Le grandi opere. L'esposizione raccoglie circa 40 lavori, provenienti da importanti collezioni private ed enti pubblici, prevalentemente realizzate nell'arco di tempo che va dalla seconda Guerra Mondiale agli anni '80. Si tratta del cosiddetto 'terzo periodo', quando la sua produzione pittorica inizio' a concentrarsi su grandi cicli tematico-compositivi ricorrenti.
a cura di Michele Beraldo e Dino Marangon
Dal 23 marzo al 30 giugno, nella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul
Brenta (PD) sarà in esposizione la mostra "Virgilio Guidi. Grandi opere", a cura di Michele
Beraldo e Dino Marangon. La mostra intende valorizzare e riproporre le opere di grande
formato di uno tra i maggiori maestri italiani del XX secolo, partendo dalla sua produzione a
ridosso della Seconda guerra mondiale fino a giungere alle ultime opere degli anni Ottanta.
Saranno esposti circa 40 quadri di grande dimensione, provenienti da importanti collezioni
private italiane. La fama e il talento indiscusso di Virgilio Guidi, fondamentale figura chiave
dell’arte, della cultura e della poesia del secolo scorso, sono stati testimoniati e riconosciuti
dalla presenza delle sue opere in importanti Musei tra i quali l'Ermitage di San Pietroburgo, i
Musei Vaticani, La Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, il Museo del Novecento a Milano
e la Galleria Internazionale d’Arte Cà Pesaro di Venezia, oltre che dalle innumerevoli Biennali di
Venezia a cui ha preso parte nel corso del Novecento, e che hanno scandito i vari periodi e
momenti della sua produzione artistica, estremamente vivace e prolifica fino alla sua morte.
Pur attento ai principali movimenti artistici del ventesimo secolo Guidi seguirà sempre un
percorso profondamente personale, conservando la sua autonomia stilistica sia rispetto al
Novecento Italiano che ai grandi protagonisti europei del cosiddetto Realismo Magico. In
seguito risponderà in maniera del tutto personale agli innovativi appelli di Lucio Fontana,
promotore del Movimento Spazialista, per poi confrontarsi anche con l'immediatezza segnico-
espressiva delle poetiche dell'informale e dell'espressionismo astratto. Di grande rilevanza e
originalità risulteranno altresì, a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, le sue ricerche
volte a una inedita figurazione della bellezza femminile, in risposta alle dilaganti iconografie
massificate tipiche della Pop Art. La concezione e l’interpretazione della luce e dello spazio
avranno sempre un ruolo centrale nell’evoluzione delle sue ricerche formali, costantemente
aperte alla sperimentazione. Ancora relativamente poco noti sono i suoi vasti, intensissimi
dipinti degli anni Settanta e dei Primi anni Ottanta, che testimoniano con la serie dei grandi
Alberi una straordinaria coscienza ecologica, mentre con le Figure inquiete e il ciclo de l'Uomo
e il Cielo Guidi giungerà ad una compiuta sintesi delle proprie straordinarie istanze umane e
religiose, ciò che, assieme a Rouault e all’ultimo Matisse, lo colloca tra i maggiori pittori della
Cristianità, nell'epoca contemporanea.
Nato a Roma nel 1891, da giovane Virgilio Guidi si avvicina alla pittura nel 1908, anno in cui
comincia a fare pratica di pittura nella bottega del restauratore e decoratore romano Giovanni
Capranesi, diventandone presto primo aiuto. Poco dopo abbandona la bottega a causa di alcuni
contrasti col suo maestro riguardo le tendenze pittoriche più recenti, e si iscrive all’Accademia
delle Belle Arti di Roma, seguendo l'insegnamento di Aristide Sartorio. Ben presto si avvicinerà
all’ambiente culturale e intellettuale che gravita attorno al Caffè Aragno, dove avrà occasione
di conoscere e frequentare Giorgio De Chirico e Roberto Longhi e gli artisti gravitanti attorno
ai “Valori Plastici, l'importante rivista di portata europea, fondata e diretta da Mario Broglio.
