Habitat. Diviso in tre stazioni, in tre paesi critici, in tre work in progress, il progetto pone lo spettatore di fronte a un processo di conoscenza che mira a riattivare una capacita' di analisi sull'esistenza del singolo.
Z2O Galleria | Sara Zanin è lieta di presentare Habitat di Marco Maria Giuseppe Scifo. A due anni di
distanza dalla prima personale, Running Glance, l’artista presenta oggi un nuovo ciclo di lavori che mira a
concepire un discorso organico e totale su un paesaggio che investe gli orizzonti culturologici attuali per
costruire una nuova acuta riflessione sul mondo della vita. Su un mondo in rovina da recuperare e sanare
mediante accenti estetici che costruiscono una necessaria uscita dall'indifferenza del presente.
Diviso in tre stazioni, in tre paesi critici, in tre progetti (in tre work in progress) che si articolano nei tre spazi
della galleria, il disegno messo in campo da Marco Maria Giuseppe Scifo pone lo sguardo dello spettatore di
fronte ad un processo di conoscenza che mira a riattivare una capacità di analisi globale sull'esistenza del
singolo e della specie.
Segnati da una volontà che agisce sull'ambiente circostante con interventi poetici e delicati, i tre progetti in
mostra – Globo pentacisdodecaedro, Habitat - Molecolare e In Nubibus – creano aperture preziose ad
un processo meditativo che ritorna a considerare l'essere umano come facente parte di un unico organismo
vivente, di un habitat che è spazio integrale e integrante, locus et logos del viaggio linguistico proposto
dall'artista. Un viaggio che evidenzia la necessità di riconiugare (e riconsiderare) due mondi
apparentemente distanti. Di riunire all'interno di uno stesso spazio prospettico (di stampo fisiologico e
riflessivo), i vari orizzonti della natura. Vista, quest'ultima, come un corpus pulsante, come un luogo in
cui si intrecciano esperienze e progetti, come un luogo in cui coabitazione, partecipazione e relazione
si fanno nuclei e grumi del pensiero umano e del destino della civiltà.
Se Globo pentacisdodecaedro, una scultura cinetica che simula la rotazione del pianeta lungo l'asse
terrestre, mette in luce la volontà di geometrizzare la forma sferica del mondo per quotarne il volume,
per leggerne la pelle e per evidenziare i limiti del singolo individuo, Habitat - Molecolare (una serie di
disegni a penna in light-box) considera, dal canto suo, la natura umana e quella animale come piccoli
insiemi di masse molecolari che si spostano nello spazio. In Nubibus, infine, una video-animazione con
disegni animati che simulano il movimento delle nubi, pone l'accento sulla vaporizzazione delle cose, ma
anche su un'atmosfera attraverso la quale l'artista accende paragoni, metafore luminose sulla perdita
della moralità. Di un territorio da riconquistare per assaporare nuovamente un panorama creativo –
quello della natura – in continuo divenire.
Inaugurazione 23 marzo ore 12-20
Z2O Galleria | Sara Zanin
via della Vetrina, 21 – 00186 Roma
Orario d’apertura: dal martedì al sabato 10.30 – 19.30 (o su appuntamento)
Ingresso libero