Zapruder Filmmakersgroup
David Zamagni
Nadia Ranocchi
Monaldo Moretti
Chiara Agnello
Silvia Bottiroli
Yes Sir, I Can Boogie. Un'opera video girata in piazza a Santarcangelo durante l'evento "I topi lasciano la nave". L'opera e' un'immagine che nel suo compiersi si cancella: un invito all'ascolto e insieme un inchino alla bellezza della sottrazione e del vuoto.
A cura di Chiara Agnello e Silvia Bottiroli
Careof presenta la prima personale a Milano di ZAPRUDERfilmmakersgroup art-
film venture fondata nel 2000 da David Zamagni, Nadia Ranocchi e Monaldo
Moretti con lo scopo di produrre e distribuire i progetti filmici del gruppo.
Le collaborazioni teatrali (Motus, Fanny & Alexander, Societas Raffaello Sanzio) e
la pratica artigianale e autarchica di produzione si riflettono in un percorso
deviato, trasversale, in cui ricorrono le tecniche del cinema delle origini e i
dispositivi di visione fuori formato.
La spazializzazione tridimensionale del sonoro, la visione tattile ed esuberante
sono una costante della fervida ricerca di Zapruder, riconosciuta come parte
attiva della scena artistica in Italia e all’estero.
Il gruppo prende il nome da Abraham Zapruder (il cineamatore che filmò
l'omicidio di John Fitzgerald Kennedy) in omaggio a quell’esempio eccellente di
film d’amatore, documento, feticcio, violazione che trapassa la dimensione
privata e diventa sogno, ossessione, l’umano.
«Zapruder ha cessato di essere un nome proprio di persona quel giorno a Dallas
dove tutto ebbe inizio con la fine di JFK. Zapruder dunque può considerarsi un
nome collettivo o piuttosto un’immagine mitica che lega indissolubilmente
l’orecchio all’occhio. L’orecchio, quello del Presidente degli Stati Uniti che a sua
volta evoca quello sacrificale di Van Gogh, il Suicidato della società. E l’occhio,
che partecipa all’economia della scena da spettatore e tiratore scelto al
contempo» sottolinea Nadia Ranocchi.
I progetti filmici del gruppo più che un formato standard per il cinema sono
macchine cinematografiche mobili e flessibili, sulla linea di confine fra arti
figurative e performative, spesso riconducibili a quello che Zapruder definisce
come 'cinema da camera': dispositivi e ambienti performativi tra il cinema
incarnato, tattile e il teatro incorporeo.
In gran parte autoprodotti, girano nella loro sala di posa dispersa sulle colline
della riviera romagnola e producono visioni di cui curano personalmente ogni
aspetto: le scenografie, i costumi, le riprese, il montaggio, le musiche, il
doppiaggio, la sceneggiatura e la regia.
A Careof, ZAPRUDERfilmmakersgroup presenta un’opera video girata in Piazza a
Santarcangelo durante l'evento I topi lasciano la nave (Yes Sir, I can
Boogie) (2012), ideato e realizzato nell’ambito dell'edizione 2012 dello storico
Festival del Teatro in Piazza. L’opera è un’immagine che nel suo compiersi si
cancella: un invito all’ascolto e insieme un inchino alla bellezza della sottrazione e
del vuoto.
I topi lasciano la nave (Yes Sir, I can Boogie) è un progetto mimetico, in
bilico tra il reality e uno spettacolo dal vivo. Le regole del suo accadere sono
preordinate sulla base di una maratona di ballo tesa allo svuotamento
progressivo del quadro. Il punto di vista è quello del cecchino, l'infiltrato,
l'osservatore d'eccellenza che si muove sulle coppie in gara a contendersi il palco
e la vittoria. La saggezza popolare riconosce ai topi il provvidenziale potere di
scampare alle imminenti catastrofi. Nessuno ha mai dimostrato che essi abbiano
effettive facoltà paranormali, ma è certo che possiedono un’attenzione
formidabile per le alte e basse frequenze del suono. Questa maratona di ballo a
eliminazione è un concerto che potrebbe allarmare i topi.
I ballerini in gara sono uno strumento musicale in grado di scatenare una
tempesta. Per formidabili ascoltatori.
Il tema del paranormale, così come l’esplorazione del tema della coppia sono
declinati anche nel progetto Spell (2011), rappresentativo del lavoro sulla
stereoscopia, che il gruppo porta avanti dal 2006.
«Nei molteplici significati della parola Spell abbiamo voluto far confluire dei
significanti che non riescono a nominarsi altrimenti, tra questi il sentimento
religioso che non ha nulla a che fare con la ‘churchocracy’ o con una religione in
specifico. È piuttosto un legame che unisce gli uomini in una comunità, quel
sentimento di condivisione, di partecipazione e quella considerazione riguardosa
per le cose e i principi ritenuti sacri. Patto di alleanza, superstizione, segreto,
come fare lo spelling di tutto questo? Spell è una partita di ping-pong inceppata,
che non può chiudersi e Spell è un docu-drama sul culto di un cane dallo sguardo
ipnotizzatore». (N.R.)
Spell è presentato a Careof nelle sue molteplici emanazioni: The Hypnotist
Dog (2011) dove Oscar, un cane dai poteri paranormali e il suo master, Werner
Hirsch, si raccontano attraverso una troupe televisiva; Suite (2011), opera video
declinata a sua volta nel dispositivo stereoscopico Il mediatore(2011) (in
mostra dal 20 marzo) e nel Concerto per tennis da tavolo e organo (2011),
che trae spunto dagli esperimenti sulla telepatia, del parapsicologo americano
Charles Honorton. Nel metodo cosiddetto di Ganzfeld (campo uniforme), per
favorire la trasmissione del pensiero tra individui posti in stanze adiacenti,
Honorton, dispone sui soggetti in esame delle mezze palline da ping pong sugli
occhi e trasmette loro in cuffia un rumore di fondo.
