Alfabeto essenziale. In Galleria na campionatura di suoi lavori dal 2008 a oggi (acrilici e cementi su tela, bruciature su ferro e legno, ecc.). Nelle Sale antiche invece sono esposte opere recenti: soprattutto carte e un'installazione con legni.
Inaugurazione venerdì 29 marzo, ore 17.00. Aperto tutti i giorni 16-19; lunedì chiuso. Lunedì di Pasqua la Galleria dell'Immagine resterà aperta. Le Sale antiche saranno visitabili negli stessi orari della Galleria dell'Immagine a Biblioteca aperta; rimarranno chiuse il sabato e la domenica ed il lunedì di Pasqua. Ingresso libero. Info: 0541.704416.
Venerdi 29 marzo alle ore 17 si aprirà alla Galleria dell'Immagine una esposizione di opere scelte di Alfredo Rapetti Mogol. Si tratta di una campionatura di suoi lavori dal 2008 ad oggi (acrilici e cementi su tela, bruciature su ferro e legno, ecc.). Nelle Sale antiche invece verranno esposte opere recenti: soprattutto carte ed un'installazione con legni. Alfabeto essenziale è il titolo che unisce le due esposizioni. Grandi quadri con alfabeti dipinti, sovrapposizioni di topografie impossibili, poesie visive, Rapetti “scrive” i suoi dipinti che tengono assieme immagine e pensiero, tempo e ritmo, una sorta di diario con parole dispiegate in vere e proprie partiture e in vibrazioni visive, in tracce e segni.
Prima che tocchino terra le gocce di pioggia vengono inclinate dal vento al punto che il cielo, tra un palazzo e l'altro, diviene un foglio saturo di scrittura, di inchiostro trasparente e corsivo. La pagina filmata del temporale scorre ad una velocità che ne impedisce la lettura. Così ci sfugge perennemente la Bibbia delle stagioni, il diario sinfonico che racconta il ciclo liquido del mondo.
Scrittura e liquidità, come dire disegno e pittura.
La pittura è infatti gestione del fluido, agisce nella fase che precede il suo fissarsi, prima del coagulo delle materie.
Mentre il disegno è incisione, pressione e solco della superficie.
Tutto questo è iscritto e impastato nelle opere di Alfredo Rapetti Mogol. La parola si fa pioggia e la grafia pittura.
In principio l'immagine era verbo e il verbo immagine. Alfabeto essenziale e impronta ancestrale. Riverbero.
Non a caso il primato della parola, la primogenitura del nominare le cose, il talento del racconto e lo spartito del canto appartengono alle radici più profonde dell'artista.
Massimo Pulini
Cenni biografici
Nato a Milano nel 1961, la formazione artistica di Alfredo Rapetti Mogol risente del clima famigliare, dove da generazioni si respirano musica, letteratura, poesia. Giovanissimo, Rapetti è introdotto dal nonno materno, Alfredo De Pedrini, Presidente dell'Associazione Arti Grafiche, nell’ambiente artistico milanese, arrivando a maturare la passione per la pittura, alla quale si uniscono la formazione presso la scuola del Fumetto a Milano, le collaborazioni in ambito editoriale, mentre l'esercizio pittorico viene sperimentato in diverse direzioni, destinate a confluire, nel 1996, nello studio degli artisti Alessandro Algardi e Mario Arlati che invitano Rapetti a condividere con loro la ricerca pittorica. Nell'atelier di Via Nota Rapetti lavora quattro intensi anni, arrivando a maturare l’esigenza di coniugare le sue due più grandi passioni: la scrittura e la pittura, intendendole quali visualizzazioni del processo mentale e psicologico. Grazie ad una tecnica particolare, detta impuntura, l'azione del dipingere si fonde così con l'atto dello scrivere, e le parole iniziano ad essere segnate non solamente su fogli ma anche nelle tele.
Segni, tracce, graffiti di un’umanità creativa e consapevole, le opere di Rapetti proseguono quell'ideale tragitto di una scrittura pittorica che tanto più è universale, quanto più sa frantumarsi e confrontarsi con i secoli della storia dell'arte, dalle avanguardie storiche al concettuale, passando per le esperienze spazialiste di Lucio Fontana e le grafie astratte degli anni Cinquanta.
Trovata la forma espressiva congeniale alla sua poetica, fra la fine degli anni Novanta ed oggi è davvero notevole l'attività espositiva, sia personale che collettiva, conseguita dall'artista, instancabile come la sua opera sempre in viaggio fra l'Italia e il resto del mondo: universale, appunto. Se tra le sedi delle mostre collettive sono allora da ricordare il Museo della Permanente di Milano, nel 2002, il Salon d'Automne Paris, Espace Charenton, nel mese di novembre 2004, nel solo 2006 sono da annoverare il Mosca Mar’s contemporary art museum, Palazzo Strozzi a Firenze, il Riga Foreign Art Museum ed il Grand Palais di Parigi per la mostra “Comparaisons”; tra le personali sono da citare la Galleria Cà d’Oro a Roma, nel 2003, la Fondazione KPMG di Berlino, nello stesso anno, la Galleria Maretti Arte Monaco a Montecarlo e Villa Olmo a Como, nel 2004, L’Albergo delle Povere di Palermo, nel 2005, e l'anno successivo la Certosa di San Lorenzo a Padula, Salerno. Nel 2009 espone 80 opere al Palazzo della Ragione di Mantova. Nel 2010 con la Fondazione De Chirico espone in tre prestigiosi Musei e Università Statunitensi, come la N.Y. University e il Museo di scultura di Santa Monica L.A. e tiene una personale alla Fondazione Mudima a Milano.
Docente presso il Centro Europeo di Toscolano e nelle Università dell’immagine di Milano e New York, Rapetti è stato invitato a numerose conferenze e workshop: ricordiamo la sua relazione tenuta alla fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, e l'insegnamento in occasione di Master dell’Università Cattolica di Milano.
Dal 2004 entra a far parte del gruppo internazionale “Signes et Traces”, fondato da Riccardo Licata; fra i premi, ricordiamo l'“Etoile” per la pittura della Provincia di Roma.
la sua opera sempre più coinvolge e suscita interessi e dibattiti, da Duccio Trombadori a Gianluca Ranzi, da Luciano Caprile a Maurizio Vanni, la critica più attenta ha saputo leggere in Alfredo Rapetti quella tensione costante ad una ricerca tesa fra Oriente e Occidente, fra preghiera e mantra, poesia e prosa; "naturale" punto di arrivo, o meglio di nuova partenza, è nel 2007 l'invito ad esporre alla 52° Biennale di Venezia, nel Padiglione della Repubblica Araba Siriana, in occasione della mostra "Sulle vie di Damasco" curata da Duccio Trombadori, e nel 2011 alla 54° Biennale di Venezia, “ Padiglione Italia” curata da Vittorio Sgarbi.
Sempre nel 2011 è invitato ad esporre alla 1° Edizione della Biennale di Brescia curata da Silvia Landi nelle sale del Museo del Piccolo Miglio.
Inaugurazione venerdì 29 marzo, ore 17.00
Rimini, Galleria dell’Immagine, Palazzo Gambalunga.
Sale antiche della Biblioteca Gambalunga.
Aperto tutti i giorni 16-19; lunedì chiuso. Lunedì di Pasqua la Galleria dell'Immagine resterà aperta. Le Sale antiche saranno visitabili negli stessi orari della Galleria dell'Immagine a Biblioteca aperta; rimarranno chiuse il sabato e la domenica ed il lunedì di Pasqua