Un mondo al quadrato. Figure geometriche quadrate e inclinate, volte a rappresentare la peculiarita' e la singolarita' di ogni vita e in ogni sua forma, con barlumi di intuizione.
a cura di Federico Simonelli
"Un mondo al quadrato" è una esposizione si ispira ai principi del Filtranisme, la corrente filosofica e artistica che Joseph Pace fonda a Parigi negli anni ’80. La mostra, che si terrà dal 21 febbraio fino al 9 aprile 2013, viene allestita dall’associazione culturale Spazio 88 a Roma nella sua sede di Via dei Cappellari 88, che in quelle stesse sale che hanno visto alternarsi negli ultimi anni ottime mostre come Poveri Ricchi, Piero D’Orazio e gli Artisti della Formula1 e L’Italia di Ballarò con i disegni di Terranera realizzati per la RAI.
Pace, che espone dal 1986 in Europa e in Brasile, e che ha già esposto più volte nella Capitale (Gallerie Bitta, André, Fidia), ha già esposto lo scorso anno con successo presso lo Spazio 88 nell’ambito di due collettive una delle quali si è tenuta presso il
Duomo di Amalfi al Museo Diocesano.
Un mondo al quadrato è la mostra organizzata da Laura Maggi e che accoglie 30 opere del maestro-filosofo cosmopolita Joseph Pace Filtranisme. Un mondo al quadrato è una mostra tesa a significare l’incontro dell’Uomo nella sua finitimità -il quadrato-, con la sua memoria –irremovibile- attraverso -l’impermanenza- dei fenomeni che contraddistinguono quotidianamente la nostra vita in questo mondo.
Artista erudito, Pace dipinge queste figure geometriche quadrate e non perfette, inclinate, volte a rappresentare la peculiarità e la singolarità di ogni vita e in ogni sua forma, con barlumi di intuizione, interpretandola con segni potenti. Tratti che, mutatis-mutandis, da sempre, segnano l’opera di Joseph Pace Filtranisme come pure il suo dotto policromismo, forgiatosi a Parigi sotto l’impressione di artisti americani del calibro di Jasper Johns, Robert Raushemberg e Andy Warhol, che egli conosce personalmente negli anni ’60 alla galleria di Ileana e Michael Sonnabend.
Federico Simonelli, curatore della mostra, spiega che Pace è l’artista poliedrico, il filosofo, che ripercorrere le tappe della nostra vita interpretandole nell’ottica del Filtranisme, dell’uomo posto al centro dell’universo, arbitro e carnefice della propria vita e degli altri senzienti senzienti. Con una visione anti-globale della vita e con un attento portato espresso contro ogni forma di ipocrisia politicalyl-corect che segna ogni sua opera, Pace mostra riafferma la problematicità, la relatività e provvisorietà della nostra unica, finitima, sofferta, ma sempre pur vissuta esistenza con un ottimismo che esprime attraverso un dotto policromiamo astratto.
Testo di M. Margozzi
Organizzazione e progetto: L. Maggi
Ufficio Stampa V. Bigotti e A. Olivari
Pubbliche relazioni G. Maggi
Vernissage giovedì 21 febbraio 2013 dalle 18 alle 22
Spazio 88
Via dei Cappellari, 88 - Roma (Zona Campo dé Fiori)
Dal Martedì al Sabato, dalle ore 16 alle ore 20