013 ore 19
Giacomo Guidi Arte Contemporanea
Palazzo Sforza Cesarini
corso Vittorio Emanuele II, 282/284 00186 Roma
apertura da martedì a sabato 11-13,00/15.30-19.30
o su appuntamento