Shikinen sengu. Al centro della mostra c'e' il binomio natura/architettura, che Fugazza affronta spesso nel suo lavoro di ricostruzione di un equilibrio tra l'esperienza empirica della percezione e i canoni di rappresentazione assimilati dalla storia dell'arte.
Sabato 23 Marzo presso l’Oratorio di San Ludovico, spazio espositivo dell’Associazione Culturale Nuova Icona, inaugura la mostra personale dell’artista Gaia Fugazza.
Il titolo della mostra, Shikinen sengū, prende ispirazione da un rituale del Tempio di Ise, un santuario molto venerato in Giappone nel quale da oltre mille anni si perpetua, mattina e sera, l’offerta di cibo alla divinità. Il rituale evocato, in particolare, prevede che il tempio venga distrutto e ricostruito ogni 20 anni, cosí da assicurare la trasmissione delle tecniche.
La mostra si apre nella sala centrale dell’Oratorio, con Spiral sea line, una colonna composta da moduli cilindrici in legno. Per la sua realizzazione, l’artista ha combinato due tecniche antiche, appartenenti a culture distanti nel tempo e nello spazio: la base è preparata con colla di coniglio e il gesso di Bologna, come in uso per le tavole del ‘400; mentre il dipinto è realizzato con pigmenti minerali giapponesi. La raffigurazione che si estende per tutta la lunghezza di Spiral sea line è il perimetro di Sant’Erasmo, isola ove Venezia, una delle prime citta' totalmente urbanizzate, ha de-localizzato storicamente la sua produzione agricola.
La mappatura dell'isola, invece che utilizzare una visione aerea d'insieme, e' stata fatta percorrendone a piedi il perimetro e riportando le porzioni di panorama di volta in volta visibili. Un alternarsi di verdi, azzurri e arancio, determinano le area di verde, sabbia e mare intorno al disegno preciso della costa restituendo una sensazione atmosferica. La colonna, elemento architettonico per eccellenza si inserisce nella spazio dell’Oratorio, ne enfatizza la struttura e lo misura, divenendo così simbolo del costruire e al tempo stesso metafora dell’azione dell’uomo sulla natura e sul paesaggio.
Nelle sale che si aprono sulla parete opposta all’altare, sono state allestite le opere Angoli (2012) e Settlement Grids (2012), entrambe realizzate con oggetti di recupero e montate su dispositivi metallici di “accrochage” che le proiettano nello spazio fisico del visitatore. Angoli (2012), dipinti su tavolette, sono paesaggi aggettanti e geometrici, quasi mini architetture picassiane, in cui l’artista ha scomposto e reinterpretato il riverbero della luce su muri interni e cieli urbani. Settlemnet Grids (2012) sono dipinti realizzati su zanzariere che hanno per soggetto, rispettivamente, un allevamento di tulipani, delle mondine, una fabbrica di polli e un cimitero vicino all'autostrada. Anche in questo caso, la dimensione scultorea del supporto, combinata con la trasparenza delle zanzariere, conferisce una qualità tridimensionale all’opera e sfugge il rigido rapporto frontale tipico dell’esperienza pittorica.
Al centro della mostra c’è il binomio natura/architettura, che Fugazza affronta spesso nel suo lavoro di ricostruzione di un equilibrio tra l’esperienza empirica della percezione e i canoni di rappresentazione assimilati dalla storia dell’arte. L'artista cerca di operare una sintesi che vada oltre l’analisi degli opposti e agisca nello spazio in modo che non sia solo un contenitore, bensì parte integrante dell’opera, materia plasmabile e portatrice di nuovi e inediti significati.
Inaugurazione: 23 marzo ore 16
Oratorio di San Ludovico
Calle dei Vecchi 2552; Dorsoduro, Venezia
24 marzo ore 16 - 19, giov-dom 16-19
Ingresso libero
Gaia Fugazza é nata a Milano nel 1985. Vive e lavora a Londra. Fra le mostre personali: ‘La quadratura del sasso’, Room Galleria, Milano 2012, ‘Méridiens et Parallèles’, L’Age D’Or, Parigi 2010, ‘Sarrasine’, The Promenade Gallery, Vlorë, 2009, ‘Afterwords’, Atelier Pier, Sèvres, 2007.
Fugazza ha collaborato a diversi progetti artistici indipendenti come ‘LaGénérale en Manufacture’ di Sèvres, ‘Isola Art Center’ a Milano e ‘Interflugs’ a Berlino. Ha anche curato diverse mostre collettive tra cui “Quando si parte” ad Assab One, Milano, nel 2010 ed e' fondatrice dello spazio Tunisi Court a Londra.
A cura di: Elisa Genna e Vittorio Urbani