Land Cycles. Nel mito di Caino e Abele i fratelli rappresentano simbolicamente diversi modi di vivere: uno temporale, l'altro spaziale. Su questa premessa l'artista ha prodotto immagini di cieli e mari giocando sull'ambiguita' della percezione del reale.
Nel mito di Caino ed Abele i due fratelli rappresentano simbolicamente due diversi modi di vivere: uno temporale l'altro spaziale (1). Noi viviamo la condizione metaforica di Caino e del suo fratricidio. Viviamo un’epoca in cui il tempo annulla lo spazio. Abele infatti rappresenta il principio dello spazio in continua espansione in cui niente è duraturo, dove non c'e possibilità di artificio umano e nessuna possibilità sistematica di sfruttamento industriale delle risorse. Con l'uccisione simbolica di Abele, gli uomini iniziano a dare preminenza al tempo, sviluppando una cultura nella quale la vita ė organizzata e ristretta in frammenti infiniti, stagioni e cicli. Lo spazio invece è ridotto di importanza e considerato una semplice risorsa.
Partendo da queste idee ho deciso di produrre immagini di spazi fatti di terre cieli e mari: questi sono gli elementi basilari che ci mancano oggi e per tale ragione essi sono divenuti i più espressivi. Guardando le opere, l'interpretazione si impernia attorno all'ambiguità tra la percezione di un paesaggio reale o di una visione. Esplorando la capacità della fotografia di distorcere ciò che essa riproduce, Land Cycles si colloca tra la realtá e la finzione gettando uno sguardo sull'età dell'oro.
- Filippo Armellin
(1) René Guénon, Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, pg.141, Adelphi, Milano 1982.
Inaugurazione 21 marzo ore 18.30
The Flat - Massimo Carasi
via Frisi, 3 - Milano
Orari galleria: dal martedì al sabato ore 14.00 - 19.30 o su appuntamento
Ingresso libero