Per Vincenzo Pennacchi tutto inizia dalla pittura e tutto torna verso la pittura, verso la materia ed il colore. Il mondo stesso e' un gigantesco serbatoio che fornisce districabili grovigli ispirativi. Curata da Gianluca Marziani, la mostra rappresenta la seconda tappa del ciclo ''Anomalie Italiane'', una rassegna della Romberg che ogni due anni presenta la primissima mostra di un autore dalla storia particolare
A cura di Gianluca Marziani
Inaugura, sabato 20 settembre 2003, la personale di Vincenzo Pennacchi dal
titolo ...percorso... . Curata da Gianluca Marziani, la mostra rappresenta la
seconda tappa del ciclo ''Anomalie Italiane'', una rassegna della Romberg che ogni due anni presenta la primissima mostra di un autore dalla storia particolare, anomala rispetto alle regole canoniche del sistema artistico.
Per Vincenzo Pennacchi tutto inizia dalla pittura e tutto torna verso la
pittura, verso la materia ed il colore. Il mondo stesso è un gigantesco
serbatoio che fornisce districabili grovigli ispirativi. All'autore basta
aggirarsi fuori da casa, talvolta guardare meglio in cantina o in garage per
trovare gli ingredienti adatti. La vita si disvela così nella sua entropia
magistrale, richiama immagini e metafore, offre forme e contenuti nel modo più
istintivo. Una realtà cruda da cui parte il dialogo tra il mondo e la visione
creativa. Un progetto che nasce da un riciclo incessante nella potenza
lavorativa, nei pezzi sparsi di artigianato e industria pesante. Pennacchi usa
fisicamente il contesto esterno per prelevarne componenti sparsi. Il reperto
resta poi integro ma attraversa il gesto pittorico e diventa colore solido,
assumendo le tinte e le dinamiche scultoree che danno identità all'intero
progetto.
MACCHINE ELETTRICHE, ovvero, alti totem che ruotano lungo il diametro della
propria base. Grattacieli artigianali che inglobano il riciclo di materie, il
colore densamente vivo, i gesti e i segni, la modularità geometrica, il
perimetro netto delle ante in legno. Un contrasto armonico dove la gestualità si
ferma dentro le geometrie svettanti, cercando una densa fermezza del colore che
assorbe la materia ed il gesto pittorico.
PAESAGGI URBANI, ovvero, una precisa dialettica tra l'artista e il mondo
esterno. Il cantiere, in tal senso, rappresenta il teorema centrale di un
costruire che affronti i temi della città espansa. Assi di legno, tubolari,
laminati, travi, viti, ferri e ganci diventano la materia compositiva del suo
mondo figurativo. Vengono recuperati da realtà operative del proprio territorio,
passando da una funzione edilizia ad un'attitudine compositiva più morbida,
senza imposizioni funzionali che non riguardino le giuste presenze volumetriche.
PORTE, ovvero, quadri bidimensionali che della pittura detengono ragioni e
soluzioni, memoria e attualità . Al contempo appaiono ambiguamente plastici e
sfidano le tensioni volumetriche della scultura. Usando pezzi fisici di realtà ,
diventano architetture primarie con una forte attitudine ibrida, equidistante
tra il quadro pittorico e la scultura.
CITTA' E PAESAGGI CONTAMINATI, ovvero, uno sguardo dove la pittura cerca di
'plasticizzare' la verità del nostro vissuto. Il dipingere scivola come lava
colorata tra le visioni aeree dello sguardo. L'artista osserva dall'alto le sue
piccole metafore, il racconto di alcune città attraverso i richiami poetici al
cuore emozionale di quel luogo concreto. Un paesaggismo che si stratifica per
diventare un registratore di sensazioni continue, mutanti, mai definitive.
NATURE, ovvero, una discesa pittorica attorno all'albero, simbolo primigenio
della crescita nel paesaggio incontaminato. Le sue nature esplodono, si
addensano, creano solidi contrasti, indagano il nero per accendersi
d'improvviso, bruciano con energie laviche e crostificazioni informali. Sono
luoghi di pura energia, spazi visionari che ci restituiscono l'emozione
narrativa di cui spesso abbiamo bisogno.
Catalogo: Romberg Edizioni
Inaugurazione: Sabato 20 settembre 2003, ore 18.00
Orario: 10,00/13,00 - 16,00/19,30
Ufficio Stampa
Romberg Arte Contemporanea Agata Mangiapelo
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