Memoria obliterata. I lavori esposti esplorano bellezza e simbolismi declinandoli attraverso due distinte tecniche artistiche: scultura e pittura. Gli ultimi dipinti di Palosuo presentano delle immagini in cui persone, lampadari e fiori si mescolano in una densa foresta di simboli.
a cura di Marco Ancora
Venerdì 15 marzo 2013 presso il museo H.C. Andersen di Roma aprirà al pubblico la
personale dell’artista finlandese Hannu Palosuo “Memoria obliterata”, a cura di Marco
Ancora, realizzata grazie al contributo della Sigurd Frosterus Foundation di Finlandia e con
il Patrocinio dell’Ambasciata di Finlandia a Roma e dell’Assessorato alle Politiche Culturli e
Centro Storico di Roma. La mostra e il catalogo sono realizzati in collaborazione con il Reial
Cercle Artistic di Bercellona (www.reialcercleartistic.cat), dove il 4 aprile 2013 s’inaugurerà
la seconda parte del percorso espositivo a cura di Joan Abelló Juanpere.
I lavori esposti in mostra esplorano in modo sorprendente bellezza e simbolismi, declinandoli
attraverso due distinte tecniche artistiche di espressione: scultura e pittura.
Gli ultimi dipinti di Palosuo presentano delle immagini in cui persone, lampadari e fiori si
mescolano in una densa foresta di simboli e in cui diversi significati e riferimenti scivolano insieme
con una sorta di logica indistinta, come in un sogno. Indistinta nel senso che gli eventi e le cose
sono chiari ma i loro rapporti richiedono un’interpretazione.
Nei sogni passato e futuro, realtà e desiderio e altri umori contrapposti si legano fra loro in maniera
fluida e diretta. Nei sogni la complessità del mondo è rivelata. In questo senso il sonno è un cugino
dell’Arte poiché entrambi condividono una complessità e una molteplicità di significati.
Se nelle tele l’annullarsi del soggetto avviene attraverso una vera e propria azione fisica dell’artista
che finisce nel momento della realizzazione del dipinto, nelle sculture al contrario l’annullarsi del
soggetto è affidato all’erosione naturale nel tempo del materiale utilizzato, iniziando il processo di
sottrazione all’immagine reale a partire dal compimento tecnico dell’opera stessa.
I soggetti, lavorati quindi per sottrazione e cancellazione, intessono un rapporto strettissimo con le
diverse tecniche e i diversi materiali che li esprimono. In queste opere di Palosuo il mondo pieno si
contrappone al mondo vuoto e il mondo delle illusioni diventa proprio quello dell’osservatore che
riceve imput e completa i soggetti in diverso modo accennati.
Se in passato Palosuo ha prediletto principalmente i colori pastello nelle sue opere, ora la sua
tavolozza si è ravvivata, almeno temporaneamente. I pastelli creano un umore protetto; un soffio di
affascinante sensibilità, o un intenso profumo di gigli sembra pervadere l’aria.Nelle opere di Palosuo la bellezza è estorsiva in quanto il loro spirito è spesso legato ad una sorta di
consiglio. Esse sembrano dire: “Guarda ancora, osserva e ripensaci”.
Palosuo continua a lavorare secondo modalità in cui la serializzazione ha un ruolo fondamentale.
Nelle sue serie crea storie e allusioni a diversi significati culturali. Anche le immagini delle opere
formano un interessante universo stratificato e denso di riferimenti.
Le ultime opere di Hannu Palosuo sono in linea con la sua produzione precedente per il fatto di
dipendere dal fascino e, simultaneamente e distintamente, dall’orrore della bellezza. Rispetto alle
opere precedenti l’artista si è spinto verso significati ancora più liberi utilizzando simboli multi-
direzionali come lampadari e fiori. Questi dipinti sono legati più strettamente alla tradizione della
storia dell’arte occidentale e contengono pochi o nessun riferimento alle nuove culture Nordiche o
Finlandesi. Esse non rinnegano le origini dell’artista ma funzionano come dei paradossi riusciti,
quasi come tele vuote su cui l’osservatore può proiettare i propri significati. La trasparenza è,
tuttavia, solo la seconda metà del paradosso. Le opere sono piene di riferimenti, ma sono anche sale
deserte di specchi, che ci tentano a prendere parte a rituali ed incontri segreti.
Hannu Palosuo
Hannu Palosuo nasce nel 1966 a Helsinki in Finlandia. Ha vissuto a Stoccolma e Berlino. Nel 1989 è a
Roma, con una borsa di studio, dove frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi
“La Sapienza” con l’indirizzo di “Storia dell’Arte Moderna” e l’Accademia Statale di Belle Arti. Dopo
qualche anno si è trasferito stabilmente a Roma dove vive e lavora. Numerose sono le esperienze di lavoro
artistico in Europa. Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2009 su invito della Repubblica Araba-
Siriana realizzando "None of them is the truth", un’installazione pittorica che ha ricoperto l’intero spazio a
lui dedicato nell’intento di “inghiottire” lo spettatore all’interno del lavoro stesso. Palosuo diventa artefice
di una moderna figurazione che rivela come una tematica ricorrente possa risultare di assoluta attualità.
Sull’evocazione della memoria e del ricordo, l’artista erge a protagonista dei dipinti la quotidianità, con
toni contrapposti ma concordanti per evidenziare il positivo e il negativo dell’immagine, la sua presenza e il
suo vuoto.
Catalogo Maretti Editore
Ufficio Stampa GNAM Maria Mercede Ligozzi
tel. 0632298212, mariamercede.ligozzi@beniculturali.it
Giuseppina Vara, Cecilia Matteucci, tel. 06 32298328, s-gnam.uffstampa@beniculturali.it
Ufficio stampa mostra Studio Begnini
Roberto Begnini/Flaminia Persichetti, tel. 3484105409 - 3495512059, info@studiobegnini.it
Preview stampa 12 marzo, ore 12.00
Inaugurazione Giovedì 14 marzo, ore 18.30
Prorogata fino al 9 giugno 2013
Museo Hendrick Christian Andersen
Via Pasquale Stanislao Mancini 20, Roma
Orario Da martedì a domenica h. 9.30- 19.30 (ingresso fino alle 18.30). Chiuso lunedì e il 1° maggio.
Biglietto d’ingresso gratuito