Alex Bellan
Eloise Ghioni
Antonio Guiotto
Diego Solda'
Renato Barilli
Guido Bartorelli
Guido Molinari
(Officina Italia 2). La mostra ripropone 4 personali di artisti gia' incontrati alla mostra 'Nuova creativita' italiana' svoltasi nello stesso spazio un anno fa: Alex Bellan, Eloise Ghioni, Antonio Guiotto, Diego Solda'.
a cura di Renato Barilli, Guido Bartorelli e Guido Molinari
Organizzata dal Settore Attività Culturali dell’Assessorato alla Cultura del
Comune di Padova nell’ambito del format Universi Diversi, l’esposizione
Quattro protagonisti della "Nuova creatività italiana" (Officina Italia 2). Alex
Bellan, Eloise Ghioni, Antonio Guiotto, Diego Soldà verrà inaugurata venerdì
22 febbraio 2013 alle ore 18.00 nello spazio dell’Ex Macello.
Quattro personali di artisti già partecipanti alla mostra “Nuova creatività
italiana”, svoltasi nello stesso spazio esattamente un anno fa a cura di Renato
Barilli, Guido Bartorelli e Guido Molinari, i quali si spartiscono la curatela delle
singole monografiche e dei relativi cataloghi.
Alex Bellan è tra gli artisti padovani distintosi nella collettiva dell’anno scorso.
Spesso il suo lavoro consiste nell’utilizzo anomalo di dispositivi meccanici,
normalmente reperibili sul mercato, i quali sono fatti funzionare in cortocircuito
senza più alcuna finalità pratica. Come un ragazzino intraprendente e
spericolato, Bellan compie miracoli nel “truccare” i motori, procurando in noi il
piacere di contemplare gli ingegnosi risultati di tale bricolage impazzito.
Eloise Ghioni fa ricorso a un linguaggio in apparenza intonato a un corretto ma
freddo astrattismo geometrico, sennonché le superfici in genere sono di stoffa,
incrostata di piume, e dunque i tracciati geometrici diventano come i segni
cabalistici ispirati a qualche culto misterioso, oppure viene da pensare ai solchi
impressi sui campi da presenze provenienti da altri mondi. Ci sono anche
sculture simili a meteoriti piovuti dal cielo, anche questi oggetti sacri a qualche
religione primordiale.
L’altro padovano che qui gode di una meritata personale è Antonio Guiotto.
Capace di esprimersi tramite vari mezzi – installazione, video, fotografia,
scultura e perfino scrittura – la sua firma va riconosciuta, a monte,
nell’attitudine al gioco concettuale, ironico e narrativo, dove non mancano
allusioni autobiografiche che lo vedono nella parte del giovane artista, caparbio
e un po’ sconsiderato nell’inseguire la sua ambizione, malgrado le difficoltà e la
pressione di chi lo vorrebbe volto verso un avvenire più sicuro.
Diego Soldà presenta dei corpi verticali, molto simili a dei tronchi d’albero, che
poi va a resecare con ampi tagli orizzontali, mettendo a nudo un interno fatto
di cerchi concentrici, stratificati, iridescenti, di un pittoricismo acceso e
coinvolgente. Oppure le sue superfici si cospargono di granuli, come di ovuli in
attesa di dischiudersi e, quando questo succede, ne esce fuori un intenso
cromatismo, un inno alla vitalità che è propria di tutte le esistenze organiche.
La mostra è a cura di Renato Barilli, Guido Bartorelli e Guido Molinari.
Immagine di Diego Soldà
inaugurazione: venerdì 22 febbraio ore 18
Ex Macello
via Cornaro, 1/b - Padova
Orario: 15 – 19, lunedì chiuso
Ingresso libero