L'icona del passo successivo. Il frottage del pavimento trasportato a parete ci svela geografie possibili davanti alle quali sculture modellate in gesso di grande e piccolo formato invadono lo spazio espositivo interrogandosi sul proprio destino.
Comunicato Stampa: Sabato 9 Marzo alle ore 18.00 dispari&dispari project inaugura la mostra 'L'icona del passo successivo' una personale di Nicola Troilo. A distanza di oltre 5 anni dalla sua prima personale tenutasi nel 2007, nella quale aveva presentato una serie di opere pittoriche di grande formato di matrice astratto-minimalista, Troilo ritorna a Reggio Emilia per esibire negli spazi espositivi di dispari&dispari una collezione di inedite pitture e sculture monumentali create in sito. Il suo gesto primordiale, pacato e introspettivo, diventa in queste nuove opere slanciato e poderoso. Il frottage pittorico del pavimento trasportato a pareta ci svela geografie possibili davanti alle quali, sculture modellate in gesso di grande e piccolo formato invadono lo spazio espositivo interrogandosi sul proprio destino. La pittura e la materia si manifestano come non mai in tutta la loro potenza e espressività. La mostra è aperta al pubblico fino al 28 aprile 2013, per maggiori informazioni visita www.dispariedispari.org
L'icona del passo successivo - Testo di introduzione alla mostra di Nicola Troilo
Sto guardando un'immagine; un'antica icona bizantina custodita nella chiesa della Consolata, a Torino. È un'immagine della Madonna col Bambino chiamata "La Consolata"; dicono che faccia miracoli. È come leggere una partitura musicale dove le note vengono messe sempre sulle stesse righe. L'apertura del velo sul viso, la direzione degli sguardi, la posizione delle mani, la composizione.
Il suono è quello e in un certo senso quell'equilibrio ti rassicura, quel pensiero va reso manifesto in quel modo ed è, senza dubbio, molto efficace. Un'immagine del creato contenuta in due braccia e custodita da uno sguardo.
Ecco, riuscire a fare un'opera come si fa un'icona; oggi. Da dove si parte? Dov'è l'artista? La posizione poetica dell'artista (dove si forma l'ispirazione) è sempre una ricerca oracolare che si può manifestare sotto diverse forme: ingarbugliate, pulite, balbuzienti… Tutti modi diretti di relazione. Diventano fisiche, come immagini, in superficie o nello spazio. Ci sarà un'immagine, una forma alla quale aggrapparsi per essere rassicurato e consolato. La si potrà definire icona? Quale porta, quale incrocio, quale varco, quale fessura? Accecati di luce o nel buio più totale. Quale quadro, quale parola che, anche nella peggiore delle tempeste, mi faccia da timone, da compagna, da casa. Quale superficie mi restituirà l'amore? Quale pelle mi darà stabilità e ospitalità per un tempo inconcepibile? Non si tratta di attualità, la sintesi perfetta come una moda del tempo che si vive. No, sto parlando di un parallelismo, quel passo accanto che quando si mischia col tuo fa, che per un attimo, sei nella realtà. Le opere, da quel momento, prendono posizione e vanno ad indicare nuove direzioni. Quell'icona che si viene a formare sta nel tempo, creando il tuo percorso, dandoti forza e facendoti sorridere al passo successivo. Quel passo che ci serve d'appoggio (dopo l'attimo di sospensione), da rifugio, da campo-base; in una conquista metaforica di una montagna immaginaria. Ogni opera, ogni pensiero, è una tappa, un fuoco, un pezzo di cioccolata, prima di ripartire da dove si è arrivati. Il pensiero crea la forma. Nella sospensione del passo, per un attimo, il pensiero sta nell'azione. Ed è quel momento di non-pensiero che determina il percorso.
Inaugurazione 9 marzo ore 18
Dispari&Dispari Project
via Vincenzo Monti, 25 - Reggio Emilia
mart / ven 10.00 - 19.00 sab - dom su appuntamento
Ingresso libero