Per le tele di "Piovono pietre" Sale parte dalla realta', dalla morfologia delle forme e dall'anatomia umana; ne "Il giorno finisce presto" Argiolas usa un'ampia tavolozza, smalti, spray e glitter.
a cura di Ivan Quaroni
La CATANIA ART GALLERY, il nuovo presidio d’arte del capoluogo etneo inaugurato lo scorso dicembre dalla madrina Beatrice Buscaroli, domenica 17 marzo aprirà al pubblico una nuova mostra, a cura di Ivan Quaroni, che comprende un doppio progetto: “Piovono pietre” di Giuliano Sale e “Il giorno finisce presto” di Silvia Argiolas.
Dopo il grande successo riscosso con le prime due mostre - “Altrove-luogo o poesia” e “Le opere storiche di Aligi Sassu”- il mecenate Salvo Daniele Torrisi, in occasione di questo terzo appuntamento, mette insieme contestualmente due linguaggi di pittura assolutamente opposti. “Da collezionista sono ben contento di ospitare la personale di Giuliano Sale e Silvia Argiolas – afferma Torrisi - in quanto rientra a pieno titolo con le scelte che ho operato da oltre 15 anni, cioe seguire le nuove generazioni che danno lustro all’arte italiana in Europa e nel mondo. Giuliano e Silvia sono due artisti molto validi che si stanno imponendo nel panorama internazionale. Analizzando le loro opere emergono due elementi fondamentali: una qualità indiscussa di pittura, seppur profondamente diversa l’una dall’altra ma paritetica sotto il profilo della concettualità, e il pensiero che attraverso la loro opera pittorica i due artisti riescono a trasporre nelle tele”.Giuliano Sale è un artista visionario – fedele alla visione - perché il suo coinvolgimento con l’oggetto della rappresentazione è il dato sensibile di tutta la sua opera. Giuliano Sale parte dalla realtà, da una corretta conoscenza della morfologia delle forme e dell’anatomia umana.
Tutti i suoi soggetti - paesaggi, alberi, pietre, case, persone – sono verosimili, plausibili dal punto di vista ottico, ma le atmosfere, le circostanze (perfino le leggi fisiche) sono il prodotto di un’interpretazione, di una trasformazione prima cerebrale e poi manuale della realtà. Sale dipinge col cervello e con le mani perché non è un ritrattista e nemmeno un paesaggista, ma un distopico inventore di mondi. Silvia Argiolas è, invece, una di quelle pittrici in costante trasformazione, per le quali appare convincente l’applicazione del termine “ricerca artistica”. In poco più di cinque anni, il suo linguaggio pittorico è cambiato radicalmente, muovendo da una figurazione schietta, di matrice fantastica, verso una più originale forma di espressionismo, in cui si mescolano soluzioni sintetiche e apporti gestuali, riduzioni cromatiche e progressive riformulazioni del rapporto tra forma e colore. Anche dal punto di vista tecnico, l’artista ha ampliato notevolmente la gamma dei materiali, introducendo nella tavolozza smalti, spray, carboni e inserti estranei alla tradizione della fine art, come nel caso dei gel e dei siliconi con glitter, peraltro applicati sulla tela con assoluta parsimonia.
Questa sorta di “tensione evolutiva”, che qualifica l’approccio di Silvia Argiolas, contribuisce a rendere ogni nuova serie di opere un episodio unico, difficilmente reiterabile.
Vernissage domenica 17 marzo 2013 ore 18
Catania Art Gallery
via Galatioto, 21 - Catania
Apertura al pubblico tutti i giorni dalle 16 alle 20 (sabato e domenica anche la mattina dalle 10 alle 13)
Ingresso libero