La panoramica sulle opere stereoscopiche di Zapruder, premiate alla Mostra del
Cinema di Venezia (Premio Persol 2011 per il più creativo cinema stereoscopico
a Spell e Joule), si completa con Joule(2010). Joule (J) è l’unità di misura del
valore energetico, del lavoro comune a tutti gli organismi viventi per produrre
calore. Il paradosso dell’utile è l’atto che si consuma, senza limite. Dispendio,
pura perdita. Forma di culto, preghiera. Esercizio d’abbandono.
Il progetto si chiude sabato 6 aprile in occasione di Miart con Suite per tennis
da tavolo e organo(durata 30 minuti) di ZAPRUDERfilmmakersgroup, partitura
musicale per tavolo preparato da ping-pong e Organo Farfisa, eseguita da due
atleti della Federazione Italiana Tennis da Tavolo, Francesco 'Fuzz' Brasini e
Mattia Dallara.
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ZAPRUDERfilmmakersgroup fondata nel 2000 da David Zamagni (Rimini,
1971), Nadia Ranocchi (Rimini, 1973) e Monaldo Moretti (Recanati, 1972).
Selezioni mostre. 2012: Lo sguardo espanso. Cinema d'artista italiano 1912-
2012, Fondazione Rocco Guglielmo, Catanzaro. 2011: Sezione Present
future, Artissima 11 Torino. 2010: VideoReport Italia
2008_09, Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone; Una certa idea
dell’Italia, Interzona, Verona. 2009: Art Fall 09 - Ferrara Contemporanea, PAC,
Ferrara. 2006: Neverending Cinema, Galleria Civica di Arte Contemporanea,
Trento.
Selezione partecipazione a festival. 2012: Rome Film Festival, Roma;
Drodesera, Dro, Trento; Rotterdam film Festival, Bakuon, Tokyo; Seoul
FilmFestival, Seul; Nowe Horyzonty, Breslavia. 2011: Mostra Internazionale
d'Arte Cinematografica, Venezia; Oberhausen
Kurzfilmtage, Oberhausen; Netmage, Bologna; Festival du nouveau cinema,
Montreal; Kansk film Festival, Mosca, Kansk. 2010: Steirischer Herbst Festival,
Graz. 2008: Transmediale, Berlino. [www.zapruderie.com]
Santarcangelo •12 •13 •14 Festival Internazionale del Teatro in Piazza è
gestito da Santarcangelo dei Teatri, un’associazione non profit per la promozione
della cultura teatrale, che cura in particolare il festival internazionale fondato nel
1971 a Santarcangelo di Romagna, il più antico festival del teatro di ricerca
italiano e oggi uno dei maggiori punti di riferimento per le performing arts
contemporanee in Europa. Accanto all’appuntamento annuale con il festival in
luglio, il triennio Santarcangelo •12 •13 •14 ha sviluppato una articolata attività
che con il nome di Anno Solare si svolge in maniera continuativa durante l’anno
attraverso residenze d’artista, incontri, laboratori e pratiche pedagogiche,
progetti per l’infanzia e una stagione teatrale itinerante diffusa sul territorio
regionale. [santarcangelofestival.com]
Marsèll. Un'omogenea unione di forma, colore e materiali caratterizza l’approccio
di Marsèll alla creazione di calzature. Forme classiche e solide subiscono un
processo di sottile distorsione: un dettaglio viene esasperato ottenendo una
prominenza visiva o, al contrario, viene totalmente eliminato; un finissaggio
meticoloso apporta un tocco in più dove meno te lo aspetti; i tacchi assumono
una forma scultorea; un taglio o un foro diventano dichiarazioni di design.
Mantenendo comunque lo status di oggetti d’utilizzo le scarpe, così come le
borse, raggiungono un altro livello di significato in seguito ad un arrangiamento
di equilibri tra le varie componenti. L’effetto è pacato; o, se preferite,
volontariamente nascosto.
Marsèll unisce un moderno classicismo con una prospettiva particolare e un
sentimento organico.
Marsèll viene creato nel 2001. La produzione è interamente Made in Italy e in
proprio. La qualità dei materiali, l’artigianalità e il lavoro manuale, sono
essenziali.
Lo showroom di Milano è stato aperto nel 2006. Tre anni dopo, lo spazio ha
generato un ulteriore prospettiva nella forma della Marsèlleria, un cubo
multidisciplinare che ospita periodicamente esibizioni nate da una genuina ricerca
di creatività e di inalterate forme di espressione.
Nel frattempo sono stati aperti anche gli showroom di Parigi e New York.
Marsell esprime un approccio solido e tattile al design. Colori smorzati, finiture
meticolose, un tocco di inaspettato che da una svolta visionaria all’utilitarismo. La
forma, dopo di che, segue la funzione, ma non necessariamente. [by Angelo
Flaccavento] [www.marsell.it]
sabato 6 aprile in occasione di Miart
Suite per tennis da tavolo e organo live h 19.00 e h 21.00
Yes Sir, I Can Boogie è un progetto di Careof DOCVA
in collaborazione con Santarcangelo •12 • 13 •14 Festival Internazionale del Teatro in Piazza realizzato con il supporto di Marsèll
Inaugurazione: Martedì 12 marzo 2013 h 18.30
Careof - DOCVA
via Procaccini, 4, Milano
Orari: da martedì a sabato dalle 15.00 alle 19.00, al mattino su appuntamento
Ingresso libero