Metonimia. Ovvero l'oggetto per l'oggetto pensato. Nei dipinti sono raffigurati oggetti dalla forma riconoscibili, con l'impiego di tinte calde, dal bruno terra di Siena al verde.
A cura di: Tiziana Todi e Tiziano Macciocca Todi
In un clima di silente magia, sono raffigurati oggetti dalla forma riconoscibili,
con l’impiego di tinte calde, dal bruno terra di Siena ,al verde e al rosso, ben
collocate in spazi definiti con una composizione chiara e nitida, lasciando che la
luce, esalti dal contrasto con l’ombra eppure morbida che ne definisce i colori.
In questo particolare tipo di pittura, nasce l’intento di creare un mondo che non
esiste nella realtà, ma capace di far emergere la bellezza evidente delle cose di
uso comune. Quindi è una pittura solo di oggetti, ma nessuno di essi, pur avendo un
luogo di appartenenza, è tale perché richiamano le persone che li usano.
Il quadro è depurato da tutto ciò che non è indispensabile, che costituisce un
disturbo alla concentrazione massima, avvolgendolo in quel senso di mistero che si
crea dentro e fuori dell’opera, l’immagine stessa è importante, al di fuori del
tempo e dello spazio infondendo un senso di enigma.
Apparentemente cambia il rapporto fra arte e concretezza, lasciando la libertà di
interpretare la visione interiore.
Rignanese è un artista della nostra epoca che interpreta in modo singolare la
dimensione soggettiva, senza alcuna possibilità di cogliere la dimensione oggettiva.
Esprimendo così una sensibilità moderna che nell’oggettività non ha scoperto la
dimensione del reale, ma la dimensione ideale che la sovrasta. Circostanza che
trasforma l’essenza in spirito così che i ragionamenti si mescolano dietro le
apparenze e l’oggetto diviene lo specchio dell’anima, un significativo universo
interiore che sfugge ad ogni realtà concreta.
Ogni riflessione intellettuale, attraverso l’oggetto, è un’inventiva intelligente,
rispettosa e riflessiva, filtrata attraverso l’espressione della tecnica.
Luciano non lascia nulla al caso, seppur bloccato in una lucidità impalpabile, in
quanto riesce con un instancabile esercizio combinatorio a rendere gli oggetti in
risonanze vagheggianti. Entità simboliche che in questo senso di instabilità creano
una lirica di un sogno immobile che sembra isolarsi nel continuo mutamento delle
cose e riesce a stabilire un eterno presente con il tempo.
Tiziana Todi
Inaugurazione: Giovedì 28 Febbraio 2013 alle ore 18.00
Galleria Vittoria
Via Margutta, 103 Roma
Orario galleria: lunedì / venerdì 15,00-19,00 - fuori orario su appuntamento
Ingresso libero