La carriera artistica di Virgilio Guidi comincia esattamente un secolo fa, nel 1913, anno in cui
partecipa e vince il concorso di pittura “Lana” bandito dall’Accademia di San Luca, e in questo
periodo comincia ad esporre i suoi primi lavori. In quegli anni ha inoltre l’occasione di prendere
visione diretta dell’opera di Cézanne, la cui ricerca formale e spaziale, assieme alle opere dei
maestri del grande Quattrocento italiano, lo influenzerà notevolmente nelle sue future ricerche
espressive. A partire dagli anni Venti comincia a esporre i suoi lavori alla Biennale di Venezia,
appuntamento a cui parteciperà innumerevoli volte nel corso della sua carriera artistica e dove,
a partire dal 1940, per molte edizioni successive, gli verrà riservata un’intera sala personale
per esporre i suoi lavori. Al 1942 risalgono inoltre i suoi primi versi poetici, che danno in via
ad una produzione letteraria che sarà una costante nella vita di Virgilio Guidi, e che
accompagnerà la sua intera produzione pittorica. Nel secondo dopoguerra si interessa di
grafica e a quegli anni risalgono le sue prime litografie. Nel 1951 aderisce al movimento
spaziale promosso da Lucio Fontana. A partire dagli anni Cinquanta la sua produzione pittorica
si concentra su grandi cicli tematico-compositivi ricorrenti, modalità espressiva che conserverà
fino alla fine della sua carriera.
Da molto tempo mancava una mostra su Virgilio Guidi promossa da un ente pubblico: in questo caso è la Regione del Veneto che si è fatta carico di promuovere l’iniziativa, indubbiamente una delle mostre più attese nel nordest e non soltanto. La mostra si concentra sul periodo meno noto di Virgilio Guidi, quello che corrisponde alla fase della sua definitiva permanenza veneziana, dal 1944 al 1984, anno della sua morte. Si potranno vedere capolavori indiscussi come la grande "Marina a fasce" del 1949-50, una delle prime marine astratte, di certo la più grande in assoluto, richiesta per la mostra Francia-Italia del 1951 e poi esposta alla Biennale di Venezia; la celebre "Figura nello Spazio" del 1949, poi esposta alla Biennale del 1954; la prima composizione spaziale, il "Cielo antico" del 1951, già collezione Cardazzo. Per gli anni cinquanta saranno esposte due grandi tele sul tema dei "Tumulti" e nel decennio successivo la serie delle "Architetture cosmiche", delle "Architetture umane", dei "Grandi occhi" e "Grandi teste", opere in larga parte esposte alla Biennale del 1964. I capolavori degli anni settanta, infine, come "I grandi Alberi", le "Figure agitate", consentono di valutare in pieno la grandezza dell’artista romano, allora ottantenne, alle prese con tele di grande dimensione e con temi di sconcertante modernità. La mostra si conclude con due tra le ultimissime opere dal tema "L’uomo e il cielo", realizzate nel 1983, alla vigilia della morte, ed esposte per la prima volta dopo trent'anni esatti dall'ultima esposizione dell'artista alla Galleria Traghetto di Venezia.
La mostra è promossa e sostenuta dalla Regione del Veneto, con il contributo del Gruppo Euromobil, ed ospitata nelle splendide sale di Villa Contarini, antica e prestigiosa villa di proprietà della Regione del Veneto, che già nel 1975 aveva ospitato una mostra personale dedicata a Virgilio Guidi, riconfermandosi anche questa volta come sede ideale per ospitare i grandi "teleri" dell’artista.
Il catalogo dell’esposizione, edito da Allemandi & C., a cura di Michele Beraldo, è composto da 136 pagine, con numerose illustrazioni a colori. Testi critici di Dino Marangon, Michele Beraldo, Salvatore Lavecchia. Gli apparati biobibliografici sono a cura di Franca Bizzotto.
Immagine: Apparizione, 1976, olio su tela
Ufficio Stampa Regione Veneto
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Cultura Comune di Piazzola sul Brenta
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Culturalia di Norma Waltmann
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Preview per la stampa: venerdì 22 marzo dalle 16.00 alle ore 18.00
Inaugurazione sabato 23 marzo alle ore 18.00
Villa Contarini
via Camerini, 1 Piazzola sul Brenta (PD)
Orario: tutti i giorni, salvo il mercoledì, dalle 10 alle 18.